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I sonnambuli: intervista ad Andrea Cavaletto sul nuovo Dylan Dog

Creato il 13 novembre 2013 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Consegue il diploma in grafica e pubblicità presso lo IED (Istituto Europeo del Design ) di Torino. Dal 1998 lavora come creativo e collabora con una serie di editori tra cui Madden Comics e Nicola Pesce Editore che edita la sua prima opera come autore completo dal titolo Né luce, né vento, né ombra, nulla…, che successivamente diventa un cortometraggio (The projectionist) diretto da Roberto Lojacono e sceneggiato dallo stesso Cavaletto. Dal 2009 scrive altre opere tra cui Sangue di tenebra (Cagliostro E-Press), Pornofagia (Absoluteblack) e Dibbuk (Edizioni BD.I sonnambuli: intervista ad Andrea Cavaletto sul nuovo Dylan Dog In Evidenza Dylan Dog Andrea Cavaletto
Nel 2010 inizia la sua collaborazione con Sergio Bonelli Editore come sceneggiatore di . Cavaletto è anche sceneggiatore di diversi lungometraggi come ad esempio il film Hidden in the Woods (diretto dal cileno Patricio Valladares ) che in occasione della rassegna Asti Film Festival 2012 vince il primo premio come miglior film nella categoria Asti Horror Picture Show. Nel 2011 nel film horror tributo ad Edgar Allan Poe a episodi dal titolo P.O.E. Poetry of Eerie si occupa della sceneggiatura dell’episodio più importante del film intitolato “Il giocatore di scacchi di Maelzel“. ((Tratta da it.wikipedia.org/wiki/Andrea_Cavaletto))
Il suo sito è www.andreacavaletto.com.

Partiamo da qualche considerazione su questo particolare momento per Dylan Dog: puoi parlarci delle tue impressioni sul progetto di rinnovamento annunciato?
Impressioni più che positive. Secondo me Dylan Dog è un personaggio che funziona soprattutto quando esce dagli schemi, e da troppo tempo forse era un po’ ingabbiato in strutture tipiche dei fumetti seriali, ma che all’Indagatore dell’Incubo stanno strette. Parlando da lettore, sono io stesso curioso di vedere i cambiamenti, e sono sicuro che il team creativo che coordina l’operazione saprà fare un lavoro che soddisferà sia i vecchi che i nuovi lettori. Posso già dire che ritengo le nuove copertine di Stano davvero accattivanti e concettualmente nuove. Per dire, mi sembrano in linea con le copertine più cool di alcune serie a fumetti americane, e credo sia una bella novità in casa Bonelli.

Avete avuto modo di discutere di queste decisioni, di contribuire con le vostre proposte?
Io personalmente no, anche perché sono praticamente l’ultimo arrivato (nonostante siano già cinque anni che collaboro con la SBE). Poi, per come sono fatto io, preferisco stare nel mio angolino e aspettare di vedere cosa succede. Però devo dire che sono stato puntualmente informato di tutti i futuri cambiamenti, e so che per ogni mio dubbio c’è chi mi può rispondere.
A me è stato semplicemente detto di sentirmi più libero e di osare, nei limiti del buon senso, ovviamente. Ed è quello che sto provando a fare, già dalla storia che sto finendo di scrivere in questi giorni.

Tu sei un ingresso relativamente “giovane” nella serie. Sei stato un lettore delle storie di Sclavi?
Sono un fan di Dylan Dog di vecchia data. Il primo numero che ho letto è stato GLI UCCISORI (che un po’ omaggio ne I SONNAMBULI, disegnato anch’esso da Dell’Uomo, in edicola a fine novembre sulla serie regolare) e da lì è stato amore a prima vista. Adoro le storie di Sclavi (che ha indubbiamente influenzato in parte il mio modo di scrivere) e so quasi a memoria i primi quaranta numeri della serie.

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Cosa significa ritrovarsi a scrivere per Dylan Dog?
E’ un’emozione. L’ho desiderato così tanto che ancora adesso non riesco a crederci. Ho realizzato un sogno. Spero di riuscire a farlo continuare e di essere sempre all’altezza.

Che rapporto hai con Tiziano Sclavi?
Come ho detto prima, lo ammiro e indirettamente mi ha insegnato molto sullo scrivere. E’ un grande sceneggiatore con una sensibilità e un senso del ritmo invidiabili. Le sue storie lasciano i brividi, e mica solo per l’orrore, anzi…

Pensi che il suo atteggiamento nei confronti del suo personaggio sia cambiato con questo nuovo progetto per la serie?
Mmm… No. Ha dimostrato di amare ancora il suo personaggio, e lo ha voluto affidare a chi secondo lui può portare avanti la sua filosofia, modernizzandolo ed evitando che si affossi nelle suddette regole di serialità che lo stavano lentamente soffocando. Dylan in fondo è personalità, autorialità e sperimentazione, e questo Sclavi lo sa.

Questo tuo nuovo albo di Dylan Dog esce con la testata sotto la luce dei riflettori, ma la storia nasce sicuramente prima di tutto questo, ci vuoi parlare degli spunti da cui nasce? Credo sia interessante scoprire da quali input può prender vita una storia.
Ahahah… E’ curiosa la genesi di questa storia. Ero a Lucca Comics e stavo chiacchierando con alcuni lettori appassionati di Dylan Dog. Ad un certo punto è saltato fuori che una ragazza del gruppo soffriva di sonnambulismo e ha raccontato un aneddoto che le era accaduto proprio la sera prima. Io scherzando le ho detto che mi sarebbe piaciuto farci su una storia. Poi l’idea mi è rimasta in testa, mi sono documentato sull’argomento e ho preparato un soggetto che alla redazione è piaciuto.

Ci sono stati interventi per adattarla al nuovo spirito della serie, e quali?
So solo che la storia è stata editata da Sclavi in persona, e supervisionata da Recchioni. Quindi ne sono orgoglioso e posso dormire tranquillo (senza episodi di sonnambulismo, ahahah).

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Tu sei un amante dell’horror anche più estremo mi sembra di capire. Che ne pensi delle derive più in voga negli ultimi anni (penso ai torture porb, o ai found footage)?
Sono due sottogeneri che vanno per la maggiore, perché  permettono di fare un film con pochi mezzi e pochi soldi. Il problema è che se non si hanno le idee giuste il prodotto tende a ripetersi noiosamente, autocannibalizzandosi.
Sono pochi i torture porn e i found footage degli ultimi anni che mi sono piaciuti. Così come questa moda degli omaggi ai grindhouse movies sdoganata da Rodriguez e Tarantino e portata avanti da un sacco di inutili cloni. Io personalmente ho detto la mia sui grindhouse sceneggiando il film Hidden in the woods del cileno Patricio Valladares, che ha ottenuto un notevole successo internazionale e di cui è ormai pronto un remake USA con attori quali Michael Biehn, Electra Avellan e William Forsythe.  Sto poi scrivendo un torture porn dal titolo The doll syndrome, che sarà diretto a dicembre dal regista Domiziano Cristopharo, con cui spesso collaboro. Spero che esca fuori un buon lavoro. Di sicuro sarà qualcosa di particolare…

Cosa ti piacerebbe affrontare con Dylan Dog? Generi, tematiche, stili, personaggi…

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Ogni mia storia di Dylan Dog (ma direi ogni mia storia in generale) tratta un argomento che mi ispira e che mi interessa. In ogni storia cerco di sviscerare un argomento, cercando di mostrare diversi punti di vista. Prima di scrivere mi documento sempre molto. Sono uno scrittore old style e mi reco ancora spesso nella mia biblioteca di fiducia, dove recupero almeno 6-7 libri ogni volta che mi accingo a lavorare.
Uno dei temi che prediligo è quello dell’amore… non quello melenso e sdolcinato… Secondo me l’amore è un sentimento molto forte e ingestibile dall’essere umano , da cui derivano tutti gli altri, simili o opposti che siano. In fondo amore fa rima con orrore…

Ti piacerebbe occuparti di una storia sia nei testi che nei disegni, o su Dylan la tua dimensione ideale è quella di scrittore?
A parte il fatto che ormai disegno molto poco, anche perché il mio particolare metodo di lavoro include l’utilizzo massiccio di solventi ed ho deciso di dare un po’ di respiro ai miei polmoni (da quando sono papà sono più attento alla salute) la mia dimensione ideale su Dylan, e in generale sulle serie Sergio Bonelli Editore, è decisamente quella di scrittore.

Hai delle storie in lavorazione per quest’anno di passaggio e/o per il nuovo corso? Cosa puoi anticiparci?
Dunque… Ci sono due mie sceneggiature pronte. Una è stata affidata a Montanari & Grassani ed è una storia in odore di zolfo che riguarda dei ragazzini disadattati, l’altra è stata affidata a Nizzoli e… ci sono i samurai!
Per il nuovo corso ne sto finendo una adesso. Ha come argomento la difficile gestione del potere. Di più non dico… 

E oltre l’indagatore dell’incubo, su cosa stai lavorando?
Ho un paio di storie pronte per Martin Mystére. Poi a Lucca Comics saranno presentati per Absoluteblack il volume antologico zombesco Orde 3 con una storia sceneggiata da me e disegnata da Andrea Longhi, e per Montag Books il graphic novel a colori Hyde’s secret nightmare su testi miei e disegnato da Moz Officina Infernale. HSN è un horror psicologico che tratta il difficile tema dell’abuso tra minori, e per realizzarlo mi sono avvalso della consulenza della psicologa Alessandra Viano che ha anche curato la postfazione del volume.
Per quanto riguarda il cinema, sto scrivendo il torture p or n The doll syndrome per il regista Domiziano Cristopharo. Sempre con la sua regia, dovrebbero uscire il film romantico dark Bellerofonte e il lovecraftiano The night gaunts. I tipi della Doghouse Pictures stanno invece facendo la post-produzione del film horror Beautiful people.

Grazie per la tua disponibilità! 

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Copertina de I sonnambuli
I sonnambuli: intervista ad Andrea Cavaletto sul nuovo Dylan Dog In Evidenza Dylan Dog Andrea Cavaletto
Tavola interna, anteprima in esclusiva. Disegni di Luca Dell’Uomo.
I sonnambuli: intervista ad Andrea Cavaletto sul nuovo Dylan Dog In Evidenza Dylan Dog Andrea Cavaletto
Tavola interna, anteprima in esclusiva. Disegni di Luca Dell’Uomo.

Intervista rilasciata via mail a ottobre 2013.

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