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Il buongiorno si vede dal mattino!

Da Minerva Jones
Il buongiorno si vede dal mattino! Buongiorno a tutti/e!
Quando Minerva apre con questa formula di cortesia i suoi post, davvero pensa ad augurare una buona giornata ai propri interlocutori - una giornata che si distingua dalle altre, e sia piena, bella, unica affinché valga la pena di venire vissuta.
Sin da piccola educata in una rigida formalità sabauda, ha imparato che i saluti in apertura e chiusura di un incontro o una conversazione servono per dare una 'cornice' all'interno della quale si inserisce la relazione con l'altro/a. Pertanto, quanto meglio predisponi positivamente i limiti di questa relazione - quanto migliore è la cornice - tanto più la relazione sarà potenzialmente (perché dipende poi dai contenuti e della modalità con cui si sviluppa) piacevole per gli interlocutori.
Allo stesso modo, il rifiuto di stringere la mano o di salutare una persona a fine conversazione è indicativo del fatto che questa persona sia andata per noi 'oltre' l'accettabile. Togliere il saluto a qualcuno - anche se sembra una piccola cosa - è in effetti l'atto più estremo non di maleducazione, ma di rifiuto di un interlocutore che non consideriamo più degno del nostro rispetto, dello stare in una relazione con noi, di essere nostro pari.
Quindi, quando pensiamo a noi - all'importanza di promuovere un senso di comunità/società nonostante ciò che avviene nelle alte sfere - pensiamo anche a dare un saluto, un sorriso, una battuta in più piuttosto che una in meno proprio come gesto di attenzione/cura verso altre persone che come noi stanno sopravvivendo e cercando di barcamenarsi in una situazione confusa. Potrebbe essere un piccolo contributo quotidiano per stare tutti meglio, che ne dite?
Non è un caso che tanti saluti siano anche auguri di pace e di buona salute verso l'interlocutore. Minerva ama in particolare augurare 'buona giornata' (proprio per il significato e il calore suddetto di cui ammanta l'espressione) e salutare con l'indiano Namasté. Però pure Aloha l'affascina - ora che ha scoperto che significa affetto, amore, pace, compassione e misericordia.
In quanto ad Augh - già perentoriamente lapidario come conclusione di discorso e che quindi non trova il mio apprezzamento - vorrei ricordarvi che tale saluto non esiste in nessuna delle oltre 300 lingue native americane, bensì è un'invenzione dei film western messa in bocca agli indiani dai 'bianchi' dell'epoca e divenuta poi un diffusissimo stereotipo. Augh invero in inglese esiste, ma come esclamazione di frustrazione e impotenza: pensateci, quando chiudete così i vostri post, che l'effetto potrebbe essere il contrario di ciò che desiderate ;-)
Se volete curiosare oltre, qui ci sono i saluti più comuni in 1600 lingue: cliccate su quella che vi interessa e stupitevi! E se volete variazioni sul tema dell'interpretazione di quelli in lingua inglese, godetevi questa interpretazione di J1J8 :-D E che la vostra giornata sia felice, miei cari! Namasté :-)



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