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I vinti

Creato il 10 febbraio 2011 da Robydick
I vinti1953, Michelangelo Antonioni.
Il titolo di questo film, alla luce delle trame dei 3 episodi che contiene, tutti girati da Antonioni, è molto curioso. Alla fine occorrerà parlarne. 3 episodi dicevo, ambientati e girati rispettivamente in Francia, Italia e Inghilterra, tutti ispirati a veri fatti di cronaca.
Ce li presenta nell'incipit questi fatti: una raccolta di immagini e video di repertorio su rapine, omicidi, crimini vari commessi da dei giovani. Giovani che erano bambini durante la guerra ed usciti dalla stessa, alcuni di loro perlomeno, con una strana psicologia. Delitti commessi per ragioni futili, o con crudeltà sproporzionate all'entità del "bottino" quando c'è questa di motivazione. Quello che più impressiona è che gli autori sono giovani privi di qualunque stato di necessità. Non sono storie di povertà economica, problema che invece attanagliava non poca parte della popolazione nell'immediato dopoguerra.
FRANCIA
Un gruppo di ragazzi compagni di scuola fanno una gita in campagna. Uno di loro millanta da tempo conquiste di donne bellissime e disponibilità di soldi fuori dal comune. I suoi "amici", tutti d'accordo, organizzeranno il suo omicidio per rapinarlo e realizzare i propri sogni di viaggi, ricchezza, lusso.
Stupisce per l'incredibile freddezza e la quantità di ragazzi coinvolti, un delirio collettivo. Noi oggi pensiamo al fenomeno del Branco (il c.d. Bullismo), a come coinvolge in senso parossistico i suoi membri. Qua invece c'è lucida premeditazione! Come se la morte di un ragazzo, momento evidentemente troppe volte visto durante la guerra (è una mia personale ipotesi), sia un fatto d'ordinaria amministrazione.
ITALIA
Un rampollo figlio unico d'alta borghesia, studente universitario, è anche capo di una banda di contrabbandieri di sigarette. Una notte verranno pizzicati dalla finanza, ci sarà una sua fuga drammatica e verrà scoperto in modo assolutamente casuale.
"Italia" riprende la visione di "Francia" secondo la quale la felicità risieda nel potersi godere ricchezze in giovane età, e lo fa in modo ancora più esplicito. Al giovane i soldi non bastavano per godersi la vita come egli riteneva fosse giusto, allora delinquere diventa necessario. Peccato però che ogni attività illecita nasconda rischi grossi, constatazione amorale di fatto. Finale straordinario in questo episodio, con un'interpretazione di Franco Interlenghi da sottolineare.
INGHILTERRA
Fresco di diploma un giovane intelligente ma anche particolarmente ambizioso, scrittore e poeta, figlio d'una modesta ma non povera famiglia, chiama un giornale che offre soldi in cambio di notizie di cronaca fresche. Segnalerà l'omicidio di un'anziana donna, prenderà i soldi, pretenderà persino di scrivere personalmente l'articolo, poi i soldi finiranno presto e per ricavarne altri farà rivelazioni scioccanti sull'omicidio stesso nel quale risulterà coinvolto personalmente.
E' l'episodio più inquietante a mio parere, con un'eccezionale Peter Reynolds nei panni del protagonista. Attualissimo tra l'altro! La "fame di fama" del ragazzo è la vera priorità, prima dei soldi. Anche se lui monetizza tutto ciò che può, il punto di arrivo è la notorietà a mezzo stampa; all'epoca non c'era la televisione, se no avrebbe puntato a quella come i tempi attuali insegnano.
Fin evidente l'attualità complessiva dell'opera che, nota bene, è stata scritta e girata da Antonioni, un regista con un senso morale altissimo ed una delicatezza nell'uso della camera e delle musiche unico. E' proprio il suo modo di girare, che rende tutto così naturale e semplice, ad accentuare lo stupore nei confronti di quanto si vede. Che coraggio ed originalità ad uscire con dei temi simili a quei tempi!
Ma quei tempi poi, da tanti spesso richiamati con comprensibile nostalgia, erano così diversi da oggi? Secondo me sì, bisogna vedere come. Dal punto di vista cinematografico non ho dubbi, e soprattutto per noi italiani la nostalgia è forte. Dal punto di vista morale e sociale, in senso più ampio, penso che l'umanità abbia sempre contenuto dentro di sé gli stessi vizi, perversioni, cattiverie per farla breve, e il progresso ha variato essenzialmente il modo e l'occasione per manifestarle.
Questi giovani sono stati vinti dalle illusioni, rincorrono facili successi, pensano la felicità sia misurabile in termini di fama o denaro e per questo sono anche molto facilmente ingannabili. Comunque vadano le cose, che riescano o meno a raggiungere l'agognata felicità materiale, sono dei perdenti.
Film particolarissimo e obbligatorio. Olimpo per me senza indugi.

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