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Il cammino dell’anima

Da Sharatan

Il cammino dell’anima
“Ogni spirito si costruisce una casa,e al di là del suo mondo, un cielo. (Ralph Waldo Emerson)
Conoscere il cammino che compie l'anima è molto importante, perché non si deve pensare che la morte sia un fenomeno di dissolvimento totale di tutto quello che siamo. Al momento della morte, l’uomo abbandona il corpo fisico e resta con il corpo eterico, il corpo astrale e con l’Io e tutto ciò che l'Io contiene. In effetti, il corpo eterico è conservato per tutto il tempo necessario per fare la ricapitolazione retrospettiva della vita appena finita. Per l’anima, la vita che si è appena conclusa, appare come un grande quadro di fatti mentre il corpo eterico viene spinto verso l’alto ossia negli spazi del cosmo. Invece il corpo fisico viene spinto verso la Terra. A questo punto, l’uomo resta soltanto con il suo corpo astrale e con l’Io. Ma, nel corpo astrale influiscono ancora gli effetti del corpo eterico appena lasciato perché nella vita che si è conclusa, erano in intimo e reciproco collegamento. È necessario che sia trascorso un certo tempo perché anche il corpo astrale venga lasciato. E, anche quando avverrà, non sarà un completo dissolvimento della nostra parte astrale. Dobbiamo immaginare che, le forze che l’uomo aveva dentro di sé, entrino a far parte del cosmo. Infatti il corpo astrale, inizialmente, conserva l’impronta di tutto quello che ha vissuto, ma vede la vita trascorsa come se fosse una raccolta di tante immagini. Le forze delle componenti che lasciamo si diffondono nel cosmo imprimendovi tutto quello che abbiamo vissuto, perciò tutte le nostre parti possono agire con le altre forze del cosmo. Per questo si dice che nessuno è poco importante o irrilevante per il mondo. In effetti tutto quello che abbiamo incorporato nel nostro corpo eterico e astrale si diffonde nel cosmo e vi imprime i caratteri della vita intellettuale, emozionale e volitiva che abbiamo avuto. Il cosmo conserva tutte le immagini che furono incorporate nei corpi eterici di tutti gli uomini che vissero in tutti i tempi. È in questo modo che deve essere intesa l’affermazione che tutti partecipiamo alla creazione del mondo. In questo senso va intesa la responsabilità personale che abbiamo nei riguardi della creazione del mondo in cui vogliamo vivere. Infatti quello che abbiamo trattenuto nel nostro corpo astrale partecipa alla creazione del nostro mondo, e si diffonde e trasmette nella parte animico-spirituale del cosmo. Quando l’Io si è staccato dal suo corpo fisico e quello eterico-vitale, anche tutto ciò che avevamo assorbito nel nostro corpo astrale si va a diffondere nel cosmo, mentre l’Io continua il suo percorso. In effetti, neppure il corpo astrale viene annientato e anche la nostra parte astrale prosegue la sua evoluzione per mezzo di una interazione con il cosmo. Il corpo astrale entra in relazione con la parte animico-spirituale del cosmo per mezzo della continua dilatazione e contrazione. La velocità oppure la lentezza delle contrazioni e dilatazioni dipendono da ciò che abbiamo assorbito durante la nostra vita. Mentre il nostro corpo astrale si espande nel cosmo e si ritrae dal cosmo, nel frattempo, l’Io continua a fare il suo viaggio. E mentre l'Io viaggia nel cosmo sente che nasce in lui un forte desiderio e un'attrazione per il suo corpo astrale che vede ritornare dopo quell'espansione e quella contrazione nel cosmo. Si è venuto creare un legame tra il corpo astrale che si è trasformato e l’Io che sente un forte desiderio di ritornare sulla Terra. Dopo che il corpo astrale si è diffuso nel cosmo egli tende a ritornare verso l’Io che ha abbandonato perciò, alla fine, egli lo ritrova. Questo fa comprendere il meccanismo tramite il quale viene creata la forma fisica esteriore dell'essere che dovrà rinascere. L’uomo che ritorna sulla Terra viene formato in due modi per mezzo di 2 forze. Egli viene formato dal suo corpo astrale che corre verso l’Io mentre si comprime e gli si avvicina. Ma anche l’Io, che ha vissuto del tempo lontano dal relativo corpo astrale sente un forte desiderio per tornare verso un posto specifico della Terra, verso un popolo e verso una famiglia specifica. Anche il corpo astrale che vuole incontrare l’Io sente la forte simpatia per un popolo, una stirpe e una famiglia specifica. Il corpo astrale influisce sulla nostra forma esteriore, infatti la parte che costituisce gli organi di senso è organizzata, per nostro conto, dalle forze del cosmo. Questa parte si forma per merito dell'insieme di forze che agiscono dall'esterno e ci strutturano internamente. Perciò l’organizzazione dello scheletro, dei muscoli e delle ossa è determinato da quello che si forma per effetto della nostalgia che l’Io sente per la Terra. Questa parte viene formata da tutto quello che è irradiato dall’Io e che si trova a incontrare tutto quello che gli proviene dal cosmo. La forma esterna della fisicità è organizzata dal macrocosmo, ma la Terra determina tutto ciò che dovrà scorrere dentro l’Io. Vediamo che l’uomo è plasmato da queste due forze: da una forza macrocosmica e da una forza che proviene dalla Terra che riescono ad unirsi tra loro. La struttura del nostro intelletto e la nostra capacità di pensiero è connessa con le forze che ci vengono date dal cosmo, e si collega a tutto quello che abbiamo costruito nelle precedenti incarnazioni. Invece, tutto quello che viene dato dalla Terra è la volontà che viene creata in occasione della nuova nascita quando sentiamo la forte attrazione per uno specifico luogo della Terra. La forza che forma il nostro sentimento si colloca tra la forza dell’intelletto che è offerto dal Cielo e la volontà che viene offerta dalla Terra. Il sentimento non ci viene dato dal Cielo e neppure dalla Terra, ma è prodotto dal nostro oscillare tra Cielo e Terra. Così si forma l'organo esteriore che si mostra nei ritmi del nostro sistema respiratorio, sanguigno e così via. Il ritmo che segue la nostra circolazione, la respirazione e la vita emotiva che sviluppiamo si formano per effetto dell'intero e complesso legame che l’uomo sviluppa con la Terra e il Cielo che hanno contribuito a formarlo. Nella nostra testa portiamo le tracce delle forze che ci mettono in relazione con il macrocosmo, infatti la testa e l’intelletto vengono dal nostro passato perché le portiamo con noi dalle nostre incarnazioni passate. E tutto questo fa capire pure perché molti maestri d’Oriente cercassero un’evoluzione superiore tramite una modifica del ritmo del respiro e della circolazione del sangue. Nei tempi antichi era possibile sviluppare la coscienza delle proprie incarnazioni passate agendo sul respiro perché gli elementi animico-spirituali dell’uomo non erano collegati così fortemente con la nostra fisicità come accade nei tempi odierni. Ai nostri giorni, se vogliamo modificare i ritmi del corpo senza aver accresciuto le nostre conoscenze superiori potremmo subire dei gravi danni del nostro corpo fisico. Attualmente l’uomo è molto più connesso con il suo corpo fisico rispetto al passato. Nell’antica India era necessario agire sul respiro per acquisire l’autocoscienza, la consapevolezza del corpo fisico e avere la consapevolezza delle proprie vite passate. Si agiva con la spinta prodotta dall’aria che veniva inspirata per produrre una pressione sul liquido cerebrospinale e ottenere una pressione sul cervello. Quando il liquido cerebrale andava a premere il cervello si facilitava la formazione delle rappresentazioni mentali. L'origine delle rappresentazioni mentali è molto più complesso di quanto non creda la scienza moderna che è diventata troppo materialistica. Oggi si pensa che le rappresentazioni mentali vengano prodotte per merito dei processi dei nervi, mentre invece esse sono causate dalle spinte del liquido cerebrospinale contro il sistema nervoso. E in seguito alla pressione esercitata sul sistema nervoso si producono quei processi nervosi che sono alla base delle nostre percezioni mentali. Tutto questo veniva studiato nelle più antiche scuole dell'India, e il discepolo lo sentiva concretamente mentre modificava forzatamente la sua respirazione. Oggi dobbiamo lavorare usando la meditazione perché, oggi siamo connessi anche troppo con il nostro corpo fisico. Non dobbiamo penetrare ancora più a fondo nel corpo fisico, perché siamo entrati anche troppo dentro la materia. Oggi dobbiamo saper vedere la parte animico-spirituale del cosmo per capire che le nostre incarnazioni passate sono tutte collegate con la Terra. Perciò vedremo che, da un lato, c'è una intima correlazione tra il sistema ritmico e il sistema neuro-sensoriale. Dall’altro, vedremo che esiste pure un profondo legame tra il nostro sistema ritmico e il sistema del ricambio. Sappiamo che esiste una profonda relazione pure tra il nostro sistema ritmico e il nostro metabolismo. Sappiamo che, nell’uomo, i 3 sistemi: quello neuro-sensoriale, quello ritmico della respirazione e quello metabolico sono collegati rispettivamente con il pensiero, con il sentimento e con la volontà. Se sappiamo vedere tutte le profonde e intime correlazioni esistenti tra il nostro ritmo e il metabolismo umano avremo la certezza che in noi, già da ora, esiste il germe per la nostra incarnazione futura. Il nostro metabolismo contiene già, nel suo elemento spirituale, i semi della sua prossima vita: ed è così che va pensata la formazione dell'uomo, nel suo insieme. Buona erranzaSharatan

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