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Il boss di True Blood difende la sesta stagione, anticipa cosa c’è in programma per una settima stagione “più semplice”

Creato il 25 agosto 2013 da Todo90

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[Attenzione: questa storia contiene grandi spoiler sul finale di domenica scorsa di True Blood. Leggete a vostro rischio!]

Dopo aver distrutto il campo di internamento per vampiri, ucciso quasi tutti i cattivi di questa stagione e essersi assicurato che Sookie (Anna Paquin) non finisse per diventare la sposa fata-vampiro di Warlow (Rob Kazinsky), True Blood ha fatto un salto avanti nel tempo di sei mesi, facendo a tutti gli effetti tabula rasa – che è esattamente ciò che il produttore Brian Buckner voleva.

Dall’inizio, il successore di Alan Ball ha sperato di riportare lo show alle sue radici, il che significava districare l’intricata rete di storie – ossia disfacendosi del branco di lupi e riunendo la cittadina di Bon Temps grazie al funerale (RIP!) di Terry (Todd Lowe). Ma ci sono stati – come al solito- alcuni risvolti lungo la strada, incluso uno ritorno a Sam (Sam Trammell) e Sookie-landia, Billith (Stephen Moyer) e una grave mancanza di Tara (Rutina Wesley) questa stagione. In un’intervista approfondita con Buckner, difende la sesta stagione HBO e anticipa cosa c’è in programma per la settima stagione – sì, Eric Northman (Alexander Skarsgard) tornerà, e anche altri due vampiri che sono stati inseriti nei personaggi regolari della serie. Ecco lo scoop:

Distruggere tutto alla fine della stagione è stata una chance per te per ricominciare davvero da capo il prossimo anno?

Brian Buckner: lo è. Penso che abbiamo avuto più successo all’inizio delle stagioni per cui avevamo preparato un campo adeguato alla fine della stagione precedente. È come un reset, e ha impostato una storia in cui per ogni umano c’è un vampiro e per ogni vampiro c’è un umano. È per cercare di tornare alle promesse che lo show ha fatto nella prima stagione, di esplorare le relazioni tra umani e vampiri dopo l’uscita allo scoperto di questi ultimi. Adesso avremo a che fare con coppie più diversificate invece che avere solamente Bill e Sookie. La speranza è –e questo è ciò che stavo suggerendo al Comic-Con – che mettendo tutti i personaggi essenzialmente in un’unica storia, adesso è Bon Temps contro il mondo, i personaggi che il pubblico ama avranno più tempo sullo schermo perché queste storie non hanno esigenze separate. Riusciamo a raccontare una storia più semplice e ad esplorarla attraverso i personaggi.


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