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Il caso maury

Creato il 21 ottobre 2013 da Dariosumer
Qualche giorno dopo il proprio avvistamento, Arnold ricevette una telefonata da Ray Palmer, editore della rivista esoterica Fate.
Palmer, che al caso Arnold avrebbe dedicato la copertina parlando esplicitamente di extraterrestri, aveva appena saputo che altre persone avevano visto dei dischi volanti. E che addirittura ne avevano recuperato dei frammenti. E poichè Arnold, al momento, era considerato dalla stampa l'unico esperto in materia, Palmer lo invitava, naturalmente a pagamento, ad intervistare questi nuovi testimoni, per poi relazionare al giornale.
Arnold accettò.
L'episodio era accaduto alle due del pomeriggio del 21 giugno, quindi tre giorni prima dell'avvistamento sui monti Rainier. Testimoni, quattro guardiacoste dell'isola di Maury, Tacoma, al confine con la frontiera canadese: Harold Dahl, suo figlio e due uomini d'equipaggio.
Dahl, che stava perlustrando il Puget Sound in barca, aveva visto scendere da una grossa nube una formazione di corpi circolari, 5, larghi trenta metri. I cinque ordigni sembravano impegnati in una manovra di soccorso. Stavano infatti circondando un sesto ordigno, bloccatosi a 500 metri d'altezza sulla verticale della costa. Proprio da quest'ultimo sarebbe stata sparata una miriade di frammenti, alcuni dei quali caddero sulla motonave di Dahl, danneggiandola.
Durante quella pioggia un frammento aveva ferito al braccio il figlio di Harold, mentre un altro frammento, metallico, aveva «saldato il conto al cane».
Dopo un'ultima discarica l'UFO, come alleggerito, aveva ripreso quota e, allineandosi in formazione, si era allontanato verso il mare aperto con tutto il gruppo.
Il giorno seguente Dahl aveva incontrato un collega ed amico, Fred Crisman, e gli aveva raccontato tutto. Crisman, inizialmente scettico, aveva deciso di battere la costa nella speranza di recuperare qualcuno dei misteriosi frammenti. E c'era riuscito il giorno dopo. Ma, chinatosi per raccogliere un frammento metallico, alzandosi si era trovato sopra la testa un disco volante. Simile a quelli descritti da Dahl! L'UFO era uscito da una grande nuvola ed aveva effettuato un largo cerchio sopra la baia, prima di allontanarsi.
Mentre Crisman, allibito, restava a fissare le evoluzioni di quello strano ordigno, Dahl riceveva la telefonata di uno scoosciuto che lo invitava a pranzo. L'uomo accettò, pensando ad un possibile cliente. Il guardiacoste, difatti, nel tempo libero vedeva materiali di recupero e spesso gli capitava di dover trattare con degli sconosciuti.
A mezzogiorno Dahl incotrò il misterioso interlocutore. Era un uomo elegante, vestito completamente di nero.
Non appena i due si sedettero a tavola, l'uomo in nero iniziò a descrivere dettagliatamente tutto quello che era capitato a Dahl il giorno prima, al largo dell'isola di Maury; poi, con fare tutt'altro che rassicurante, aveva sbottato: «Questo prova che so parecchio sulla vostra esperienza. Permettetemi di darvi un consiglio, signor Dahl. Per la vostra sicurezza e per quella della vostra famiglia, dimenticate quanto avete visto. Non parlatene con nessuno...».
Ma Dahl accettò ugualmente di parlarne ad Arnold. Che, immediatamente, avvertì l'Aeronautica. Immediatamente l'U.S.Air Force inviava il capitano Davidson ed il tenente Brown, della base di Hamilton in California, ad interrogare Dahl e Crisman. L'incontro, svoltosi alla presenza di Arnold, fu tutt'altro che soddisfacente. Crisman e Dahl si mostravano nervosi, spaventati, reticenti. Si confondevano nel raccontare le loro vicende, dichiaravano di aver perso le foto scattate agli UFO. E questo convinse i due militari che i guardiacoste avevano mentito per mitomania. Comunque, in ogni caso, Davidson e Brown si fecero consegnare i frammeti raccolti da Crisman, per farli analizzare dai servizi segreti dell'Aeronautica. Poche ore dopo i due militari, con i preziosi frammenti, sarebbero saliti sul loro B-25, diretti ad Hamilton. Non vi sarebbero mai arrivati. Il loro aereo sarebbe esploso in volo all'altezza di Kelso.
Il giorno dopo i giornalisti sarebbero corsi a frotte da Dahl e Crisman, per chiedere un commento a caldo. Inutilmente, i due erano spariti.
Qualche giorno dopo Palmer, che si stava preparando a pubblicare con gran titoloni la storia di Dahl su Fate, ricevette la visita di un misterioso uomo vestito di nero. Che, molto seccamente, gli offrì una strana proposta: tutte le coordinate dell'aereo precipitato il 23 giugno in cambio del silenzio sul caso Dahl. L'uomo conosceva alla perfezione il punto preciso ove si trovava l'aereo perduto, alle pendici del South tacoma Glacier, molto a più a sud da dove tutti i piloti, compreso Arnold, lo avevano cercato. In questo modo Palmer avrebbe potuto intascare la taglia per il ritrovameto; in cambio però avrebbe dovuto censurare l'intervista di Arnold a Crisman e Dahl.
L'aereo sarebbe stato ritrovato proprio nel punto indicato. 

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