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Il 2015 Sarà l’Anno delle App di Instant Messanging per le News?

Creato il 10 marzo 2015 da Pedroelrey

Busi­ness Insi­der riprende i dati del Digi­tal News Report 2014 del Reu­ters Insti­tute for the Study of Jour­na­lism dai quali emerge come in Ita­lia l’utilizzo di Wha­tsApp per otte­nere noti­zie sia del 13% [rispetto al 10% di Twit­ter, new­swire per eccellenza].

Un pri­mato che fa del nostro Paese una delle nazioni al top, dopo Spa­gna e Bra­sile, con un uti­lizzo più che dop­pio rispetto alla media come mostra il gra­fico sottostante.

Non a caso Repub­blica, il primo dei prin­ci­pali siti di infor­ma­zione ita­liani a spe­ri­men­tare Wha­tsApp come mezzo di dif­fu­sione delle noti­zie dall’inizio del 2015, dopo pochi giorni si è tro­vato costretto a sospen­dere le richie­ste di ade­sione al ser­vi­zio per eccesso di domanda.

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Dopo il suc­cesso di Buz­z­feed, pio­niere anche da que­sto punto di vista, il cui numero di click attra­verso il pul­sante di con­di­vi­sione di Wha­tsApp ha rapi­da­mente supe­rato il numero di click di con­di­vi­sione via bot­tone di Twit­ter, il numero di testate che stanno pro­vando a sfrut­tare anche que­sto medium è rapi­da­mente in cre­scita ed i dati dif­fusi a fine anno sem­bre­reb­bero dare ragione a chi sta facendo spe­ri­men­ta­zione in tal senso.

Tra tutti, proba­bil­mente il caso più inte­res­sante è quello rap­pre­sen­tato da The Extra, digli­tal media latino ame­ri­cano, che uti­lizza Wha­tsApp per for­nire un ser­vi­zio migliore per comu­ni­care con il let­tore usan­dolo come canale per con­di­vi­dere noti­zie e infor­ma­zioni [foto, video, audio e interviste]. 

Non man­cano le dif­fi­coltà tec­ni­che e di inte­gra­zione, sia per la mac­chi­no­sità richie­sta alle per­sone per iscri­versi [e annul­lare] la sot­to­scri­zione al ser­vi­zio che per la neces­sità di cari­care manual­mente ogni sin­golo con­tatto da aggiun­gere alla lista di broa­d­cast, anche se la recente intro­du­zione della ver­sione Web dell’applicazione, una volta a regime, dovrebbe miglio­rare la user experience.

Grandi novità anche da parte di Sna­p­chat, appli­ca­zione nota per il suo uti­lizzo “hot” che invece con il recen­tis­simo lan­cio di Disco­ver, in col­la­bo­ra­zione con testate del cali­bro di Cnn, Cosmo­po­li­tan, ESPN, Natio­nal Geo­gra­phic e Vice, ha deci­sa­mente destato inte­resse in tutto il mondo dell’informazione.

Se com­ples­si­va­mente, con 100 milioni di utenti, i numeri di Sna­p­chat ini­ziano a diven­tare impor­tanti, in rife­ri­mento spe­ci­fico all’Italia, il con­fronto con Wha­tsApp, secondo i dati Audi­web, non regge.

Cer­ta­mente siamo ancora all’inizio dei gio­chi, soprat­tutto nel nostro Paese, ma non vi è dub­bio sul poten­ziale delle app di instant mes­sa­ging, e la recente intro­du­zione di noti­fica di let­tura del mes­sag­gio intro­duce poten­zial­mente nuovi stru­menti di trac­cia­mento del com­por­ta­mento del lettore.

Con i media alla con­ti­nua ricerca di nuovi canali di distri­bu­zione potremmo vedere ten­ta­tivi e spe­ri­men­ta­zioni in tal senso anche alle nostre lati­tu­dini oltre a quello di Repub­blica. Se le app citate saranno usate per spe­ri­men­tare forme di open jour­na­lism e di enga­ge­ment il 2015 potrebbe dav­vero essere il loro anno  ma se invece le moda­lità saranno solo di mera dif­fu­sione dei con­te­nuti si sarà spre­cata l’ennesima occa­sione di dia­logo, di rela­zione, con i lettori.

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