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Il capitano umano - Paolo Virzì

Creato il 03 febbraio 2014 da Persogiadisuo
IL CAPITALE UMANO di Paolo Virzì, Italia, 2014 con Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Bentivoglio, Fabrizo Giufuni, Luigi Lo Cascio, Valeria Golino, Matilde Gioli e Guglielmo Pinelli. Il capitano umano - Paolo Virzì La stessa storia raccontata da tre punti di vista diversi: quello dello sciocco padre di Serena, che investe nel fondo di un magnate arrogante, quello dell’insoddisfatta moglie del magnate e infine quello della stessa Serena, fidanzata del figlio del magnate e quindi legame tra i tre personaggi. Inizia come un giallo americano, prosegue come una commedia francesedi critica sociale e termina come un dramma familiare all’italiana. Paolo Virzì sorprende ancora una volta dopo l’affresco familiar-sentimentale del riuscitissimo La prima cosa bella e il delicato romanticismo dell’ancora più riuscito Tutti i santi giorni: cambia lo stile, l’area geografica, il soggetto. Il capitano umano - Paolo Virzì Lo stile è debitore delle atmosfere all’americana del romanzo di Stephen Amidon, trapiantate perfettamente in Brianza dalla sceneggiatura dei bravi Francesco Piccolo e Francesco Bruni (che ricordiamo anche come regista di Scialla!), il soggetto invece porta una critica sociale più vicina a Tutta la vita davanti, pur ruotando tutto intorno a due famiglie nella cui descrizione richiamano il Virzì più sentimentale. Tutta questa versatilità all’interno dello stesso film però non convince del tutto e il film non risulta abbastanza incisivo nella critica sociale e non è abbastanza coinvolgente dal punto di vista emotivo: la suspence e le atmosfere da thriller si sciolgono subito, la componente drammatica non raggiunge la stessa profondità dei titoli precedenti del regista toscano e l’impressione finale è che nel tentativo di dare un respiro internazionale all’opera, gli autori abbiano finito per trascurare alcuni elementi fondamentali che altrove Virzì aveva esplorato assai meglio. Il capitano umano - Paolo Virzì Anche le performance rimangono lievemente al di sotto dei normali (altissimi) standard di Virzì: perché se da un lato risultano ottime le tre interpreti femminili (Valeria Bruni Tedeschi, Valeria Golino e l’esordiente Matilde Gioli, che si aggiunge alle “scoperte” Micaela Ramazzotti, Isabella Ragonese e Thony) i quattro interpreti maschili (Fabrizio Bentivoglio, Fabrizo Giufuni, Luigi Lo Cascio e il poco convincente Guglielmo Pinelli), alle prese tra l’altro con personaggi negativi, sfiorano spesso la caricatura. Rimane comunque un film interessante e Virzì si conferma come regista audace e vitale, sicuramente tra i migliori nel panorama italiano e a parere del sottoscritto, il migliore dopo Sorrentino, ma questa pellicola non è tra le sue più riuscite. VOTO: 7-

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