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“Il ballo” di Irène Némirovsky

Da Vivianap @vpicchiarelli

978-88-541-5145-1Edizione integrale
Introduzione di Maria Nadotti
Traduzione di Alessandra Di Lernia

Per i Kampf l’organizzazione del ricevimento, a cui sono invitati i maggiorenti della città, è un’occupazione serissima.
Tutto deve funzionare alla perfezione, come il meccanismo di un prezioso orologio. Proprio per questo, il ballo, che dovrebbe segnare l’ingresso della quattordicenne Antoinette nella brillante società parigina, è un sogno più per la madre, volgare e arcigna parvenue, che per la ragazza. Con una scrittura precisa e senza fronzoli, Irène Némirovsky racconta la vendetta che Antoinette saprà prendersi.

LIVE n. 5

83 pagine sono sufficienti per descrivere con estrema e spiazzante lucidità una rivalità madre e figlia alimentata dalla voglia di “vivere la mondanità” che bramano entrambe con urgente necessità, a tal punto da essere pronte a tutto per ottenerla.

Da un lato, la madre, alla soglia del decadimento fisico, vuole assolutamente recuperare il tempo perduto ed è disperata all’idea di avere dovuto attendere così tanto per poter “vivere”, ma è convinta che il momento del riscatto sia arrivato.

Dall’altro lato, la figlia che alle soglie dell’adolescenza, crede che sia invece SUO il diritto vivere la “vita”. Non intende sprecare, infatti, nemmeno un minuto della sua giovinezza e manifesta un odio sprezzante nei confronti dei genitori, colpevoli di averle fatto perdere troppo tempo in attività da “bambina” che per lei hanno il solo scopo di umiliarla.

Entrambe hanno le loro colpe.

Ma il momento della rivalsa, per lei, giungerà presto. L’occasione sarà proprio un ballo. E la vendetta sortirà l’effetto voluto.

In questo romanzo l’autrice delinea anche con freddezza chirurgica un ritratto sagace e beffardo della borghesia francese, che mette in atto una serie di azioni imbarazzanti per acquisire importanza e rispetto agli occhi dei nobili, ricavandone solo disprezzo e malcelata sopportazione.


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