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Il cielo di maiolica blu: ecco un libro che vi accompagna in Turchia

Creato il 25 giugno 2015 da Maryandthebooks @MaryTraf
Il cielo di maiolica blu: ecco un libro che vi accompagna in Turchia

Il cielo di maiolica blu: ecco un libro che vi accompagna in TurchiaSi capisce fin dalle prime pagine che chi ha scritto questo libro il Paese l'ha conosciuto a fondo. Leggo e mi vengono subito in mente tre cose: io e l'autrice abbiamo in comune la passione dei libri per scoprire il mondo; ma io non so se mai riuscirò ad entrare così a fondo in un luogo come lei: e questo luogo, come spesso accade su questo blog, io non l'ho ancora visitato ma leggendo le sue pagine la voglia sale, forte.
Il Paese è la Turchia, il libro è Il cielo di maiolica blu, (sottotitolo: un'insolita storia d'amore con la Turchia). E l'autrice è Federica Giuliani, giornalista, autrice di guide turistiche (ovviamente viaggiatrice) e fondatrice di Travelglobe, web magazine e giornale dedicato ai viaggi. La casa editrice? E' GoWare, giovane realtà fiorentina specializzata in ebook, app e progetti innovativi. E che ai viaggi ha dedicato un'intera collana, di cui vi racconterò presto.
Intanto andiamo in Turchia. E ci andiamo davvero con un'esperta. Federica, infatti, in Turchia c'è stata undici volte.

"Tutto è iniziato da un tappeto. E' passato molto tempo ormai, avevo solo sette anni ma il ricordo è ancora vivo nella mia mente".

E di questi viaggi e ritorni racconta nel libro, mescolando ricordi personali, storia e leggende, istantanee di luoghi e persone, descrizioni minuziose e usi e costumi.
Dal Topkapi alle case troglodite di Uchisar, da Pamukkale alle tradizioni curde.

"Pamukkale una volta era un luogo magico. Il suo nome in turco significa castello di cotone ed è proprio quello che viene in mente quando ce lo si ritrova di fronte".

Bazar e ramadan (anzi, come spiega lei, Ramazan alla maniera turca), picnic e le camicie magiche dei sultani.

"Si tratta di indumenti riccamente decorati allo scopo di difendere dal malocchio, dalle malattie, e donare l'invisibilità durante le battaglie".

Non manca, ovviamente, la religione.

"Nel passato in più bei tespih, come vengono chiamati i rosari musulmani, venivano realizzati da artigiani di Istanbul e venduti ad acquirenti di tutto il mondo islamico. Venivano fatti in oro, argento, avorio, tartaruga, madreperla, ambra, ebano e decine di altri materiali, alcuni portati da luoghi lontani".

Non so bene come potrei descrivere al meglio questo libro, perchè non è una guida strutturata nè un semplice diario di viaggio. Ci provo così: immaginatevi in Turchia, è come se Federica fosse lì con voi, vi accompagnasse e di volta in volta vi raccontasse qualcosa del luogo di cui vi trovate. Un aneddoto personale, una tradizione, la descrizione di un palazzo. Ecco, forse è questa la sensazione viva che mi ha lasciato.
Dentro ci sono le storie, le curiosità, ma anche lo spirito critico che forse solo un rapporto lungo ed attento con un territorio può regalare.


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