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I racconti dell’AlhAnna. Hai voluto la Turchia? E allora turcheggia

Creato il 06 settembre 2014 da Annerrima

Siamo arrivati ieri, dopo un viaggio di due ore da Safranbolu, ad Amasra, che è un po’ la Lignano di Istanbul, forse un po’ più distante dalla città ma con lo stesso spirito: diamo una casa al mare a questi cittadini. Anche a costo di deturpare un centro storico, peraltro magnifico e carico di storia: così negli anni settanta-ottanta ci hanno piazzato condominietti-colate di cemento, e anche se il sito – un castello fortificato di epoca bizantina – è oggi patrimonio UNESCO non è che si noti tutta questa cura nella manutenzione di un posto storico.
Il mare è pulito, mar Nero frequentato solo da turchi. Un po’ più sporca la spiaggia, ma abbiamo visto solo quella “cittadina”… La cena di ieri, a base di pesce grigliato e poi impanato rapidamente, ci ha fatto sentire in un posto davvero mediterraneo.
Ma domani con un dolmus andiamo a Çakraz, dove pare ci sia una spiaggia decisamente più bella e selvaggia.
Il giro di oggi, con una cappa di umidità del 90% e la spossatezza che ne consegue, comprendeva anche gli acquisti al mercato della cittadina, una gran fatica a far capire che non vogliamo tre chili di peperoni, ma solo tre peperoni (qui l’abitudine è di comprare tutto in confezione famiglia, dato che le famiglie sono numerose); il mercato è un posto davvero popolare, dove con 8 lire ti porti a casa un bel po’ di verdure e anche quattro uova; ci sono anche le conserve di verdure fatte in casa, che qui si possono vendere liberamente.
Anche la casa dove siamo, gigantesca per noi due, conferma che qui si affitta a famiglia anche di sei-sette persone.
Più Turchia di così non si può, non c’è nemmeno l’ombra di turisti stranieri; e se questo all’inizio ci faceva sentire un po’ spaesati, ora non ci disturba affatto…


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