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I principi dell’Aikido (3° post di 5)

Da Stefano Bresciani @senseistefano
Data: 27 novembre 2012  Autore: Stefano Bresciani

Qualunque atto una persona compia, non importa se laico o monaco, la compia impiegando l’attenzione cosciente. Sia solerte e attivo e, se deve lottare, lo faccia senza odio e senza invidia. Non viva una vita egoistica, ma una vita vera: in questo modo la letizia pervaderà il suo cuore.
(Buddha, Majjhima Nikaya)

La letizia, quello “stato di intensa e serena gioia interiore” è la massima aspirazione del budoka, o meglio a ciò che aspiro ogni volta che pratico Budo. Questo è ciò che cerco di raggiungere quando salgo sul tatami, quando spiego un movimento in Aikido così come nello Iaido, quando pratico nel profondo rispetto di chi ho di fronte. Rispetto che si traduce con l’esprimire il meglio di sé in ogni istante, in ogni briciola di tempo accolta con assoluta pace e altresì attenzione. Attenzione a non far male al compagno, attenzione a non farsi male, dando comunque un’intensa espressività ed efficacia al gesto marziale che stiamo eseguendo.

Questa è la grande difficoltà che ho riscontrato sin dal primo giorno da aikidoka: poter vivere l’attimo, il famoso “qui e ora” dello Zen, traducendolo in una pratica che vinca la fretta di chiudere una tecnica, che superi l’egoismo di dimostrare le proprie qualità, che possa lottare attivamente senza lasciarsi andare a distrazioni, voglia di prevalere, preoccupazioni che spesso animano la mente del neofita.

“E se mi dovesse colpire?” “E se lo colpisco troppo forte o con troppa velocità?” “Sto eseguendo correttamente la tecnica richiesta?” “E se succedesse realmente saprei reagire in maniera efficace?” Questi e mille altri interrogativi simili attanagliano le giovani membra, io ci sono passato da dieci anni a questa parte e piano piano questi pensieri si sono dissolti grazie a una pratica costante, vigile, colma di zanshin sull’attimo preciso in cui sto eseguendo qualcosa, sia esso un ikkyo (prima leva in Aikido) o camminare per strada… solo che non è così facile! Ora sto scrivendo queste righe, per te caro lettore, ma soprattutto per me che in questi giorni sono avvolto da una sottile nebbia che mi impedisce di procedere come mio solito con grande letizia. Tutti l’abbiamo, basta solo ricordarsi di portarla alla luce del sole e così la nebbia svanirà… Come è successo a me in questo preciso istante!

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