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I programmi di “Rivoluzione Civile”, “5 Stelle” e “FID” a confronto

Creato il 13 febbraio 2013 da Wally26

Premessa: va notato che due problemi su tutti, di estrema importanza, vengono beatamente ignorati da tutti gli schieramenti politici. Per questo dico a malincuore che anche quegli schieramenti per cui nutro un pizzico di simpatia, hanno perso credibilita’.

Si tratta di: politica estera e approvvigionamenti energetici. Due punti critici che non vengono affrontati, in sede ufficiale perlomeno. A tutti quindi “sembra sfuggire” un problema cruciale che e’ alla base di un altro “cambiamento” che sta tanto a cuore: quello della liberalizzazione del trasporto pubblico. Prima di parlare di liberalizzazioni del trasporto pubblico e di “energia a basso costo”, ad esmpio, si deve affrontare il nodo cruciale della politica estera italiana, il rapporto con i paesi produttori di gas e petrolio con i quali si vogliono o si devono stringere alleanze commerciali, che sono poi, per forza di cose alleanze anche politiche. Ricordo ancora una volta che l’Italia dipende dalle importazioni di petrolio per il 95%, del suo fabbisogno nazionale e che si serve principalmente da, udite, udite: Libia, Siria e Iran. Scrive Linkiesta che: “Con la possibile interruzione delle forniture di petrolio da Libia, Siria e Iran, l’Italia perderebbe infatti un terzo delle forniture di petrolio in meno di un anno. Un colpo durissimo che potrebbe rendere vani tutti gli sforzi fatti per rilanciare la crescita del Paese.” Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/importazioni-petrolio#ixzz2KlCNcnrv

Veniamo adesso ai vari programmi.

Quello di Rivoluzione Civile mi sembra un programma un po’ vago e utopistico, lontano dalla complessa realta’ economica e politica internazionale e concentrata esclusivamente su alcuni aspetti di politica interna, soprattutto, un programma che non mette la scure alla base del problema italiano, che e’ lo strapotere dello Stato. Votare per Ingroia equivale per molti versi a votare per Grillo: equivarrebbe cioe’ a dare il colpo di grazia all’Italia. Mi sono riletta anche il programma di Grillo: tutte le buone idee con cui Grillo ha conquistato un vasto pubblico, le ha prese da economisti liberisti. Bellissime le idee sull’energia, il free wi-fi e la digitalizzazione della burocrazia, l’accento sulla “riconversione ecologica”dei trasporto e dell’economia, la lotta per il parlamento pulito, contro le caste. Pero’ quando ci mette del suo vediamo l’altro lato della medaglia: altro che democrazia dal basso, si tratta di totalitarismo dal basso, come hanno detto diversi ex Grillini… Ci sono diverse idee interessanti, ma si potrebbero applicare su scala regionale o provinciale e in un contesto federale, quindi diverso da quello politico attuale. Inoltre, sia nel programma di Grillo che in quello di Ingroia, come accennavo in principio, non si fa menzione alcuna della politica estera (che e’ invece fondamentale nel contesto attuale, tra l’altro in via di ridefinizione) se non per riaffermare la necessita’ del disarmo e la diminuzione del budget per la difesa: una cosa assurda oggi come oggi.
Certo sempre meglio Ingroia che Berlusconi, pero’ si rischierebbe di perdere altro tempo prezioso che l’Italia non ha piu’ a causa di una miriade di problematiche che insorgerebbero a paralizzare la vita politica e sociale, per forza di cose.
Adesso poi anche Grasso si butta in politica…  Siamo tutti d’accordo sul fatto che sconfiggere la mafia sia la priorita’ in Italia (“Dobbiamo liberare l’economia e lo sviluppo dalla criminalità organizzata, colpendola sia nelle strutture finanziarie che nell’intreccio con gli altri poteri, a partire da quello politico”), ma serve davvero riempire il parlamento di giudici? Una volta al governo avrebbero realmente il potere di sconfiggere sta mafia? Anche Di Pietro e’ entrato in politica per sconfiggere la corruzione, poi e’ dovuto scendere a patti coi camorristi. Inoltre sono tutti simpatizzanti di sinistra, tutti pasionari questi giudici che aspirano a cariche politiche, quindi di quale ricetta nuova parlano se non vogliono limitare il potere dello stato in economia, che e’ il mezzo principe con cui la mafia prospera? Nessuna. Rileggetevi la storia italiana dall’Unificazione in poi: lo stato, la mafia e la massoneria si sono aiutati sin dall’inizio. NON serve quindi un’altro Di Pietro al governo, ne’ una nuova casta di giudici: serve la ricetta economica e politica giusta, che potrebbe essere un misto fra quella di Monti, quella di FID e Italia Futura ad esempio. Peccato quindi che Italia Futura non abbia mantenuto l’alleanza con FID e si sia sbilanciata molto con un Monti che a sua volta, ahime’, non solo sta aprendo un po’ troppo a sinistra, ma mi fa pensare tra l’altro che l’opposizione di quelle “caste” cui pure lui accennava, sia talmente forte che chiunque voglia tentare di cambiare le cose debba per forza scendere a patti con queste. Come diceva Fabio Scacciavillani di FID:

Il problema non e’ creare un altro partitino che copre un altro pezzettino dell’ellettorato. Qui il problema a monte e’ di natura pre-politica; qui c’e’ una casta burocratico-clientelare che tiene insieme: partiti, imprese etc… ILVA, Finmeccanica, MPS, tutti hanno mangiato su questo piatto, proprio tutti; Bersani, Berlusconi, quelli che sono in lista con Monti. In ogni impresa pubblica si spartiscono i posti. Se andiamo a vedere le alte cariche pubbliche, la Ragioneria dello Stato, e’ tutta una cricca e una casta che impedisce le riforme e si protegge fra se’, che approfitta dei soldi pubblici, perche’ sono i Direttori Generali dei ministeri le vere centrali di spreco e di malaffare. Quindi la prima cosa e’ sventrare questo sistema.

Se tagli i gangli della mafia e le sue affiliazioni politiche, sara’ piu’ difficile che questa corroda le istituzioni. Come lo fai? Modificando lo stato in senso non monopolista, possibilmente decentrando, federalizzando e liberalizzando, senza pero’ rinunciare alla sanita’ pubblica, che deve pero’ essere ben governata e non gestita clientelarmente etc. Legando le imprese alle universita‘, formando per le professioni del futuro richieste dal mercato, dando possibilita’ ai giovani di aprire start-ups, di accedere al credito senza finire in mano a mafie e strozzini. Il sistema pensionistico contributivo ad esempio e’ giusto e funziona e la sanita’ pubblica puo’ essere bene integrata dal sistema privato, pero’, cio’ puo’ avvenire solo in una economia vivace, liberalizzata e vigilata tramite un sistema di “pesi e misure” che mettano anche al centro del discorso il “cittadino”, introducendo ad esempio le class actions, come negli Stati Uniti, che danno potere effettivo ai cittadini per difenerdi dagli abusi di privati e pubblico. Piu’ mercato libero vuol dire piu’ lavoro e piu’ mobilita’ sociale, in un contesto di mercato “sano”.

Nel video seguente Stagnaro di FID parla di liberalizzazioni, MA di nuovo anche in questo caso, gli sfugge un problema cruciale: prima di parlare di liberalizzazioni del trasporto pubblico e di “energia a basso costo”, si deve affrontare il nodo cruciale della politica estera italiana e dei rapporto con i paesi con i quali si vogliono o si devono stringere alleanze  commerciali e soprattutto politiche, per garantire l’importazione di prodotti petroliferi in Italia. Questo tema cruciale e’ il grande assente dal dibattito politico, ma in realta’ e’ quello che impartisce la musica anche alla politica interna del paese. Vedi il caso Sonatrach-Eni e vedi le alleanze italiane supine con Putin: fatti questi di enorme rilevanza di cui si deve parlare in campagna elettorale;

Monti inoltre, forse non lo avete notato, ma parla da socialista illuminato, non e’ strettamente libertario come pensano molti. Inoltre e’ conosciuto, credibile e stimato nel contesto internazionale (Bilderberg o non Bilderberg) e per noi e’ essenziale avere credibilita’ e un peso politico in Europa.
L’idea di Ingroia invece e’ quella solita espressa anche dal PD; demagogia che non porta nessun cambiamento. A parte qualche punto che condivido, e che comunque TUTTI hanno messo nei programmi, come: ripristinare il falso in bilancio e una vera legge contro il conflitto di interessi ed eliminare le leggi ad personam; selezionare i candidati alle prossime elezioni con il criterio della competenza, del merito e del cambiamento; che i partiti escano da tutti i consigli di amministrazione, a partire dalla RAI e dagli enti pubblici; che la legalità e la solidarietà siano il cemento per la ricostruzione del Paese, il resto del programma non regge.

Vediamo adesso alcuni punti del programma di Rivoluzione Civile;

1) “Rivoluzione Civile” vuole costruire un’alternativa di governo… alle scelte liberiste economiche, sociali e culturali del governo Monti = a me pare che Monti abbia le idee economiche, sociali e culturali giuste. Ovviamente i risultati non si possono vedere dopo un anno. Penso anche alle resistenze che ha avuto da destra, sinistra e centro.

2) L’alternativa di governo si costruisce con una forza riformista che ha il coraggio di un proprio progetto per uscire dalla crisi e rilanciare l’Italia finalmente liberata dalle mafie e dalla corruzione.= affermazione vaghissima! Non dice niente di concreto, sembra di sentire Nanni Moretti.

3) Vogliamo uno Stato laico, che assuma i diritti della persona e la differenza di genere come un’occasione per crescere = via alle unioni omosessuali etc. Ovviamente non approvo

4) Vogliamo una scuola pubblica che valorizzi gli insegnanti e gli studenti con l’università e la ricerca scientifica pubbliche non sottoposte al potere economico dei privati e una sanità pubblica con al centro il paziente, la prevenzione e il riconoscimento professionale del personale del settore = se non si cambia un po’ il modello economico e politico, questo e’ irrealizzabile. Se i dottori e i paramedici non vengono pagati bene, se il mercato e’ monopolizzato dallo stato, ci sono sprechi e corruzione anche se la sanita’ e’ un bene pubblico. La malagestione della sanita’ mi pare sia un dato di fatto eclatante purtroppo. Questa estate ero a Roma ed ho accompagnato una mia amica in attesa della seconda figlia, a fare un’ecografia. La dottoressa mi diceva ad esempio che spesso i medici curanti abusano del sistema sanitario pubblico prescrivendo ecografie e altri esami “gratis”, attestando che la paziente ha “minaccia di aborto” anche quando non e’ vero. Poi si curano anche gli stranieri clandestini che, di fatto, non contribuiscono al sostentamento della sanita’ pubblica. Piccole cose che ricadono sulle casse dello Stato. E’ anche vero che i medici spesso non sono pagati come dovrebbero nella sanita’ pubblica. Altro fatto importante: i medici e gli insegnanti vanno pagati bene, mi pare giusto visto che svolgono un servizio pubblico essenziale e ci deve essere mobilita‘.

5) Vogliamo che… la scelta della pace e del disarmo sia strumento politico dell’impegno dell’Italia nelle organizzazioni internazionali, per dare significato alla parola “futuro” = In un contesto storico come quello attuale, solo un pazzo puo’ parlare in questo modo

6) Vogliamo che gli imprenditori possano sviluppare progetti, ricerca e prodotti senza essere soffocati dalla finanza, dalla burocrazia e dalle tasse = altro proclama bello ma vago, non dice come vuole raggiungere lo scopo. Infatti un buon modo per evitare cio’ potrebbe essere la ricetta di Monti o di FID

A questo punto leggete anche il programma di FID (FERMARE IL DECLINO) di Oscar Giannno: http://www.fermareildeclino.it/.  e pure quello di MIR (Moderati in Rivoluzione) di Gianpiero  Samori’ (che mi ricorda tanto Carcarlo Pravettoni… Peccato per la parola “Rivoluzione” nel simbolo comunque) http://www.miritalia.it/associazione , attori meno presenti sul palcoscenico mediatico che dicono cosette sostanziose senza lasciarsi andare a smielature idelogiche. FID a differenza di Rivoluzione Civile parla il linguaggio della realta’ e mostra una strada effettivamente percorribile.

Ascoltate il punto di Fabio Scacciavillani di FID, capo economista del fondo di investimento sovrano dell’Oman e blogger del Fatto Quotidiano, che ci parla di: disoccupazione e ingiustizie sociali, riforma del mercato del lavoro e riduzione del peso fiscale, lotta contro l’evasione, e soprattutto “rimettere al centro il cittadino e il suo benessere e ridimensionare il peso dello Stato in economia“; guarda il video.

Nota: ho scritto questo post un paio di mesi fa, quando Rivoluzione Civile non aveva ancora un programma chiaro come lo ha adesso. Rimango comunque della mia idea


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