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I racconti dell’AlhAnna: partenze e piccoli drammi

Creato il 02 settembre 2014 da Annerrima

Ho salutato le pietre immense e rosate di Çavusin con un certo rammarico, anche perché ieri sera a cena Akhmed ha dichiarato agli altri ospiti dell’hotel che li avrebbe portato oggi a vedere i monaco dervisci rotanti, e ciò ha provocato in me una certa invidia. Ma soprattutto non è da tutti i giorni trovare una pensione in cui si cena con ospiti e padrone di casa intorno allo stesso tavolo, come una famiglia che si conosce da sempre, piatti insospettabili prima di venire qui in una corte che sembra un piccolo paradiso.
Ma tant’è, dopo due giorni di trekking sfrenato è arrivato il momento di partire.
Il dramma del giorno è che nella foga della partenza, mi sono dimenticata della mia guida Routard in camera. Mi è scappato un piantino: quella guida, con i suoi consigli precisi e rassicuranti, mi mancherà, e anche se ne troverò un’altra in francese più aggiornata mi mancherà proprio quella, con la cartina strappata in centro e i miei memo all’interno. C’è poi da dire che partire con quella guida ci fa sentire tutti più avventurosi anche se consapevoli, pur mancando spesso spiegazioni accurate dei monumenti ha un piglio da hippy alla scoperta del mondo che amo da sempre. Ora, insomma, dovrò affidarmi al mio istinto e alla mia conoscenza del paese, per quel poco che ho potuto assorbire in questa settimana e qualche giorno di permanenza.
Sia come sia, siamo in dirittura d’arrivo ad Ankara mentre scrivo, sto ascoltando i Florence and the Machine e tra poco dovrò cambiare bus per arrivare a Safranbolu, la città dello zafferano…


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