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Il Ballo dei Re a Napoli

Creato il 19 ottobre 2013 da Larivistaculturale @MePignatelli
Il Ballo dei Re a NapoliIl Duca e la Duchessa Serra di Cassano con i reali di GreciaIl Ballo dei Re a NapoliLa Duchessa Reale Anna d’Aosta, il principe Alvaro de Orleans-Borbon e a sinistra la granduchessa del LussemburgoIl Ballo dei Re a NapoliLe principesse di Svezia Margaretha, Brigitta e Desirée accompagnate da Mimosa Parodi Delfino (sulla destra).Il Ballo dei Re a NapoliVittoria Serra di Cassano, al centro, con la figlia Guendalina GiannantoniIl Ballo dei Re a NapoliEmilia Ferrara Pignatelli di Strongoli, Doris Mayer Pignatelli e Francesca SersaleIl Ballo dei Re a NapoliMyrta Barberini Colonna di SciarraIl Ballo dei Re a NapoliClotilde Serra di Cassano con le principesse d’Olanda Beatrice e IreneIl Ballo dei Re a NapoliJuan di Borbone, padre dell’attuale Re di SpagnaIl Ballo dei Re a NapoliAristotele Onassis e Maria CallasIl Ballo dei Re a NapoliInes Theodoli e Nino TorloniaIl Ballo dei Re a NapoliFrancesco Serra di Cassano con la Duchessa d’AostaIl Ballo dei Re a NapoliAntonella Bechi Piaggio e Umberto AgnelliIl Ballo dei Re a NapoliI principi Nicki e Luciana Pignatelli di CastelvetranoIl Ballo dei Re a NapoliIl Principe di Strongoli e Guendalina GiannantoniIl Ballo dei Re a NapoliGli invitati a un buffetIl Ballo dei Re a NapoliIl Duca di Cassano con la sicurezza

Il 3 Settembre 1960, durante le Olimpiadi della vela a Napoli, il Duca e la Duchessa Serra di Cassano dettero un ballo a Palazzo Serra, oggi sede dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, in Via Monte di Dio. Il Duca volle rendere onore ai partecipanti alle Olimpiadi non per fare le cose in grande, ma per la cortesia dell’ospitalità e della tradizione napoletana che si perde nei secoli.

La Duchessa Elena era considerata buona dalle donne del quartiere, “buona perché si ricorda della povera gente”, dicevano.

L’andirivieni a Palazzo Serra destò interesse, carpentieri, tappezzieri e fornitori si susseguirono senza sosta nei giorni precedenti. A Napoli si attendeva l’evento, e molti napoletani non si allontanarono troppo nelle villeggiature per non perdersi l’invito. Molti reali invitati come al regina d’Olanda, la regina di Grecia con le principesse ereditarie, le principesse reali di Svezia, Juan di Spagna con il principe delle Asturie, l’Aga Khan, la Maharani di Baroda, la duchessa reale Anna d’Aosta con la principessa Cristina, il principe d’Assia con i figli, il principi Giovanni Borbone delle Due Sicilie, assieme alle vecchie famiglie italiane come i Visconti di Modrone, i Trivulzio, i Brivio Sforza, i Crespi, i Doria, i Lanza, i Colonna, gli Orsini, i Borghese, i Barberini, gli Odescalchi, i Pignatelli, i Pallavicino, i Riario Sforza, i Torlonia, i Ruspoli, insomma principi, aristocratici di vecchia data, e i primi grandi industriali come Giovanni Agnelli che si era sposato con Marella Caracciolo di Castagneto, Umberto Agnelli, Paola e Antonella Piaggio.

Il sangue napoletano, quel sangue che porta a decidere sull’onda dell’emozione più che nella razionalità, animò i sentimenti realisti del quartiere. Si diceva che alcune monarchiche sfegatate avrebbero approntato una bandiera da sventolare al passaggio di Maria Gabriella di Savoia e della Duchessa reale Anna d’Aosta. Si sapeva di una manifestazione che alcuni goliardi volevano fare all’indirizzo di Alberto di Liegi e Paola Ruffo.

Tutta Napoli e tutto il bel mondo ne parlò. Precedenze dinastiche o inviti di chi non aveva una nobiltà sufficientemente antica portarono a scaramucce e i Grimaldi di Monaco non andarono al ricevimento perché Grace non voleva incontrare Onassis con la Callas.

Era la mondanità della dolce vita, di prima della modernità, in qualche modo semplice perché rispettava usanze antiche.

Poi, come scrive Paolo Bulgari nel libro voluto da Francesco Serra di Cassano per ricordare l’evento, arrivò il ’68 e cambiò tutto.

Di eventi come quello a Palazzo Serra e della grandezza di Napoli si è persa memoria.

Melissa Pignatelli

Con un particolare ringraziamento a Francesco Serra di Cassano, cugino attraverso mia nonna paterna, la cui madre era Giulia Serra di Cassano, che ha voluto questa pubblicazione per Napoli.

Anch’io dedico questo articolo ad una città che si merita di essere pensata in maniera diversa.

Testo ispirato al libro: 1960, l’Anno dei Re a Napoli, Electa, 2010, a cura di Masha Prunas Hobart, Francesco Serra di Cassano, Amedeo Palazzi, Peter Glidewell, Fabio Nicolucci.


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