E’ vero che ogni libro chiede un suo momento preciso per essere letto.
Può capitare di leggere un libro, e la sua storia, nel momento sbagliato e non apprezzarlo, non capirne bene il suo contenuto, il suo dire dietro le parole.
Mi è successo diverse volte, l’utima proprio in questi giorni con Opinioni di un clown , libro scritto da Heinrich Böll . Nello spazio temporale di circa tre ore si sviluppa un messaggio che parla di scelte difficili e coraggiose.
Contro le ipocrisie, gli stereotipi, Hans Schnier, il protagonista del romanzo, conduce la sua vita in libertà, ma è una libertà che gli costerà cara, come sempre si pagano le scelte controcorrente, soparttutto gli costerà la perdita dolorosa della sua amata Maria.
Ma la libertà, così agognata da tutti, esiste realmente o come dice Kant è solo un pensiero dell’uomo :
La libertà è un pensiero dell’uomo, indimostrabile, incatturabile; la
libertà è un noumeno, qualcosa che noi pensiamo, non un fenomeno, non qualcosa
che possiamo vedere e calcolare.
Il pensiero libero è il pensiero più ambito, quello che sa andare contro tutti, quello che sa decidere senza bisogno di pensieri confezionati da altri. Ma esiste realmente questo pensiero libero, o fuggiamo per incatenarci in altri pensieri?
Anche Hans Schnier è costretto, per libera scelta, a nascondersi dietro la maschera del clown, una sorta di “recinto” entro il quale potersi muovere senza paure. La maschera per certi aspetti è una catena, per essere libero è ” costretto” a quel tipo di esercizio di pensiero, quello del clown.
non è facile essere come vorremmo ma bisognerebbe provarci, uscire dagli schemi, dalle frasi fatte, e sforzarsi di pensare secondo i propri comandamenti.
Oggi, che i miei penieri sono alla ricerca della loro vera identità, questo libro mi è sembrato struggentemente necessario.
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