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Ieri è uscito L'arte di vincere, il film sul baseball int...

Creato il 28 gennaio 2012 da Robomana
Ieri è uscito L'arte di vincere, il film sul baseball interpretato da Brad Pitt e co-sceneggiato da Aron Sorkin che lo scorso novembre aveva aperto il Torino Film Festival. Un film sorprendente, che parla non tanto del baseball quanto della sua filosofia: e dunque può piacere anche a chi, come me, del baseball non ha mai capito niente. Perché L'arte di vincere parla di rivoluzioni, di sconfitte che fanno cambiare, di battaglie perse e di guerre vinte; essendo un film realizzato in anni di crisi, rilegge il sogno americano in chiave rinunciataria (salvo confermarlo con l'appeal da uomo comune che ce la fa di Brad Pitt: ma questa è Hollywood, prendere o lasciare). La cosa bella è che uno comincia a capire perché gli americani siano così legati al baseball, perché si coglie il fatto che nemmeno loro, forse, capiscono bene cosa succede in mezzo a quel diamante, ma che in qualche modo riescano a riscattare tutti quei numeri, tutte quelle pause, tutte quelle azioni per noi senza significato, con una dose massiccia di romanticismo o umanesimo da uomo della strada. La sequenza di repertorio con il tizio goffo che cade rovinosamente, senza accorgersi di aver fatto un fuori campo, sarà anche fatta apposta per commuovere, ma fa veramente venire i lacrimoni. Se la mettiamo così, allora è vero che il baseballe è come un grande romanzo. Come per noi un racconto di Soriano sul calcio. O un articolo di Brera. Di quella retorica lì, con l'elogio dei difensori o dei portieri di periferia con la brillantina, potremmo anche essere stanchi: ma perché non abbiamo un Sorkin capace di trasformare le tensioni dei tempi che viviamo in materia mitica.

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