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Il Burlesque di Janet Fischietto

Creato il 01 febbraio 2011 da Ilbicchierediverso

 

Si parla molto di Burlesque e New Burlesque in questo periodo e noi del Bicchiere Di_verso avevamo già pensato di approfondire l’argomento.

Con la collaborazione dell’agenzia Voodoo de Luxe abbiamo cominciato il nostro percorso e abbiamo scelto come prima voce Janet Fischietto.

Ecco cosa ne è uscito dalla nostra chiacchierata

Buona scelta

IBD

©Lorenzo Paxia
L'erotismo in che parte del tuo corpo comincia e in quale finisce?

L'erotismo è la carica, il motore di ogni mio show. E' quell'attitudine e quel tease che sprigiono da ogni poro della pelle fino ad arrivare allo sguardo … l'erotismo è quella vibrazione che parte dal centro del corpo fino ad esplodere in un leggero ed elegante "breeze" che prende gli arti.

In poche parole è ciò che scaturisce da ogni singola movenza e da ogni sguardo. 

La tua pelle: tela da dipingere o essenza da adorare?

Mi piace pensare al mio corpo come una vera e propria opera d'arte. Il mio amore per l'estetica, la specularità e la mia "emergenza artistica" performativa mi hanno portata a decorarlo e a renderlo visivamente appetibile.

Quando hai mosso i primi passi nel mondo del Burlesque e perché?

Ho mosso i miei primi passi nel Burlesque tre anni fa, ma ci sono voluti mesi di preparazione e studio prima di salire su un palco. E' successo perché, già performer e ideatrice di look a tema, studiavo e preparavo la mia tesi di Laurea sulla Metamorfosi da Trasformismo, sottotitolata “Fai della tua vita il più grande show!”. Indagando e documentandomi sono venuta a conoscenza di una serie di personaggi che indagavano l’arte della trasformazione applicata allo spettacolo e alla performance. Scoprii anche che nell’ambito dell’intrattenimento e nei Teatri di Varietà s’incontravano vari mondi: circo, cabaret, burlesque, arte.

Ciò mi affascinò moltissimo e il caso ha voluto che nello stesso periodo incontrassi i miei attuale manager Virgil Riccomi e Ivan Losi, a capo dell'Agenzia Voodoo De Luxe già da qualche anno.

©Geoffrey Benoit
A chi ti ispiri?

Mi piace trarre ispirazione da vari immaginari: primo tra tutti il circo d'epoca e tutti i suoi più bizzarri interpreti! Adoro l'idea di ibrido e di travestimento, tanto che uno dei miei preferiti è Barbette: equilibrista d'origine americana, famosissimo in Europa negli anni 20 e 30  perché durante i suoi spettacoli esordiva travestito da donna per poi concludere svelando a tutti la propria reale natura maschile. Adoro per i costumi e la mimica lo stereotipo del clown bianco, le favolose soubrette che animavano i fumosi Winter Garten o Kit Kat Club di Berlino, o il Lido di Parigi (per citarne alcuni), le attrici dei film muti come Pola Negri, la Nazimova o Theda Bara, piuttosto che le sciantose italiane dai nomi parigini e vezzeggiativi dei Café Chantant. Tutto è ispirazione purché sia parte di una determinata storia e segua un filo conduttore.

Cosa si prova durante le tue performance?

L'attimo prima di salire sul palco in cui mi impongo massima concentrazione! Quando inizia la mia traccia è li che scatta il momento vero e proprio dello show ed è una sensazione non facilmente traducibile in parole; adrenalina e pacatezza combattono per dare allo spettatore quella meravigliosa e onirica visione che si merita. Io e gli spettatori viviamo quei momenti di esibizione tra intimi sguardi carichi di tease e ironia sdrammatizzante. La sfida ogni volta è suscitare emozione, sorrisi, grida, armonia con il proprio audience. Quello che non tutti sanno quando vengono ad assistere a questo genere di spettacoli è che più' si fa rumore, più' le artiste proseguono compiaciute!

Cosa ti trasmettono gli sguardi dello spettatore?

© Geoffrey Benoit
Lo sguardo è ciò che crea il legame tra me e lo spettatore: l'alta attenzione fa sentire tremendamente desiderate e di conseguenza lo show sarà ben riuscito.

Perché il Burlesque sta prendendo così tanto piede in Italia?

E' stata un'esperienza tutta nuova per noi in Italia e in partenza le novità stuzzicano la fantasia! E' sembrato da subito un tipo di intrattenimento piuttosto popolare, così come la tradizione vuole sia, e quindi ben accolto da uomini e soprattutto donne. Inoltre, soprattutto queste ultime hanno avvertito la rivalsa contro canoni fisici inconsciamente frustranti, e di scoprire una nuova sensualità a volte anche tutta forme. La pornografia esplicita è ormai logorante sia per chi ne fruisce sia per chi la fa, è stato già tutto visto, svelato e la donna non risulta altro che un oggetto.

Credo ci sia bisogno di immaginari, oniricità e cultura nel divertimento. Durante una notte di cabaret, burlesque e jazz

©Geoffrey Benoit
band dal vivo si ha modo di vivere atmosfere più rilassate, d'incontro e allo stesso tempo capaci di offrire uno spettacolo d' intrattenimento vintage glamour un pò fuori dalle righe.

Cos'è l'immagine per te?

L'immagine è per me lo "stil" di una narrazione in continuo flusso; quella della mia esistenza concepita ad arte.

Sessualità e indipendenza vanno ancora a spasso insieme?

E' un argomento piuttosto relativo! Credo personalmente che la sessualità e l'indipendenza non per forza vadano ancora a braccetto.

Il tuo futuro dei sogni?

Il mio futuro dei sogni comporta il voler continuare ad esprimere la mia emergenza artistica, coltivando in assoluto lo studio delle arti, del teatro e della danza. Proseguire la mia attività accogliendo le direzioni e le sfumature del domani.

 

©: Foto a colori di Geoffrey Benoit, Foto in bianco e nero di Lorenzo Paxia.


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