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ictus cerebrale (stroke): come riconoscerlo (non è una bufala!)

Creato il 21 settembre 2010 da Unamelalgiorno

siccome vedo che l’articolo su Federica (come riconoscere ictus cerebrale: una bufala) va alla grande, per i misteriosi meccanismi dei motori di ricerca, riporto un pò di dati – ben organizzati ed affidabili – riguardo al riconoscimento della fase iniziale di un attacco ischemico cerebrale (stroke o ictus).

Solo un terzo dei pazienti è consapevole di essere colpito da ictus e la maggior parte dei pazienti non conosce i possibili segni o sintomi del danno cerebrale.[9] Per questo motivo è opportuno migliorare la capacità dei cittadini di riconoscere o sospettare questo tipo di evento. In Italia è disponibile materiale divulgativo di vario tipo e, ultimamente, è stato realizzato, con il concorso di associazioni e società scientifiche, un pieghevole di semplice ed immediata lettura che potrebbe essere proposto per campagne informative (vedi il sito: www.strokeforum.org). La popolazione deve essere educata a sospettare un ictus in caso di presenza, isolata o variamente combinata, di deficit neurologico focale motorio o sensitivo per lo più monolaterale, afasia, disartria, emianopsia, atassia e alterazione dello stato di coscienza, a esordio improvviso.
Il sospetto clinico da parte di un paziente, di un suo familiare, o di una persona presente all’evento acuto, deve essere seguito dall’immediato invio al Pronto Soccorso, ove necessario con segnalazione alla centrale operativa (p.e. 118), che deve rispondere prontamente, in maniera analoga a quanto accade per il sospetto d’infarto miocardico o per un politrauma, inviando un team con priorità elevata.
FONTE: spread.it

BREVE GLOSSIARIO

L’afasia è un disturbo della comprensione e/o della produzione del linguaggio.

La disartrìa è la difficoltà nell’articolare le parole.

L’emianopsia consiste nella perdita di metà del campo visivo. Si distinguono vari tipi di emianopsie.

L’atassia è la progressiva perdita della coordinazione muscolare che rende difficoltoso eseguire i movimenti volontari.


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