Magazine Cultura

“Il bianco e il nero” – Filippo Gigante

Creato il 23 novembre 2015 da Temperamente

Anni fa, quando mi avvicinai al mondo dei libri (e avevo pure velleità scrittorie), non sapevo che avrei conosciuto un sacco di persone.
Vedevo la figura dello scrittore come un’entità a se stante, intangibile e inarrivabile. Fortunatamente mi sbagliavo.
Se invece fosse stato così, lavorare con e per la passione della letteratura sarebbe stato molto meno piacevole.
Se invece fosse stato così non avrei mai conosciuto persone come Filippo Gigante, giovane autore di Alberobello con il quale è nata una sincera amicizia. Nel 2012 mi inviò la sua opera prima, Bianco e nero, che divorai in poche ore.

Vorrei sedermi sulla riva del mare e contemplare un’alba o un tramonto. Vorrei tanto perdermi nei pensieri più felici, così di vivere serenamente ogni giorno… Anche se sono sempre le tempeste a smuovere le nostre vite.

Sato e Paola sono gli amorevoli nonni di Alex, un ragazzo che studia all’università sveglio e curioso. Suo padre purtroppo è deceduto e sua madre si comporta come se lo fosse. Per questo rifugiarsi nel giardino dei nonni e ascoltare le loro storie sembra l’unica cosa da fare.
“Chi ha i nonni mai non pianga” si diceva una volta, e questo è ancora valido.
Alex è affascinato dalla luce dei sorrisi e dall’amore dei suoi ascendenti che ancora risplende, alla faccia degli anni passati. Questo gli fa dimenticare le assenze genitoriali.
Il protagonista avrà un’altra occasione di approfondimento quando in città arriverà il circo, e lui farà conoscenza del clown Damabiah.
Il libro affronta l’argomento della contrapposizione bene/male sotto una nuova luce. Ed è proprio la luce a farla da padrone in questa opera prima di Filippo Gigante.
Un libro di poche pagine, una centocinquantina che scorre veloce e leggero, canalizzato su questi binari di rapidità e delicatezza dalle piume bianche disegnate in copertina. I capitoli non sono propriamente numerati, ma sono conteggiati i respiri (Primo respiro, Secondo respiro, etc etc), una sorta di tecnica narrativa che dà il tempo e la cadenza giusti per leggere, accompagnando il lettore.

Alla fine del libro, non pago, Filippo ci regala tre Brevi respiri, tre mini – racconti che ci fanno sognare ancora un po’.
Azzeccati anche le illustrazioni eseguite dal fratello dell’autore che intervallano la narrazione e il quale ha curato anche il progetto grafico relativo alla copertina.
Libro consigliato, specie per chi adora l’argomento relativo al “viaggio personale = momento di crescita”.

Filippo Gigante, Il bianco e il nero, Boopen Edizioni, 2011, € 10


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine