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I ricordi del fabbricante di soia

Da Villa Telesio
I ricordi del fabbricante di soia

(Reuters/Stringer)

“Quella puttana correva, eccome se correva!”. E giù risate, con il piccolo Chin Ling a guardare con i suoi occhi da mantide quel padre scellerato ridere a crepapelle insieme ai soliti due idioti, Gun-Lai O e Bo-Xi Kai. I ricordi del fabbricante di soia di una piccola cittadina da qualche parte nella Cina occidentale erano infatti l’attrattiva principale per quei due perditempo alcolizzati, l’effeminato Gun e il gigantesco Bo. Cresciuti in campagna ai tempi della Rivoluzione Culturale voluta da papà Mao, non avevano particolare simpatia per la città, eppure almeno una volta alla settimana sentivano il bisogno di andare a trovare il fabbricante di soia.

Che raccontava storie tipo questa: “Eravamo lì seduti a mangiare pollo fritto e fragole, quando all’improvviso sentimmo il suono di un dizi e ci alzammo come presi da uno strano raptus, e iniziammo a ballare ballare ballare fino a notte inoltrata. Poi tornammo alle nostre case”. Erano chiaramente un imbroglio, questi ricordi, lo capiva persino Chin Ling che aveva cinque anni e a cui mancava tanto la mamma (che era la puttana che correva all’inizio, eccome se correva!). Solo Gun e Bo potevano credere a quell’inventore di storie come se raccontasse vicende veramente vissute in non si sa quale passato.

Il fabbricante di soia aveva due baffi lunghissimi e delle mani sottili fatte di una carne meno giallognola del solito, più tendente alla compattezza arancione di un tulipano. Anche i suoi occhi erano meno mandorlosi del solito, sembravano piuttoso dei pugnetti di semini di sesamo tenuti insieme da qualche forza misteriosa. E i suoi piedi, i suoi piedi erano così ancestrali, glabre nudità offerte al pavimento nero.

“E così ce la squagliammo in un attimo, non appena il padrone vide quello che avevamo fatto alle sue galline: c’era così tanta vernice in ogni piuma che non riuscivano più neanche a muoversi!”. Lucertole di fumo salivano sempre, quando il fabbricante di soia finiva di raccontare. Salivano verso il piccolo tetto del sìhéyuàn in cerca di qualcosa a cui attaccarsi, dove penetrare nostalgicamente mentre Gun e Bo ridevano e Chin Ling pensava alla mamma, che gli mancava molto.


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