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I segreti di Wikileaks e il governo Letta

Creato il 07 maggio 2013 da Informazionescorretta

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Per capire meglio alcune caratteristiche del governo Letta è utile spulciare alcuni documenti riservati diffusi da Wikileaks.

Nella Public library of US diplomacy, aggiornata proprio dalla piattaforma che diffonde i segreti di alcuni apparati diplomatici, è possibile leggere due telegrammi dell’ex ambasciatore Usa Ronald Spogli, in cui questo comunica al ministro degli esteri Condoleeza Rice alcune mosse per ricondurre alla ragione il governo Prodi riguardo la guerra in Iraq. Infatti Prodi, spinto da alcuni nella sua coalizione, il 18 maggio 2006 chiedendo la fiducia al Senato, dichiarò che la guerra in Iraq era stato un errore e annunciava un veloce ritiro delle truppe.

Nell’aula si alzò l’urlo sdegnato dell’attuale Ministro per le riforme, Gaetano Quagliarello: “Vergogna! Vergogna!”. Pochi giorni dopo, il 23 maggio, l’ambasciatore Spogli chiamò a rapporti il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta, per comunicargli il fastidio di Washington e la necessità di un ripensamento dei leader politici. Letta nei cablo viene descritto da Spogli come “intensamente pro-Usa e considera il legame dell’Italia con gli Stati Uniti essenziale”, e infatti assicura di impegnarsi in tal senso. Un paio di mesi più tardi, il 31 agosto, un nuovo cablo comunica al Dipartimento di Stato Usa che la pressione statunitense ha avuto successo: l’Italia non si ritirerà, continuerà a sostenere i costi della guerra voluta dagli Stati Uniti. Non fu solo la pressione su Letta e su D’Alema, quello che pesò fu pure l’intervento del capo della CIA Robert Gorelich, che convinse-ordinò all’ex IDV Sergio De Gregorio ad abbandonare il governo Prodi passando all’opposizione, mettendolo così in crisi.

Nello stesso periodo Prodi aveva scelto come Ministro del commercio estero l’attuale Ministro degli esteri Emma Bonino: emerge sempre dai documenti diffusi da Wikileaks l’alto gradimento degli Usa per questa scelta; specialmente, oltre alla fedeltà agli Usa, la Bonino piace in quanto favorevole all’entrata delle biotecnologie statunitensi (in special modo quelle della Monsanto) nel mercato agroalimentare italiano. Ma già nel 2005 sempre Spogli aveva avuto modo di elogiare le parole a favore della guerra in Iraq della Bonino, dichiarando che grazie a lei “la componente riformista della coalizione di centro sinistra si è pubblicamente spostata verso una politica che è praticamente indistinguibile da quella del governo Berlusconi”.

Ognuno cerchi la giusta morale.

Matteo Guinness

http://informazionescorretta.altervista.org


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