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I racconti dell’AlhAnna. Secondo giorno: Sultanhamet-Disneyworld

Creato il 26 agosto 2014 da Annerrima

Secondo giorno. La Disney world di Turchia si chiama Sultanhamet e viene spacciata per luogo storico, cosa che in effetti è. Ma è strapiena di gente in ogni strada principale, è piena di ristoranti acchiappa turisti e non somiglia neanche lontanamente al quartiere popolare dove alloggiamo, che merita un capitolo a sé.

Sultanhamet pullula di venditori di ogni tipo, dai finti ragni di plastica che restano incollati al muro a fette di anguria esposte all’inquinamento, ai gelatai che hanno la mania di sollevare il gelato rendendolo un filone lungo da riacchiappare con la pala, per attrarre la clientela.
Il museo archeologico è decisamente ottocentesco: parte bene con sarcofagi originali di varie provenienze ben illustrati, ma poi la zona in restauro è una distesa di cocci senza spiegazioni o con didascalie stringatissime. Le dida più ricche sono quelle che riguardano gli archeologi, gente tipo Schliemann che chissà come si è trovata a scoprire città fantastiche tipo Troia e che oggi troviamo nei testi di scuola. Fortuna che i soliti italiani mi hanno regalato un biglietto a tempo così non pago l’ingresso, comunque ridicolo. Intanto tra le colonne antiche faccio amicizia con qualunque gatto io veda, me ne innamoro e vorrei portarli a casa tutti, poi però non vorrei essere incriminata per traffico illecito di felini, mi convinco che stanno meglio dove stanno e rinuncio.
Nel pomeriggio il #belgabriele va a caccia di libri mentre io mi do all’hammam. Sulla routard ne segnalano uno vicino al centro, in effetti lo è ma sembra un altro mondo: per strada non una donna, tranne qualche zingara, mi sento gli occhi puntati addosso e faccio fatica a trovare il posto perché i numeri civici cambiano rispetto alla guida (nel 2007, scopro, li hanno modificati tutti e si perde anche il postino). Comunque alla fine lo trovo, è antico (XVII secolo) ma anche in decadenza, entro e sono l’unica cliente… [Continua...]


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