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Il caso dell'ufo a firenze

Creato il 10 novembre 2013 da Dariosumer
Sono passati 59 anni, ma il fascino degli avvistamenti Ufo di Firenze, inseriti nell'ondata del 1954 non svanisce. Torniamo indietro al 27 Ottobre 1954. Numerosi oggetti non identificati di colore bianco a forma "di ali di gabbiano" solcano i cieli del capoluogo toscano. Altri testimoni notano nel cielo velivoli "a forma di cappello da "mandarino cinese". Sono le 14:20 e gli ufo arrivano a sorvolare il Duomo, rimanendo visibili per circa 15 minuti. La Domenica del Corriere esce con copertine rimaste memorabili. Gli oggetti arrivati da nord-ovest, dalle Cascine, proseguono verso sud-est, in direzione di Rovezzano. Infie arrivano allo Stadio.
L'evento ebbe numerose testimonianze a supporto, tra cui quella del capocronista de La Nazione Giorgio Batini. Ripercorriamo ancora una volta quei celebri giorni.
IL CASO DELL'UFO A FIRENZE
Per aiutarci a ricordare prendiamo una testimonianza diretta inviata al nostro sito da un nostro lettore Gabriele Orlandi.
Alle ore 15.27 la Fiorentina stava disputando una partita di allenamento contro la Pistoiese, gli spettatori erano alcune migliaia, il secondo tempo era iniziato da poco, quando la gente cominciò a disinteressarsi della partita. L’attenzione era stata attratta da due oggetti biancastri che andavano avanti e indietro ad alta quota."Comparvero sulla torre di Maratona, uno dopo l’altro" raccontò Beppe Chiappella (giocatore della Fiorentina) "Procedevano ad andatura regolare, poi uno si fermò all’altezza del centrocampo, ci fu così tanto chiasso che l’arbitro fu costretto a sospendere la partita per qualche minuto".
IL CASO DELL'UFO A FIRENZE
Circa mezz’ora prima, esattamente alle 14.20, nel cielo di Firenze già erano apparsi oltre 20 oggetti volanti organizzati in una vera e propria formazione, sfrecciavano ad alta velocità e si trattava di oggetti di diverso tipo i primi avevano l’aspetto di ali d’aquila seguiti da una serie
di oggetti a forma di goccia e infine dischi piatti,bianchi e lucenti. Il tutto durò circa 15 minuti. Le telefonate alla redazione de “La Nazione” arrivarono a centinaia. L’allora capocronista Giorgio Batini salì sul tetto e insieme ad altri colleghi, osservarono nitidamente gli oggetti luminosi procedere a velocità impressionante sopra al duomo di Firenze. Le strani luci furono viste da centinaia di persone, non solo su Firenze ma anche in altri luoghi limitrofi, nel cielo erano comparsi strani “corpi” color bianco lucente che solcarono il cielo da un capo all’altro a volte a coppie, altre singolarmente, facendo manovre a zig-zag per poi allontanarsi velocemente verso sud-est. Nell’arco di un’ora se ne contarono venti, forse trenta. Ma la cosa che più impressionò fu che proprio quando gli oggetti sembravano dirigersi verso Fiesole, invertirono la rotta risorvolando lo stadio per allontanarsi definitivamente verso sud, in questo passaggiocominciarono a cadere sul campo sottilissimi filamenti di un bianco trasparente, molto simili a ragnatele, nei giorni successivi continuarono queste nevicate anomale tanto da ricoprire prati e campi, la misteriosa sostanza si volatilizzava in breve tempo e a contatto delle mani la smaterializzazione era ancora più rapida. Uno studente di ingegneria riuscì a raccoglierne un campione e a farlo analizzare dalla facoltà di chimica. Fu il professor Giovanni Canneri, illustre scienziato, direttore dell'istituto di chimica analitica ha eseguire una spettrografia sui filamenti che risultarono composti prevalentemente di Boro e Silicio. Il giorno seguente anche il giornalista de “La Nazione” Giorgio Batini portò in istituto una notevole quantità di quella strana ragnatela, che raccolse nei boschi "imbiancati" intorno a Firenze. Le tracce lasciate dai presunti UFO sono chiamate "Capelli d'Angelo" o "Bambagia Silicea". Ne esistono oltre 270 casi documentati raccolti dal Centro Ufologico nazionale italiano. Alcuni biologi sostengono che si tratti di una particolare ragnatela prodotta da una specie di aracnide migratore che usa le correnti aeree.
Secondo altri sarebbero residui chimici delle lavorazioni tessili dispersi in atmosfera. Per altri ancora potrebbero essere frammenti di una paglia antiradar usata dagli aerei negli anni '50. Nessuna di queste ipotesi riesce però a spiegare come una quantità così grande sia potuta cadere su un'unica città in un solo giorno.
Le spiegazioni del Cicap
Un'indagine del Cicap rilevò che in quella settimana erano in corso esercitazioni militari che facevano l'uso di chaff, contromisure per trarre in inganno il sistema di puntamento degli aerei, che avrebbero creato riflessi nel cielo. La presenza di filamenti, sempre secondo il Cicap, sarebbe dovuta ad un fenomeno legato alla tecnica del ballooning messa in atto da alcune specie di ragni per migrare. Questi ragni producono dei lunghi filamenti biancastri, che portati dal vento sollevano i ragni e li trasportano per lunghe distanze. Il periodo della migrazione coincide con quello degli avvistamenti di Firenze. Il fenomeno, praticamente ignoto all'epoca, è oggi stato spiegato e documentato anche con riprese ed analisi chimiche. (fonte: ufoonline.it)

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