Magazine Diario personale

I venditori di patate

Da Pythia
È passato un anno da quando ho fatto le valigie e me ne sono andata da casa dei miei: nel bene e nel male me la sono cavata egregiamente, riciclando il possibile, adattandomi all'essenziale, diventando un'esperta di discount per le necessità primarie. Qualche sfizio me lo sono concessa, ma si trattava sempre di qualcosa di utile, come il microonde o l'aspirapolvere.
Non avevo mai sentito la necessità, invece, di una stampante: quel poco che mi serviva per gli esami lo salvavo su una scheda usb e me lo stampavo da mamy o da Apollo. Fino a oggi.
Con la tesi in ballo, tra stampe per il prof ed elenchi di bibliografia per me, ho consumato un bel po' di benzina, oltre che di tempo. Mi sono decisa così a fare il grande passo e prendermi una stampante tutta per me.
Vado da Mediauolrrlld e do un'occhiata a quanto era esposto: pare sia scoppiata la mania delle multifunzione, stampante, scanner e fotocopiatrice tutto in uno. Lo scanner non lo uso praticamente mai, avendo a disposizione una buona digitale, qualche volta mi farebbe comodo una fotocopia, ma vivo benissimo anche senza - oltre al fatto che i "tutto in uno" non mi sembrano molto affidabili, troppa carne al fuoco.
Cerco un/a commesso/a e chiedo
- Sto cercando una stampante, ho visto esposte sole le multifunzione, ma io ne vorrei una classica.
- Certo, vieni con me. (dopo quattro passi di numero) Ecco, ci sarebbe questa, oppure questa.
- Ma sono multifunzione!
- Ah.
Il megastore aveva a disposizione due stampanti semplici, che paradossalmente costavano più di quelle multifunzione.
Ora nel mio studio fa bella mostra una stampante-fotocopiatrice-scanner: devo ancora collaudarla, ma nonostante la marca che ho scelto sia tra le più compatibili con i sistemi linux, non mi son ancora azzardata a installarla. Sto già tirando giù abbastanza santi per colpa del mio relatore, ci manca solo la stampante. Può aspettare ancora un po'.

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