IDI, San Carlo di Nancy e Villa Paola: così è (se vi pare).

di Marina Angelo

Mentre tutto un paese di lavoratori e non si affanna per sapere quale sia la verità intorno allo strano comportamento della famiglia religiosa che gestisce il gruppo, all’IDI San Carlo e Villa Paola non aspettavano certo visite e, a dire il vero, non ce le aspettavamo nemmeno noi. Non ne aspettavano più visto che l’emergenza, soprattutto dai lavoratori, è stata gridata forte anche a piazza San Pietro lo scorso dicembre ormai. 
Eppure, in “Una giornata” qualunque ma in un periodo di campagne elettorali, ecco che Pd e Idv, hanno fatto una visita agli ospedali del gruppo Idi San Carlo Nancy scoprendo: l’acqua calda. 
 « Dall'esterno lo storico ospedale romano sembra in piena funzione. Ma è bastato fare un giro per i reparti per scoprire che in realtà è un ospedale fantasma. Buona parte dei posti letto sono vuoti. La direzione ha ridotto, di fatto sospeso, i ricoveri, perché non ha più i medicinali necessari e indispensabili per l'attività ordinaria. I pochi farmaci disponibili sono riservati per trattare i casi urgenti. Non ci sono soldi per acquistarne altri. E cosi al centro di Roma a due passi dal Vaticano una struttura di circa 200 posti letto è semivuota. Con tutto il personale al suo posto. Mille operatori che assistono attoniti,oggi erano tutti affacciati alle finestre che danno sull'ingresso principale, alla crisi irreversibile e finale della struttura dove lavorano» 
Beh, peccato che il tutto fosse già chiaro, anzi chiarissimo, da molto prima del 5 aprile ( data in cui i Consiglieri regionali del Lazio Pd e Idv, Esterino Montino, Vincenzo Maruccio, Franco Dalia, Enzo Foschi e Giulia Rodano hanno “denunciato” il collasso). Strano. 
Si perché, elezioni a parte, proprio lo scorso 9 marzo, “esperti finanziari” organizzavano un seminario d’economia internazionale dal titolo «Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale» e, proprio in quell’occasione, tra gli esperti ospiti c’era il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze Vittorio Grilli. 
Non solo. Qualche giorno dopo anche il Presidente Napolitano pare abbia fatto visita all’IDI eppure, il giochino della politica continua a fare breccia tra le pagine di quegli stessi quotidiani locali che nei mesi precedenti, hanno praticamente sottaciuto la crisi del gruppo. 
Pd e Idv, hanno ancora esclamato «All'origine del blocco la crisi finanziaria che attanaglia uno dei gruppi più importanti della sanità religiosa. Errori gestionali, investimenti fatti negli anni senza la necessaria copertura e dei quali la sanità pubblica non poteva farsi carico, hanno creato il buco nei conti. La mancata regolarità della Regione nei tempi giusti i pagamenti pattuiti ha accesso la miccia del crack ormai alle porte. E che alimenta voci di trattative per riconoscere l'accreditamento alla struttura di prestazioni più remunerative, come per esempio quelle cardiologiche, propedeutiche alla possibile vendita delle attività ospedaliere. Ipotesi che non ha alcuna possibilità di essere percorsa visto che il settore è presidiato a livelli d'eccellenza dal vicino polo del S. Camillo»
…ma leggete leggete: «Il problema dell'Idi-S. Carlo di Nancy però non può essere ignorato perchè ha una valenza sociale enorme che mette a rischio 1000 posti di lavoro». 
Ma va?!?!?! Sarà sicuramente un caso che a ridosso dalla “raccolta voti indifferenziata” si è pensato a quegli oltre 1000 lavoratori della sanità del gruppo. 
Lavoratori che, a dire il vero, hanno smesso pure di lottare, gridare, e, peggio sperare. Una questione di “tempistiche” sbagliate la si registra, poi, quando Maruccio dichiara: 
«Questa situazione va avanti da quindici giorni e tutti i ricoveri programmati sono stati annullati. Anche i dipendenti ne risentono, non hanno ancora avuto lo stipendio di marzo che gli sarà dato in due parti»…Quindici giorni??? stipendi di solo marzo?? 
Non per essere troppo pignoli, ma, ad occhio e croce questa situazione va avanti da più di 15 giorni (noi ne parliamo da dicembre ma già prima se ne intravedeva la gravità) e per quanto riguarda i lavoratori, dicembre, gennaio febbraio marzo e (per un breve calcolo delle probabilità) anche aprile, hanno visto e vedranno gli accrediti sui loro conti correnti centellinati. Insomma prestazioni professionali pagate a rate (forse) che stanno facendo rumore da un po’. 
Certo, sappiamo tutti che ci sono i tempi reali e i tempi politici, del resto si aspettano ancora tantissime cose da chi procaccia voti promettendo anche di «aprire un salvaguardare i mille posti di lavoro». Nella delegazione, ricevuta dal direttore sanitario Giuseppe Massaria, la consigliera regionale Giulia Rodano ha sottolineato: 
«E' vero che ci sono trattative di vendita, ma non si può assistere passivamente con strutture accreditate». 
Giusto, peccato, però, che casualmente l’attenzione cade in piena campagna elettorale. Insomma, in questa battaglia dopo il fallimento dei sindacalisti, chi si vuol affidare in mano ai politici? 
C’è chi dice che sono più esperte di quelle religiose ma, su certe questioni, politica e religione sono competitor, in altre “compari”.
Intanto è di oggi un comunicato (immagine a sinistra) che informa sul pagamento degli stipendi in maniera inversamente proporzionale alla "professionalità": più vali, più tardi ti pago.
Peccato non abbia fatto un salto all'IDI anche Monti perchè da questo documento pare che siano tutti in mano alle banche...viene da chiedersi: 
Cosa pensano i politici che hanno fatto l'ispezione al San Carlo di questo documento? E cosa pensa la Polverini e il suo staff all'assessorato alla salute della Regione Lazio?  
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