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I Socialisti non sono morti, anzi, puntano all’11%

Creato il 12 luglio 2011 da Lapulceonline

partito socialistaI socialisti sono vivi e vegeti. Il partito del garofano, triturato da Tangentopoli, ha un suo strenuo baluardo in consiglio comunale ad Alessandria (Ezio Sestini, sotto la bandiera dello SDI, partito nato dalle ceneri del PSI e che lo ha poi rifondato) e qualche nostalgico sparso qua e là. L’altro grande socialista, Pier Angelo Taverna, ha preferito un’altra carriera, andandosi a sedere sullo scranno della Fondazione bancaria numero uno qui da noi.  Per il resto sembrano spariti.  A dare una mano all’orgoglio socialista ci pensa la ISPO (Istituto di Studi per la Pubblica Opinione) diretta dal Prof. Renato Mannheimer, nel maggio del 2011, ha condotto un sondaggio d’opinione a livello nazionale, dal titolo “Il mercato potenziale del PSI”, titolo bruttino che porta alla mente l’azione della compravendita (e visti i trascorsi di mazzette, non era francamente il caso), ma tant’è, secondo il poll di Mannheimer (che aveva condotto un sondaggio anche sul sindaco Fabbio) il partito, seppur fortemente ridimensionato potrebbe “conquistare” il popolo degli indecisi e di quelli che sono propensi a disertare le urne.

L’età degli elettori? Tra 25 e i 35 anni, ovvero tra quelli che erano ancora troppo giovani per ricordare Tangentopoli e Bettino Craxi, ed abbastanza eruditi da conoscere invece l’ideologia pura. L’area di “attenzione” verso il PSI oscilla intorno all’11%. Ohibò, chissà cosa penserà Felice Borgoglio, già sindaco di Alessandria ed uscito pulito dai processi contro i socialisti. Oggi è ben lontano dalla vita politica locale, nonostante si dimostri un attento osservatore di cosa succede tra Palazzo Rosso e Palazzo Ghilini. La voglia di dare una mano al centrosinistra locale (in vista delle amministrative del 2012) c’è ancora, però. E chissà che, visti i sondaggi recenti, non decida di ritornare alla ribalta pure lui.

I vecchi tempi dell’Alessandria socialista quando tutt’intorno brulicavano amministrazioni democristiane o comuniste sono passati. Alessandria si è sempre distinta per le scelte politiche (tra le prime grandi città a scegliere un sindaco leghista donna). Chissà.


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