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I social network aiutano il lavoro in azienda...

Da Smconsulenzaweb
Ricordate quando si discuteva sui social network che rubavano il tempo al lavoro? Beh, ora Google smentisce "ufficialmente"
Accanirsi contro Facebook e compagnia perchè distraggono dal lavoro e fanno perdere soldi è concettualmente sbagliato.
La società d'analisi Millward Brown assoldata da Google afferma infatti il contrario. Si tratta di una ricerca condotta su 2700 intervistati di 7 paesi europei (305 italiani coinvolti), sia con ruoli manageriali che dipendenti, tanto senior quanto junior.
Il 38% di loro, specialmente italiani e spagnoli, che interagiscono con i social network sul luogo di lavoro si sentono più soddisfatti dei loro colleghi che non hanno accesso perchè loro vietato o perchè non possiedono un profilo.
Il 74% di loro ne fa uso quotidianamente e ben il 41% ritiene che essi agevolino la ricerca di informazioni così come la condivisone di conoscenze (37%). Oltre ad essere un importante sistema per aumentare le proprie relazioni e contatti, i social network come Facebook possono aiutare a ridurre anche l’ingente quantità di mail scambiate, evidentemente la chat integrata ha preso il posto di altri servizi di messaggistica istantanea e ha in parto soppiantato l’utilizzo di mail per diffondere messaggi immediati.
Secondo Roberto Rossi direttore dell'Innovazione di Millward Brown Italia, i social network possono arrivare così a far risparmiare fino a 3 ore la settimana e talvolta anche 4.
L’identikit dell’utilizzatore tipo di questi strumenti rovescia in parte le aspettative. Sarebbero infatti i manager più anziani a ricorrervi maggiormente (71%), minore è l’utilizzo dei responsabili più giovani (49%). Secondo Luca Giuratrabocchetta, country manager Google Enterprise Italia, il tempo per una piena integrazione dei network sociali nella vita quotidiana dell’impresa è quasi giunto: “Non passerà molto tempo prima che la condivisione online diventi una modalità naturale della nostra attività quotidiana, così come lo è già nella vita privata”.
I dati vanno sicuramente interpretati alla luce della realtà presa in esame. Si tratta di aziende medio-grandi che quindi per natura hanno esigenze di relazionarsi maggiormente e fare un uso preponderante di sistemi comunicativi online. Va anche detto che le interviste sono state mirate a raccogliere valutazioni soggettive dei singoli che quindi si sono basati su un range di valori e abitudini molto eterogenei.
La cultura tramite i social media, è diventata una questione di molti per molti. Sul piano aziendale, oggi il perimetro di un'impresa coincide con l'intero pianeta, le pareti di ogni ufficio sono diventate trasparenti e porose e il mercato entra nell'azienda senza che i manager debbano uscire per cercarlo. E questa è una rivoluzione epocale” – ha sottolineato Domenico De Masi, docente di sociologia del lavoro all'Università La Sapienza.

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