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Il casco di Singapore Gallet F2

Da Archipapo
Il casco di Singapore Gallet F2
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Lo Stato di Singapore, dislocato in un arcipelago di isole di fronte alla Malesia, è una ex colonia britannica. La sua popolazione, di circa cinque milioni di persone, è frutto di una perfetta convivenza delle tre principali etnie presenti, la cinese, la malese e l’indiana, che rappresentano le tre anime del popolo di Singapore insieme a una piccola percentuale di europei ed americani. L’atmosfera del centro, sede dell’alta finanza e dei centri commerciali non rende veramente l’idea di questo connubio di popoli; è decisamente asettica e comunica lo stesso calore di un bicchiere appena estratto dallo sterilizzatore del dentista. E’ vero ciò che si racconta, vale a dire che quando il Governo di Singapore si rese conto che i teppistelli bloccavano le scale mobili dei grandi Mall commerciali usando la gomma da masticare, molto pragmaticamente e semplicemente vietò di commerciare sul territorio di tutta la Repubblica le gomme da masticare; da allora non si trovano chewing gum a Singapore. La pena, detentiva, e ripeto detentiva, per chi lorda il perfetto nitore delle strade è estremamente severa, oltre a multe salatissime prevede il soggiorno di qualche ora in guardina. Basta però prendere un taxi e farsi portare in uno qualunque dei quartieri etnici per trovarsi immersi in una città animata, pulsante, ricca di atmosfere e profumi, agli antipodi rispetto all’altra Singapore.
La Singapore Civil Defence Force raggruppa tutti i servizi di emergenza dello stato. La sua bandiera è in campo arancione e porta al centro l’emblema della SCDF, lo scudo dello Stato di Singapore inscritto nel triangolo blu simbolo internazionale della protezione civile; ad essa vengono giustapposti una corona di alloro con fiocco rosso, a significare l’onore di servire la patria, ed un cartiglio con la scritta “Singapore Civil Defence” in campo blu; il blu rappresenta ufficialmente la lealtà. Il simbolo della protezione civile, il triangolo equilatero blu in campo arancione deriva dalla convenzione di Ginevra del 1949, in relazione alle vittime di conflitti internazionali armati, ed è un emblema internazionale di protezione (adottato nel 1977) che rappresenta i suoi tre campi d’azione, la lotta agli incendi, il salvataggio ed il pronto soccorso. Ci sono quindici caserme e venticinque distaccamenti a copertura del territorio, suddivise in quattro divisioni che sulle rispettive bandiere sono simboleggiate da un dragone, un grifone, un’aquila e una pantera; i membri del SCDF si addestrano alla Civil Defence Academy ed al Basic Rescue Training Centre. Troviamo anche due divisioni speciali, lo SRB, Special Rescue Battalion, con funzioni NBCR, estinzione di incendi speciali e pronto soccorso, il cui motto è “Sempre pronti”, ed il DART, Disaster Assistance and Rescue Team, il cui motto è “Noi osiamo”. Creato nel 1990 per fronteggiare soccorsi particolari, spegnimenti prolungati di incendi complessi, soccorsi con tecniche USAR (Urban Search and Rescue) soccorsi in altezza e in spazi confinati, soccorso in acqua (vocazionalmente affiliati ai nostri nuclei SAF ed ai GRIMP francesi). Suoi membri sono stati inviati a Banda Aceh vittima dello tsunami del 2004, nel 2005 in Pakistan per i moti tellurici nel Kashmir e recentemente in Cina nel corso dell’ultimo, devastante terremoto.
Al DART appartiene il casco in collezione, un Gallet F2 del 2007, nel colore bianco con corredo catarifrangente verde. Il Gallet F2 è il fratello leggero dell’F1, descritto in precedenza, e la sua destinazione è per il soccorso e gli incendi boschivi, data la sua maggiore maneggevolezza e minor peso rispetto all’F1. Presenta fori aeratori in sommità della cresta, un ottimo interno avvolgente e confortevole, è privo degli attacchi autorespiratore e delle due visiere; queste sono sostituite da occhiali amovibili, in questo caso degli ottimi MSA “Clearvue” completamente trasparenti per non ostacolare la visione periferica assicurati con un elastico in silicone che avvolge la calotta.

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