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Il blocco dello scrittore

Da Anima Di Carta
Il blocco dello scrittoreAhi, ahi! Quanto è brutto il blocco dello scrittore! Quella terribile sensazione di non riuscire a mettere neppure una parola in fila all’altra che abbia un senso… la sensazione che tutto quello che si scrive sia insulso, banale, sgradevole... la pagina che resta bianca...
Ho passato molti mesi in questo stato, con due libri iniziati a fare la muffa in un angolo oscuro del computer e molte idee confuse in testa su come portarli avanti.
Poi, al di là della mancanza cronica di tempo e di una svogliatezza generale, ho cominciato a domandarmi perché mi ero bloccata. A quel punto sono affiorate delle riflessioni, che vorrei condividere con voi.
1) Può darsi che io non conosca abbastanza il mio personaggio principale. Forse pensavo di avere le idee chiare su chi fosse, quale fosse il suo scopo, il suo problema da risolvere. Forse se non riesco a far progredire la storia è perché devo approfondire questa conoscenza. Forse la poca familiarità che ho con lui (e con gli altri personaggi) è di ostacolo alla progressione della storia. Detto in modo positivo, sembra che più si conoscono i propri personaggi, più ci identifica con loro, più gli eventi scorrono fluidamente.
2) Forse non ho le idee chiare sul senso globale della storia. Quando ho iniziato a scrivere ero spinta da un’onda che mi spingeva avanti… C’era un’atmosfera dentro di me che volevo tramutare in storia. Poi questa onda si è attenuata e ho perso lo slancio dentro. È come se si fosse interrotta la connessione con quel momento d’ispirazione iniziale. Per ritrovarlo devo fare un passo indietro, provare a ricominciare "raccontando" a me stessa prima di mettermi a scrivere.
3) Improvvisamente mi sono resa conto che qualcosa nella storia non torna. Ci sono note stonate e fatti che non coincidono. È il momento di fermarsi a fare una scaletta degli eventi e capire come sono incastrati fra loro. È il momento di razionalizzare e magari tagliare via ciò che "stride".
4) È tempo forse di rileggere qualcuno dei romanzi che mi sono piaciuti di più. Leggere è come ascoltare una musica, seguire un ritmo, lasciarsi trascinare da una melodia… Per creare una propria melodia, non c’è niente di meglio che ascoltare quelle che hanno il potere di farci vibrare dentro.
5) Forse ho bisogno di nuove idee, di nuovi spunti, di guardarmi un po’ intorno.
6) A volte è necessario lasciar lavorare l'inconscio. Le pause dalla scrittura, forzate o meno che siano, possono contribuire a far sorgere nuove connessioni e nuovi punti di vista.
Dopo tanto riflettere e rimuginare, alla fine il blocco è passato e ho ripreso a scrivere. Forse è stato solo un caso o chissà… magari queste riflessioni sono state utili.

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