Magazine Astronomia

Il bel vedere di Opportunity

Creato il 16 marzo 2015 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

Il rover della NASA Opportunity, che ha da poco festeggiato i suoi 11 anni terrestri su Marte, ha raggiunto il mese scorso un punto davvero panoramico dal quale potrà dare un ultimo sguardo alla Marathon Valley, la sua prossima destinazione, ormai dietro l'angolo.

Ecco l'incredibile vista di cui gode il rover (provvedere ad aggiornare il panorama non appena saranno disponibili le immagini mancanti).

Il bel vedere di Opportunity

Opportunity PanCam L2 L5 L7 from sol 3951 to sol 3954
Credit: NASA/JPL-Caltech" - Processing: 2di7 & titanio44

Ora, Opportunity si trova a circa 120 metri dalla Marathon Valley (seguite gli spostamenti del rover con gli aggiornamenti di Marco Di Lorenzo!), dove il Compact Reconnaissance Imaging Spectrometer for Mars (CRISM) a bordo della sonda MRO, ha rilevato un mix di abbondanti minerali argillosi, chiaro segno della presenza passata di acqua su Marte.

Il bel vedere di Opportunity

Credit: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona

Questo bel vedere è caratterizzato da grandi rocce molto diverse da quelle incontrate finora; " con una colorazione viola-bluastra", si legge sul diario di missione.
Qui sotto, un target spazzolato dal rover e fotografato dal Microscopic Imager durante il sol 3935.
Il processing che abbiamo utilizzato mostra la roccia, decisamente blu, in "true color" così come potrebbe apparire se fosse sulla Terra.

Il bel vedere di Opportunity

Opportunity Microscopic Imager sol 3935
Credit: NASA/JPL-Caltech" - Processing: 2di7 & titanio44

In apertura un gruppo di blocchi rocciosi di interesse: l'immagine è disponibile in dimensione originale sul nostro album di Flickr e qui sotto in anaglifo. La roccia piatta in primo piano al centro dell'immagine, chiamata " Sergeant Charles Floyd", è stata scelta come target per ulteriori analisi.

Il bel vedere di Opportunity

Opportunity PanCam sol 3948 anaglyph
Credit: NASA/JPL-Caltech" - Processing: 2di7 & titanio44

"Siamo arrivati sul bordo di un altopiano per guardare giù nella valle e abbiamo trovato questi grandi blocchi, grigio scuro, lungo la cresta", ha detto il Project Scientist Matt Golombek del Jet Propulsion Laboratory della NASA, a Pasadena. "Abbiamo controllato e abbiamo trovato una composizione diversa da qualsiasi altra misurata prima su Marte. Così, whoa! Abbiamo deciso di esaminarli prima di andare oltre".

Le attività scientifiche, tuttavia, si sono alternate agli interventi di manutenzione per l'installazione di un nuovo software di gestione della memoria difettosa.
Opportunity ha due tipi di memoria, analogamente a qualsiasi computer: una è "a breve termine", "volatile", che si cancella se viene tolta l'alimentazione ( memoria RAM); e l'altra più capiente e "permanente" di tipo flash, come quella usata nelle schede di memoria delle fotocamere o negli "Hard Disk a stato solido" (SSD). In questa memoria vengono generalmente immagazzinate le immagini e altre informazioni da spedire poi a Terra. Nel 2013 il rover iniziò a manifestare anomalie nel comportamento della memoria Flash con conseguenti "amnesie" e problemi di scrittura, safe-mode e reset. il rover, quindi, è stato costretto ad operare in modalità "volatile", utilizzando cioè solo la memoria RAM per diverso tempo, con tutte le relative limitazioni.
Individuato il problema in uno dei sette banchi di memoria, il team ha recentemente caricato un nuovo software che utilizzerà solo i sei banchi della memoria funzionanti, escludendo quello difettoso.

Anche se il nuovo software è operativo, sarà necessaria una nuova formattazione, prima di riprendere l'uso della memoria flash.
Dopo la formattazione, il team eviterà l'uso del braccio robotico per qualche giorno per assicurarsi che non si verifichino nuove anomalie, dal momento in cui un recupero del rover in tal caso sarebbe piuttosto complesso.

Il bel vedere di Opportunity

Opportunity PanCam L1 edr sol 3958
Credit: NASA/JPL-Caltech" - Processing: 2di7 & titanio44

Nel 1915 Einstein completò le leggi della relatività generale, segnando una svolta nella concezione dello spazio e del tempo. Si apriva così la nuova frontiera degli studi sul misterioso fenomeno astronomico dei buchi neri. In questo volume, Kip Thorne racconta le scoperte e le false piste della ricerca sull'argomento, esamina le conseguenze della teoria dello spazio curvo e le possibilità offerte dalla fisica dei quanti.. Leggi tutto: " Buchi neri e salti temporali. L'eredità di Einstein

vedere Opportunity
"


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :