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Il calciomercato di gennaio: sassuolo super fra tante false "bombe". hernanes il vero colpo

Creato il 01 febbraio 2014 da Carloca
                                    Osvaldo alla Juve: non propriamente un "colpaccio"
Sassuolo dominatore del mercato di gennaio. Succede anche questo, nel decadente calcio italiano d'oggidì, in profonda crisi tecnica e finanziaria. E tuttavia non è il caso di prorompere nel classico "chi l'avrebbe mai detto?". Che la società di patron Squinzi fosse una delle poche ad avere i mezzi economici per movimentare un po' le trattative invernali era cosa risaputa, hanno stupito casomai la mole e la qualità degli acquisti effettuati. Per il resto, mi sento di eccepire sull'entusiasmo manifestato ieri sera, a compravendite concluse, in alcune trasmissioni specializzate: non mi è parsa una campagna trasferimenti memorabile. A chi sostiene che raramente si fosse vista in passato una finestra di gennaio così ricca di colpi (?), vien fin troppo facile ricordare cosa accadde appena dodici mesi fa, con il Milan che si prese Balotelli e la Fiorentina che investì su Pepito Rossi. QUALI COLPI? - Questa volta, certo, ci sono stati diversi movimenti interessanti, hanno cambiato casacca molti buoni giocatori, ma nessun nuovo arrivo mi pare in grado di spostare in maniera determinante certi equilibri consolidati, di poter dare una svolta radicale alla stagione delle nuove squadre di appartenenza. Alcuni esempi: Osvaldo, Matri e Nainggolan possono essere considerati dei "colpi" di mercato? A parer mio no: l'italo - argentino rientra in Italia dopo mezza stagione inglese ai limiti del disastroso, fra pochi gol e poco edificanti eccessi caratteriali, un quadro sconfortante che non può non metterne in dubbio la convocazione per i prossimi Mondiali. Approda in una Juve dove troverà una concorrenza, quella di Tevez e Llorente, che al momento appare francamente insuperabile: se poi teniamo conto che in bianconero sono rimasti Vucinic, Quagliarella e Giovinco, che con tutti i loro limiti non son certo gli ultimi arrivati... Matri è stato preso perché la Fiorentina si è vista azzerare dalla malasorte il poderoso rafforzamento estivo della prima linea, rappresentato da Mario Gomez e dal citato Rossi; è il classico buon attaccante mai del tutto esploso ai livelli che gli si pronosticavano agli esordi: farà i suoi gol, ne ha già infilati due al Catania, ma la coppia di bomber originaria era un'altra cosa, diciamocelo. Infine, Nainggolan: centrocampista di notevole livello, uomo di sostanza e di piedi discretamente educati, eclettico, ma non certo un fenomeno epocale, se è vero che anche nella Nazionale belga non rappresenta uno dei punti di riferimento, anzi; sarà semplicemente una buona alternativa tecnica e tattica per una Roma peraltro già ricchissima di opzioni di livello. BRAVA INTER - Potremmo continuare: Jorginho è un elemento valido e di prospettiva, un centrocampista di fosforo e personalità che potrebbe persino avere un futuro azzurro, dopo Brasile 2014, ma forse non è l'uomo di peso che serviva al Napoli per colmare il gap venutosi a creare con chi lo precede in classifica, mentre rimane inspiegabile l'ostracismo decretato a Cannavaro, la cui partenza ha reso ancor meno italiana una squadra che ha purtroppo intrapreso la medesima strada esterofila di tanti, troppi club di vertice del nostro football.Probabilmente, fra le grandi, le cose migliori le ha fatte l'Inter, che del resto ne aveva un bisogno feroce: il laterale D'Ambrosio è stato una delle sensazioni della prima parte di torneo, tanto da essere accostato persino alla Nazionale, ed Hernanes è uno dei pochi campioni di fuorivia ancora presenti nel nostro Paese, uno in grado di innalzare decisamente il tasso di classe di un complesso tutt'altro che eccelso, da questo punto di vista. Discrete le operazioni del Milan, ma non è proprio il caso di lasciarsi andare a facili entusiasmi, perché ancora una volta la dirigenza rossonera non è intervenuta con decisione sull'unico reparto che aveva necessità di radicali modifiche, ossia la difesa: è arrivato il solo Rami, auguri a Seedorf... E per il resto, tutto da valutare, per diversi motivi, l'impatto del fantasista marocchino Taraabt e di un Essien in fase calante, mentre Honda può fare sicuramente bene, ma per lui vale il discorso fatto poco sopra per i vari Nainggolan e Matri. 
                                     Cannavaro: poderoso rinforzo per il Sassuolo
SASSUOLO UBER ALLES - Meglio parlare del Sassuolo, allora: già l'estate scorsa aveva fatto molto per allinearsi ai valori tecnici della nuova categoria. La campagna di luglio e agosto è stata solo parzialmente sufficiente, ma ricordiamo che prima della recente serie negativa (interrotta solo dall'estemporanea prodezza col Milan) la squadra aveva mostrato brillantezza di gioco e raccolto risultati anche importanti, rimanendo aggrappata al treno salvezza. Ora, però, non può più nascondersi: con Ariaudo, Manfredini e la ciliegina Paolo Cannavaro a puntellare una retroguardia sempre troppo traballante, con Biondini, Brighi e Rosi a portare polmoni e cervello a centrocampo, con Sansone (ma perché il Parma l'ha dato via?) a fare la scheggia impazzita di una prima linea sontuosa, in cui Floccari è andato ad aggiungersi ai vari Berardi, Zaza e Floro Flores, beh, non conquistarsi la permanenza sarà molto molto difficile. Le incognite? Amalgama da ritrovare in fretta e furia e un cambio di panchina discutibile, perché Malesani è reduce dalla traumatica esperienza genoana e sembra aver perso le potenzialità vincenti dei primi anni di carriera. GENOA: BUONI ARRIVI E OTTIME CONFERME - Uno sguardo al resto della Serie A. Fra le compagini di "classe media", ha fatto molto bene il Genoa: Burdisso è senza alcun dubbio un rinforzo per la difesa, De Ceglie, motivato a dovere, può ritrovare il buon rendimento del passato juventino, Cabral non è un fenomeno ma porta se non altro una discreta esperienza internazionale e rende più coriaceo il reparto di mezzo. Perplessità su Motta, la cui carriera non è finora stata all'altezza delle fulgide promesse di gioventù, e sul ritorno di Sculli, in parabola discendente e uscito non certo bene dalla triste vicenda Genoa - Siena. Ma il vero colpo è stato tenere tutti i gioiellini di casa, in particolare Antonelli e Gilardino, accostati sistematicamente a tutte o quasi le grandi. Assurdo, poi, il trattamento mediatico riservato al centravanti azzurro: è stato dato quasi per certo al Bologna (immaginiamo il desiderio di Alberto di abbandonare la relativa tranquillità zeneise per andare in una squadra di modesto livello qualitativo e impelagata fino al collo in zona retrocessione), ricamando su problemi personali e fantomatiche rotture con l'ambiente rossoblù. La dimostrazione plastica di come il giornalismo del calciomercato sia un giornalismo inutile e anzi dannoso, che non fa onore alla professione e che dovrebbe essere proibito d'autorità. LE ALTRE: CALMA PIATTA O QUASI - Qualche buona entrata per il Chievo, con un Agazzi che potrebbe risolvere il problema del portiere (Puggioni non è mai stato una garanzia), Canini che in difesa ha più o meno fatto il suo ovunque sia stato (Genoa a parte) e Stoian che proprio dalla Genova rossoblù torna, dopo mezza stagione in cui non ha lasciato alcuna traccia: ma in passato a Verona aveva fatto bene e ritrovare il suo ambiente potrebbe aiutarlo. Del Parma, detto della incomprensibile rinuncia a Sansone, incuriosisce la nuova batteria di laterali, a destra Schelotto in cerca di rilancio e a sinistra un Molinaro  deciso a dimostrare di poter far bene anche da noi, dopo aver ben figurato in Bundesliga (che non è poco). Già scritto qualche settimana fa di Lodi al Catania, non so se al Livorno basteranno Mesbah e un Belfodil da ricostruire nel morale per tirarsi fuori dalle sabbie mobili, mentre Marquinho dovrebbe aumentare il ventaglio di soluzioni offensive di un Verona che però perde in solidità complessiva con la rinuncia a Jorginho. Per il resto, calma piatta o quasi: movimenti poco significativi per Atalanta, Cagliari, Sampdoria (Maxi Lopez è un'incognita grossa così, dopo un anno e mezzo da incubo), Torino (ma occhio a Benassi e Tachtsidis) e Udinese, il Bologna si aggrappa ancora a Diamanti che continua a cantare e a portare la croce in un team  ancora a corto di argomenti in fatto di classe complessiva, la Lazio, mentre deve registrare la grave perdita di Hernanes, ha conquistato un Helder Postiga che ha spessore internazionale ma forse non è più quello di un tempo. Per la svalutata Serie A di oggi, però, potrebbe bastare, come il Kakà in versione ridotta del Milan attuale... 

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