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«I popoli che resistono» a Pentone, un piccolo comune della Sila, in Calabria

Creato il 23 agosto 2012 da Tnepd

«I popoli che resistono» a Pentone, un piccolo comune della Sila, in Calabria

«I popoli che resistono» a Pentone, un piccolo comune della Sila, in Calabria

Mentre sullo scenario internazionale si addensano le trame di oscuri, ma non troppo conflitti, presentati come “ribellioni” spontanee dei popoli, in Pentone, un piccolo comune in provincia di Catanzaro, arrampicandosi con la macchina sulla Sila, si svolge per il terzo anno di seguito una manifestazione che fa il punto vero sui «popoli che resistono», e resistono per davvero. Vi è bisogno di manifestazioni come quella pentonese perché le guerre e le invasioni odierne si svolgono principalmente sul piano mediatico. La cattiva informazione e la disinformazione fanno passare per “interventi umanitari” vere e proprie aggressioni che cambiano i governi degli stati a piacimento, per farli adeguare al solo criterio loro riconosciuto: che siano graditi agli Usa e soprattutto ad Israele. Non vi sono limiti alle manipolazioni di cui i loro servizi segreti non siano capaci, lasciando a noi la sola arte della congettura per tentare di scoprire la verità vera.

«I popoli che resistono» a Pentone, un piccolo comune della Sila, in Calabria

 Qualche esempio? È di ieri la notizia di un «ribelle “ceceno”» che viene ucciso in Siria, accanto ad altri “ribelli”… “libici”, “afghani”… Ma che ci fanno in Siria? Sono dei mercenari, pagati dagli Emiri del Golfo, che pagano pure le “diserzioni” dai vertici del governo siriano. Mai l’uso della corruzione fu più sfacciato ed aperto, se son costretti a parlarne media nostrani, che per giunta ci dicono che in questa opera “democratica ed umanitaria” di corruzione è implicato anche in governo Monti, un regalo che ci ha fatto la finanza internazionale, con una sua tipica “ingerenza umanitaria”, poco rispettosa dalla libera determinazione dei popoli, si tratti di quello italiano o di quello siriano. Una associazione la nostra non arbitraria, giacché il nuovo fronte globale è fra i popoli tutti della terra, che “resistono”, ed i governi occulti della finanza e dei servizi segreti con i media al loro servizio… Ed ancora, altro esempio: è di Gordon Duff l’avvertimento che l’attentato al generale Dempsey non può essere attribuito ai Talebani, che non ne avrebbero avuto la capacità tecnica, ma probabilmente ai servizi segreti israeliani, che avrebbero voluto in questo modo dare un classico “avvertimento mafioso” al generale che era appena andato a dire in Israele che l’aggressione israeliana all’Iran non avrebbe avuto successo, perché non poteva contare sulla copertura del governo americano, già scottato in Iraq ed Afghanistan, la cui disastrosa aggressione è avvenuta su istigazione sionista. E non si dimentichi che una forte corrente di analisti, denigrati come “complottisti” attribuisce proprio ad Israele l’attentato alle Torri Gemelle, il cui scopo erano appunto le guerre “umanitarie” in Medio Oriente la sospensione dei diritti civili e politici dei cittadini amnericani ed europei, in pratica un colpo di stato, cose che si sono verificate e che sono ancora in corso.

«I popoli che resistono» a Pentone, un piccolo comune della Sila, in Calabria

Sa quel che dice

 Ben vengano dunque manifestazioni come quella di Pentone, il cui pubblico non si limita a quello che si è arrampicato sui tornanti delle Sila, ma si estende ai fruitori dell’ottimo video You Tube che segue e che è solo un sintesi di quello integrale che darà visione ed ascolto di tutti gli interventi delle due giornate agostane, del 18 e 19 novembre 2012. Ad essi, in questo post, seguiranno i nostri commenti, che saranno come una forma di partecipazione post evento alle due giornate di incontri e dibattiti, organizzati da Invicta Palestina e dal gruppo di amici dell’infaticabile Rosario.

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