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Il CD farà la stessa fine del vinile?

Creato il 06 dicembre 2010 da Giacomobiasci

 

CD
Le vendite dei CD sono in continuo calo: solo Italia, nel 2009, la vendita di album in supporto fisico è scesa del 28%, un segmento che aveva già subito una flessione negli anni precedenti.

In America la Atlantic Records ha dichiarato che il 51% del suo fatturato del 2008 proviene dalla vendita via Internet di musica digitale. E’ un dato molto importante, anche se riguarda una sola casa discografica, e per tante altre la situazione è ancora diversa: per la Warner Music Group gli incassi da venditedigitali costituiscono il 18% del fatturato.

Cerchiamo di capire come si stia cercando di rilanciare il mercato fisico,con tentativi vari e con qualche risultato ottenuto. Tentativi destinati solo aprolungarne l’agonia o in qualche modo destinati a ridefinire il mercato fisico?

Un formato doppio

DualDisc
Dalla primavera del 2005, in piena esplosione della crisi del supporto fisico acausa della musica digitale acquistata o illegalmente scaricata, ha fatto la sua comparsa negli scaffali dei negozi di dischi un nuovo formato: il DualDisc. E’ dove il CD incontra il DVD per risultare quasi simile a un vinile. Un DualDisc è un disco scritto in entrambi lati (può sembrare, infatti, un DVD a doppia faccia). Da un lato troviamo l’album in qualità CD, nell’altro quello DVD: questo contiene l’intero album in qualità DVD Audio (durante la riproduzione del quale è possibile vedere immagini) ed in più contenuti bonus, sempre in qualità DVD, come videoclip, documentari e altro. Molte critiche sono state avanzate su questo formato: il suo spessore (1,5 mm) può portare problemi nella riproduzione nei comuni lettori DVD e in alcuni lettori CD, per lo spessore dello strato CD non standard si potrebbero presentare problemi di riproduzione ed, inoltre, in genere non è possibile inserire più di 60 minuti dimusica all’interno del lato CD.

Questo formato è nato comunque dall’esigenza (a differenza del Super AudioCD, dove si punta alla qualità del suono) di voler offrire qualcosa in più al classico CD (un plus), con una differenza di prezzo minima (1 dollaro/1,50 dollari). Comunque è abbastanza difficile stabilire il successo di questo supporto, dato che questo formato viene conteggiato alla pari di un CD classico.

Un prodotto da ricollocare

Era nostra abitudine, comprare i nostri album presso i negozi di dischi, al massimo in qualche reparto musicale del supermercato che, comunque, aveva disponibili solamente album “mainstream”, non di certo pezzi da collezione, ristampe o generi di nicchia. Ad oggi assistiamo ad una nuova tendenza, che si trova all’inizio del suo percorso, di cui non possiamo determinare la durata. Stiamo parlando del ricollocamento nel mercato degli album fisici come prodotti di lusso.Vedremo un esempi di questo fenomeno, molto particolare nel suo genere poichè ha avuto così tanto successo da dare fastidio addirittura a Britney Spears.

Wal-Mart val bene una numero uno

Wal-Mart
Wal-Mart è una catena di negozi al dettaglio molto conosciuta negli Stati Uniti. Presso i suoi punti vendita è possibile acquistare di tutto, CD compresi. Non solo, Wal-Mart possiede anche un suo store digitale raggiungibile dal sito ufficiale dell’azienda. Wal-Mart ha disponibili anche dei titoli in via del tutto esclusiva, reperibili solo presso i suoi punti vendita, il sito e-commerce e lo store digitale. Uno di questi casi è stato“Long Road Out of Heaven” degli Eagles, pubblicato il 30 ottobre 2007, titolo che ha segnato il ritorno musicale del gruppo dal 1980. L’album è stato venduto negli Stati Uniti, in via esclusiva, per un anno, presso la catena Wal-Mart, con le modalità prima descritte, a partire dal 30 ottobre 2007.Nel resto del mondo l’album era disponibile nelle modalità tradizionali.

Va detto che a volte, questi prodotti dichiarati ufficialmente disponibili solo sucanali esclusivi, come dice la rivista Rolling Stones, «non sono così esclusivi» visto che, nelle grandi città, è possibile trovarli anche in altri negozi. Nello stesso giorno di uscita dell’album degli Eagles uscì il nuovo album di inediti di Britney Spears, “Blackout”. Alla fine della

Eagles Long Road Out of Heaven
prima settimana di vendite (6 novembre 2007) gli Eagles avevano venduto 711.000 copie, Britney Spears 290.000. Il primo posto della Billboard200 spettava però a “Blackout” visto che gli album non venduti nella maniera tradizionale, ma disponibili solamente presso alcuni punti vendita, non potevano comparire nella Billboard 200, ma venivano conteggiati, unicamente, nella Billboard’s Top Comprehensive Albums. Ma il 7 novembre 2007, proprio il giorno di pubblicazione delle classifiche, Billboard ristabilì le proprie regole,
Britney Spears Blackout
permettendo ai titoli distribuiti anche in maniera esclusiva presso una sola catena, di poter essere eligibili per la Billboard 200. La nuova regola subentrò effetto immediato sulla classifica della settimana appena trascorsa (30ottobre – 6 novembre 2007), facendo scendere Britney Spears, ed il suo“Blackout”, alla numero due della Billboard 200 e balzare gli Eagles, con “LongRoad Out of Heaven”, alla prima posizione.

Vorrei ricordare ai lettore che Miss Spears si rasò la testa, sostenendo di essere indemoniata, prima di questo episodio.


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