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Il calcio salva Gheddafi:   Niger gli concede l’asilo

Creato il 12 settembre 2013 da Mbrignolo
Ritrovato Saadi Gheddafi: il Niger gli offre l'asilo politico

Saadi Gheddafi, figlio del’ex dittatore Muammar
ha giocato per Perugia, Udinese e Sampdoria

PERSONAGGI (Niger). Vi ricordate Saadi Gheddafi, figlio del dittatore libico Muammar ed ex calciatore, fra le altre, di Perugia, Udinese e Sampdoria? Le notizie calcio ultima ora parlano della sua cattura nel territorio del Niger, dopo quasi due anni di fuga dal suo paese di origine. Di lui in tanti si chiedevano che fine avesse fatto, a maggior ragione dopo che il 20 ottobre del 2011 suo padre fu ucciso dagli allora oppositori del regime. Beh, la fuga di Saadi è terminata poche ore fa, quando le forze armate nigerine hanno fermato un veicolo contenente passeggeri sospetti all’interno del proprio confine: Gheddafi jr. si è immediatamente messo a disposizione dei militari. Con il padre condannato per crimini contro l’umanità da tutta la comunità internazionale, si pensava che sul figlio Saadi pendesse un mandato di cattura internazionale; in Niger, invece, l’ex calciatore dalle dubbie doti balistiche troverà molto probabilmente pace e serenità. Il governo di Niamey, infatti, ha deciso di concedergli asilo politico per “motivi umanitari”. Fa però discutere ciò che si cela proprio dietro a questa locuzione: in realtà, il ministro della Giustizia, Amadou, ha etichettato Saadi Gheddafi come “stella internazionale del calcio che di nessun crimine si è macchiata”, in pratica giustificando l’asilo politico per accertati meriti sportivi. Che Gheddafi jr. debba ringraziare il calcio? Possiamo dire di sì, anche se già si conosce la verità: il Niger, infatti, ha stipulato negli anni addietro, forti partnership economiche con il fu Colonnello e al confine libico ancora permangono truppe di chiaro stampo gheddafiano. Insomma, per non venire meno agli accordi che ancora oggi, nonostante la morte del dittatore, permangono, il governo nigerino sta attuando una politica di accoglienza verso tutti i dignitari in fuga del regime del Colonnello: testimonianza ne è l’asilo concesso anche a Masour Daho, capo dei pretoriani preposti alla sicurezza di Muammar Gheddafi. Per Saadi, al contrario dei suoi fratelli – chi giustiziati e chi fuggiti – un gran bel sospiro di sollievo… e figuriamoci se fosse stato davvero un buon calciatore!

Contenuto ceduto in esclusiva dall'agenzia alaNEWS. Riproduzione vietata. Anno 2013.

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