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Il caffè sospeso, saggezza quotidiana a piccoli sorsi

Creato il 27 novembre 2010 da Caffeespressoitaliano

caffe sospeso arte e letteratura al caffe libri Caffè e arte  Il caffè sospeso è una delle tradizioni napoletane che hanno caratterizzato in positivo il nostro popolo ma che con il tempo sono state dimenticate. Entrando in un bar si poteva trovare un caffè in omaggio pagato da un’altra persona, che lo lasciava appunto in sospeso per chi volesse consumarlo. Negli ultimi tempi a Napoli sembra che la tradizione del caffè sospeso voglia riproporsi ed è stata accolta anche a Firenze da una decina di famosi bar.

“Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. E come offrire un caffè al resto del mondo…”. Con un linguaggio semplice ed accattivante Luciano De Crescenzo descrive questa curiosa usanza, il cui significato risiede nel trasmettere il buon umore al cliente fortunato che capita subito dopo e dargli in questa maniera un singolare e gradito buongiorno.

La saggezza spesso si nasconde nelle cose semplici, quotidiane e gustose, come un caffè e De Crescenzo questo lo sa. A quasi ottanta anni è ancora vivo in lui l’umorismo che ha caratterizzato i suoi scritti trasformando opere di filosofia in libri leggibili e godibili dal grande pubblico. Nel libro “Il caffè sospeso” raccoglie il meglio dei suoi articoli usciti nell’arco di trent’anni su quotidiani e riviste e mai pubblicati in libreria.

Come una giusta quantità di zucchero da mettere nel caffè per renderlo ancora più godibile, l’ironia è il condimento della vita. Quella sul caffè sospeso è una delle chicche di pensiero che l’artista raccoglie nel suo libro, fatto di aneddoti, riflessioni, parabole e altri pezzetti di vita di tutti i giorni che si trasformano in solletico per il cervello. Il caffè sospeso è una vecchia usanza partenopea  ma anche una filosofia di vita molto particolare che vede come missione costante la ricerca di una felicità che si nutre di semplici gesti e di rapporti umani. Una felicità che ogni uomo può raggiungere, come già in passato un’altro grande artista napoletano, Edoardo De Filippo, aveva professato: il caffè è la poesia della vita, un’abitudine che basta a rendere felice l’uomo.

Tratto da “Il caffè sospeso”:

C’era una volta un contadino cinese al quale era scappato un cavallo. Tutti i vicini cercarono di consolarlo, ma il vecchio cinese, calmissimo, rispose: “E chi vi dice che sia una disgrazia?”. Accadde infatti che, il giorno dopo, proprio il cavallo che era sfuggito ritornasse spontaneamente alla fattoria, portandosi dietro altri cinque cavalli selvaggi. I vicini, allora, si precipitarono dal vecchio cinese per congratularsi con lui, ma questi li fermò dicendo: “E chi vi dice che sia una fortuna’”. Alcuni giorni dopo, il figlio del contadino, cavalcando uno di questi cavalli selvaggi, cadde e si ruppe una gamba. Nuove frasi di cordoglio dei vicini e solito commento del vecchio cinese: “E chi vi dice che sia una disgrazia?”. Manco a farlo apposta, infatti, scoppiò una guerra e l’unico a salvarsi fu proprio il figlio del contadino che, essendosi rotto una gamba, non era potuto partire per il fronte. Questa parabola non ha fine, e potremmo applicarla a molti eventi della nostra vita, pubblica e privata.


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