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Ieri, oggi e l'Ipod

Creato il 22 settembre 2010 da Dario
Ieri, oggi e l'IpodHo già scritto da qualche parte che questa è la mia seconda esperienza in Norvegia. La prima volta è stata nel 2002. 
A seconda dei punti di vista otto anni possono essere tanti o pochi.
Per gli abeti che avevo piantato otto anni non sono poi molti; adesso sono alti circa mezzo metro.
Non parliamo poi delle montagne e dei ruscelli circostanti. Loro mi direbbero, sei stato via otto anni? Non ci abbiamo fatto caso, percepiamo la vita degli uomini come tu i lampi durante un temporale.
Questa storia degli anni mi incuriosiva così ho scrutato il mio volto allo specchio alla ricerca di cambiamenti e sì, ammetto che ci sono stati. Beh, niente di grave sono, diciamo, più maturo. Nel 2002 ero uno sbarbino. I capelli ora mi si sono schiariti per i quattro anni di lavoro all'aria aperta ma il fisico ancora tiene. 
Quanto alla storia della mia vita interiore otto anni hanno provveduto a sballottare, frullare limare, smussare il mio carattere per renderlo più adatto a questi tempi difficili. Sì, da questo punto di vista, ne è passata parecchia di acqua sotto i ponti.
L'aspetto però più sorprendente è il progresso tecnologico. Ci siamo mossi con rapidità sorprendente. Ci credo che i nonni piangono e si sentono tagliati fuori. Quanto a tecnologia multimediale otto anni accendavamo il fuoco sbattendo due selci. Non ci credete? Vi faccio qualche esempio della mia vita norvegese di allora rispetto a quella di adesso.
Telefono2002: Cellulare. Una chiamata veloce alla famiglia una volta alla settimana. Squilli agli amici. (Lo squillo era un gesto sociale preistorico. Si faceva il numero di un amico, si lasciava squillare il telefono una volta e si riattaccava. Lo squillo significava: “Ciao, ti penso! Stammi bene!”. Chi riceveva molti squilli poteva sentirsi soddisfatto del proprio valore sociale viceversa il contrario.2010: Skype. Chiamate illimitate a tutti gratis e con web cam.
Posta elettronica2002: Esisteva la possibilità di inviare e-mail, solo che dovevo andare a casa del mio vicino, chiedere in prestito il computer e scrivere velocemente perché il computer serviva anche ai figli.2010: Con la tecnologia wireless e un portatile posso inviare e-mail tutti i giorni direttamente dalla mia camera.
Musica2002: Cinque CD portati dall'Italia, un lettore CD a pile ricaricabili, carica batteria e cuffiette. Per integrare ascoltavo la radio locale2010: Ipod da sette giga byte di memoria contente musica e podcast radiofonici in italiano, inglese e spagnolo. Possibilità di accedere a piattaforme quali youtube e Spotify.
Film2002: Palinsesto della televisione norvegese che propone film in inglese sottotitolati in lingua locale.2010: Film in stream su internet nella lingua che decido io.
Diario di viaggio2002: Diario scritto a mano su fogli di quaderno2010: Blog disponibile a tutti su internet
Foto2002: Macchinette fotografiche usa e getta a rullino. Ho potuto apprezzare la qualità delle foto solo dopo il mio ritorno in Italia2010: Macchina fotografica digitale con possibilità di filmare
Qualcuno potrebbe osservare che la mia prima volta in Norvegia è stata particolarmente dura. Niente affatto, non ho provato nessun disagio se non sai dell'esistenza dell'Ipod, delle macchinette digitali e di tutte le potenzialità di internet vivi comunque bene e senza ansie o tachicardie. Proprio non ci pensi.
Se leggete un vecchio libro del secolo scorso vi troverete senz'altro tutti i tormenti dell'animo umano però nessuno si lamenta che manca la corrente elettrica o che la maniera di comunicare per lettera non è abbastanza efficace. Troverete il personaggio del nonnino di turno che dirà: "I treni e il telegrafo! Invenzioni del demonio! Si stava meglio prima!"Il problema della tecnologia è semmai dopo quando, per qualche ragione ci viene a mancare uno di quegli apparecchi dal design cult che ci accompagna nella quotidianità. E' lì che comincia la tragedia e subito capiamo chi è a servizio di chi.

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