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Ignavonorevoli

Creato il 10 dicembre 2010 da Mapo
Gli ignavi, dice Wikipedia
       sono una categoria di peccatori incontrati da Dante Alighieri nell'Antinferno, durante la narrazione del suo ipotetico viaggio nel regno dell'oltretomba.Essi sono aspramente descritti nel Canto III dell'Inferno.Questi dannati sono coloro che durante la loro vita non agirono mai né nel bene né nel male, senza mai osare avere una idea propria, ma limitandosi ad adeguarsi sempre.Dante li inserisce qui perché li giudica indegni di meritare sia le gioie del Paradiso, sia le pene dell'Inferno, a causa proprio del loro non essersi schierati né a favore del bene, né a favore del male. Sono costretti a girare nudi per l'eternità attorno a una insegna - non descritta, forse di una vana bandiera - punti da vespe e mosconi. Il loro sangue, unito alle loro lacrime, si mescola al fango dell'Inferno, come se questi dannati fossero dei cadaveri, morti viventi sepolti vivi, col corpo straziato dai vermi.
Ignavonorevoli
Dante, nei versetti del III Canto dell'Inferno, li descrive così:

«  E io ch'avea d'error la testa cinta,dissi: "Maestro, che è quel ch'i' odo?e che gent'è che par nel duol sì vinta?".
Ed elli a me: "Questo misero modotengon l'anime triste di coloroche visser sanza 'nfamia e sanza lodo.
Mischiate sono a quel cattivo corode li angeli che non furon ribelliné fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro.
Caccianli i ciel per non esser men belli,né lo profondo inferno li riceve,ch'alcuna gloria i rei avrebber d'elli".
E io: "Maestro, che è tanto grevea lor che lamentar li fa sì forte?".Rispuose: "Dicerolti molto breve.
Questi non hanno speranza di morte,e la lor cieca vita è tanto bassa,che 'nvidïosi son d'ogne altra sorte.
Fama di loro il mondo esser non lassa;misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa". »

(Dante AlighieriInferno III31-51)


Virgilio Notizie (e chiedo scusa se mi trovo a citare questa fonte non proprio autorevole) pubblica una bella fotogallery che, solo per pudore, non è stata chiamata "avere la faccia come il culo". Non so se siano tutti, non so quanti siano stati effettivamente comprati (considerati gli innumerevoli modi in cui si può comprare un uomo), ma fatto sta che questi che si vedono sorridenti in queste foto di repertorio, sono quei parlamentari che, in queste ore, stanno via via rispondendo al richiamo da sirena del Premier. Poco importa se vengono dall'Italia dei Valori, dal Pd o da chissà quale altra delle innumerevoli formazioni che si mischiano all'interno dei nostri palazzi del potere. Ciò che conta è la bandiera (l'insegna, per dirla alla Dante) che si trovano a rincorrere: quella del dio denaro.
Chiamarli ignavi, traditori, o venduti (recuperando un po' di quell'italianissimo gergo calcistico come ha fatto Fini in questi giorni parlando di calciomercato) è solo questione di semantica. Certo è che questi che vengono così pomposamente definiti "onorevoli" fanno un po' schifo comunque ed è a dir poco significativo che, a schierarsi a spada tratta in difesa di questi personaggi ambigui, sia proprio il più voltagabbana (ecco, un altro termine!) di tutti: quel famoso Daniele Capezzone che, a quanto pare, si è ripreso dagli schiaffoni rimediati qualche settimana fa.
Sta un po' tutto scritto qui, se volete vomitare. In alternativa non ragionate di loro, guardate e passate.

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