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Il chinotto di Savona: antica eccellenza

Da Traveltotaste

Il chinotto di Savona: antica eccellenza

Piccolo, profumato, un po’ schiacciato e dall’accento cinese. Il chinotto è così. Agrume antico, che nel 1500 veniva utilizzato per combattere lo scorbuto nei marinai grazie alla sua alta concentrazione di vitanina C e che fino alla fine del 1800 è stato usato solo come medicinale. Un vero toccasana per i viaggiatori. Molto amaro, se mangiato in purezza, mantiene una piacevole nota aspra e aromatica se lavorato. Inizialmente l’unica preparazione che veniva effettuata era la canditura, si è passati poi a conservarlo sotto Maraschino per giungere, infine, all’omonima bevanda. I fiori del chinotto messi in infusione hanno proprietà rilassanti contro l’insonnia. Nasce, e viene raccolto, verde ma con l’avanzare della maturazione assume un bel colore arancione.

Tante proprietà benefiche, però, hanno rischiato di perdersi nel corso del tempo. Dopo gli anni Cinquanta questa coltivazione è andata quasi perduta e nel 2004 esistevano solamente quaranta piante. L’interesse di Slow Food per il chinotto, riconoscendolo come un’eccellenza del savonese ligure, ha infuso nuova speranza in un prodotto dalle caratteristiche uniche e benefiche.

Con il chinotto, ormai, si producono confetture, mostarde (piacevolmente piccanti), focacce, birre (rinfrescanti e leggere) e anche un profumo. Il suo succo è contenuto in molti digestivi e, una curiosità, a Malta è chiamato kinnie.

La pianta del chinotto è anche bella da vedere: alta poco più di un metro e mezzo, sviluppa sui pochi rami un’incredibile quantità di frutti e fiori. Perciò, se abitate in una zona adatta alla sua coltivazione, piantatela in giardino per godere dei suoi frutti e per evitare la sua estinzione.

Il chinotto di Savona: antica eccellenza


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