Il Bollettino del Narvalo! – Prima edizione

Dato che vi prometto sempre di aggiornare il blog e poi scompaio per mesi e mesi, stavolta ho deciso di “creare” uno spazio apposito che riassuma le tonnellate di assurdità che ho accumulato nelle bozze di WP, agglomerati di nonsense, opinioni, commenti deliranti e scoperte life-changing che, per un motivo o per un altro, non sono mai riuscita a trasformare in un post decente.

Tentando di fare questa cosa e cercando di mantenere una percentuale minima di identità fangirlosa, alla fine quel che ne è venuto fuori è esattamente questo post scomposto e stravagante, nemmeno lontanamente esaustivo ma dotato, per qualche strana ragione incomprensibile, persino di un indice…

E’ con immenso piacere, dunque, che vi do il benvenuto alla prima edizione del BOLLETTINO DEL NARVALO!

INDICE

——————————–

Il mio spirito guida è un narvalo gigante

Di Figli dell’Anarchia e devastazioni circolari ultraipermegagalattiche

Chris, perdonami: discorsi sui compendi Interstellari

Il ritorno degli Hype Stellari

——————————–

- Il mio spirito guida è un narvalo gigante – 

Cominciamo con una grande ed imbarazzantissima rivelazione: fino a due giorni fa non avevo la minima idea dell’esistenza di questo meraviglioso essere chiamato NARVALO. A chi, come me, finora ha vissuto sulla luna o in un angolo remoto dell’angolo più remoto dell’universo, interesserà sapere che, come riporta la signora di tutti i saperi e conoscenze (Mrs. Wikipedia), il signor nàrvalo è un cetaceo della famiglia dei monodontidi o delfinatteri, con la peculiarità avere un dente, simile ad una vite, nella forma tipica che ha dato origine al mitico unicorno.

Per dirla con altre parole: il nàrvalo è L’UNICORNO DEI MARI.

Livelli di awesomeness ai massimi storici, signori e signore 😍😍😍

——————————–

                  

                  

Di Figli dell’Anarchia e devastazioni ultraipermegagalattiche

Pensare che fino ad un anno fa non sapevo nemmeno chi o cosa fossero i Sons of Anarchy. Pensare che non avevo mai visto il volto di Charlie Hunnam, mai sentito la voce di Katey Sagal, mai sentito nominare Kurt Sutter.

Ed oggi invece sono qui, a piangere valli di lacrime e devastazione per una serie che MAI avrei immaginato di poter amare in questo modo così profondo, viscerale.

Non ho molte parole da scrivere su questa Final Ride, un po’ perché praticamente ha già detto tutto la mia pusher televisiva/anima gemella virtuale su Cineclan, un po’ perché probabilmente non sono ancora uscita dalla fase di elaborazione del lutto seriale e sono ancora in shock…

But never doubt I love.

——————————–

Chris, perdonami: discorsi sui compendi Interstellari

Christopher Nolan + Spazio Interstellare. Il connubio dei miei sogni, apparentemente.

Sulla carta, Interstellar avrebbe dovuto essere il MIO film dell’anno, eppure qualcosa non è andata per il verso giusto, dato che, signori e signori, a me questo film non è piaciuto moltissimo.

Capiamoci: Interstellar è un ottimo film, ben scritto, ben recitato, ben diretto e blablabla. Ma Interstellar è anche, e soprattutto, uno sfavillante compendio di tutto il sci-fi cinematografico degli ultimi 50 e passa anni. Il problema, qui, è che pur percorrendo i passi eccelsi di alcuni dei più grandi capolavori fantascientifici di sempre, il mio adorato Christopher ha dimenticato quello che è, secondo la mia umilissima opinione, uno degli assiomi fondamentali del genere: l’INNOVAZIONE.

Nonostante ci troviamo di fronte (lunghissime) ore di  lotte per la sopravvivenza della razza umana, father-daughter issues, discorsi sul tempo e sulla relatività e viaggi Gargantueschi, non c’è nulla che mi solletichi il palato, nulla che io non abbia già visto (fatto meglio o peggio non importa) altrove.

Perdonami Chris, ma il paragone con gli ultimi masterpiece cinematografici di genere è troppo incalzante perché lo si possa mettere da parte e far finta di niente e, se dovessi scegliere tra Interstellar e, per citare un capolavoro recente a caso, District 9, sceglierei il #TeamGamberoni tutta la vita…

——————————–