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Il Cinema di Post Scriptum: Lincoln di Steven Spielberg, Flight e Pazze di me

Creato il 24 gennaio 2013 da Postscriptum
 

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Ha già ricevuto ottime critiche negli Stati Uniti e raccolto parecchie Nomination agli Academy Awards, e “Lincoln” di Steven Spielberg arriva anche in Italia. Insieme a lui, questo weekend ecco “Flight” di Robert Zemeckis, “Pazze di me” di Fausto Brizzi e altre novità.
LincolnLincoln, di Steven Spielberg, USA 2012, Storico, Drammatico
con Daniel Day-Lewis, David Strathairn, Sally Field, James Spader, Joseph Gordon-Levitt, Tommy Lee Jones, Hal Holbrook, Lee Pace, Jared Harris, Jackie Early Haley, Dane DeHaan
Soggetto: biografia  ”Team of Rivals: The Political Genius of Abraham Lincoln” di Doris Keams Goodwin
Sceneggiatura: Paul Webb, Paul Logan, Tony Kushner
Montaggio: Michael Kahn
Fotografia: Janusz Kaminskiy
Musica: John Williams
Prodotto da Office Seekers Productions, Amblin Entertainment, Dreamworks Skg per 20th Century Fox, colore, 152′

Negli ultimi quattro mesi della sua vita, prima di venire assassinato, Abraham Lincoln cambiò la storia dell’umanità proclamando per legge la fine della schiavitù dei neri d’America, con l’approvazione del 13° Emendamento in discussione alla Camera dei Rappresentanti, dopo uno scontro politico lungo e difficile e al termine della Guerra di Secessione. Spielberg disegna un ritratto del Presidente, come uomo politico ma pure marito e padre. Fantastica interpretazione di Daniel Day-Lewis, sceneggiatura di livello, Spielberg rappresenta la questione politica e sociale come un evento a cui fatti drammatici e storici hanno fatto da preludio, vissuti da Lincoln che col suo carisma ha saputo imporre una scelta rivoluzionaria per molti in quell’epoca. L’uguaglianza tra tutti gli uomini è alla base della società americana da allora fino ad oggi, e Spielberg sente la necessità di ricordarlo in un periodo, come l’attuale, in cui echi razzisti e discriminatori rischiano di riemergere. Candidato a 12 Premi Oscar e 7 Golden Globes, affresco storico di grande qualità.

Flight
Flight, di Robert Zemeckis, USA 2012, Drammatico
con Denzel Washington, Kelly Reilly, Don Cheadle, John Goodman, Bruce Greenwood, James Badge Dale, Tamara Tunie, Melissa Leo, Brian Geraghty, Nadine Velazquez, Rhoda Griffis
Sceneggiatura: John Gatins
Fotografia: Don Burgess
Montaggio: Jeremiah O’Driscoll
Musica: Alan Silvestri
Prodotto da Paramount Pictures, Parkes/MacDonald Productions per Universal PIctures, colore, 138′

Whip Whitaker è un pilota di linea. Durante un volo ordinario tra Orlando e Atlanta ecco l’inizio di un incubo: d’un tratto un guasto, un cedimento strutturale, la situazione precipita e quindi Whitaker affronta una manovra di emergenza e provando a mantenere in quota l’aereo,  tenta quindi un atterraggio il più lontano possibile da case e civili. L’operazione disperata riesce, Whitaker salva novantasei persone e ne perde sei. Diventa un eroe per la stampa e per l’opinione pubblica, e le indagini rivelano la causa meccanica che ha provocato la tragedia, ma anche il fatto che Whitaker abbia il vizio dell’alcol, e ne ha fatto uso la sera precedente all’ultimo volo. Un percorso umano di errori e pentimento quello del protagonista, che precipita in un tunnel insieme all’aereo che fa atterrare riscendo a compiere un’impresa. Zemeckis fa viaggiare la trama tra spettacolari sequenze, come quelle della caduta dell’aereo, e una parte più riflessiva e che va a indagare sui personaggi che stanno attorno a Whitaker. Un eroe per tutti, ma un uomo vittima di sè stesso e alle prese anche con la sua coscienza.

Pazze di me
Pazze di me, di Fausto Brizzi, Italia 2013, Commedia
con Francesco Mandelli, Loretta Goggi, Chiara Francini, Valeria Bilello, Claudia Zanella, Paola Minaccioni, Marina Rocco, Flavio Insinna, Maurizio Micheli, Lucia Poli, Gioele Dix, Edy Angelillo
Soggetto e Sceneggiatura: Fausto Brizzi, Marco Martani, Federica Bosco
Fotografia: Marcello Montarsi
Montaggio: Luciana Pandolfelli
Musica: Bruno Zambrini
Prodotto da Wildside Media per 01 Distribution, colore, 95′

Andrea desidera un lavoro fisso e una ragazza con cui vivere. Il padre è scappato di casa da venticinque anni e Andrea si trova con una madre despotica, tre sorelle oppressive, una nonna, una badante e una cagnetta, tanto che soffre di complesso di inferiorità. Ma si innamora di Giulia, e decide di nascondere alla ragazza l’ingombrante famiglia, fingendosi orfano felice. Ma la verità presto viene fuori e Andrea deve difendere sè stesso e Giulia dall’assalto familiare. Fausto Brizzi torna coi suoi autori alla commedia corale, idea di partenza originale ma la realizzazione somiglia molto a qualcosa di già proposto dal regista. Ci si aspetta prima o poi una commedia d’autore, anche se qui il cast è di tutto rispetto, Loretta Goggi e Chiara Francini su tutti, e la partecipazione di Flavio Insinna è da notare. Protagonista è Francesco Mandelli, uno dei due “Soliti Idioti”, che qui però è completamente in altra veste, in ogni caso l’altro “Solito Idiota” Fabrizio Biggio è presente con una piccola partecipazione straordinaria.

In Darkness Film
In Darkness, di Agniezska Holland, Francia, Germania, Polonia 2011, Drammatico
con Robert Wieckiewicz, Agnieszka Grochowska, Benno Fürmann, Maria Schrader, Herbert Knaup, Marcin Bosak, Milla Bankowicz
Sceneggiatura: David F. Shamoon dal romanzo “Nelle fogne di Lvov” di Robert Marshall
Prodotto da Schimdtzkatze Filmkollektiv, Studio Filmowe Zebra, The Film Works per Good Films, colore, 140′

Polonia, 1943. Leopold Socha, operaio nelle fognature e piccolo ladro anche per poter tirare avanti e mantenere moglie e figlia. Il suo amico Bortnik, un alto ufficiale ucraino, gli promette una vita migliore, attraverso una grossa ricompensa, se riesce a trovare gli ebrei nascosti nelle fogne, e lui conosce dato che lo utilizza per nascondere la refurtiva. Socha trova subito un gruppo di ebrei che vuole nascondersi nelle fogne per tentare di fuggire all’imminente rastrellamento del ghetto. I fuggiaschi gli offrono denaro in cambio di protezione. Socha sa che prendere soldi dagli ebrei e aiutarli sarebbe un rischio per la sua famiglia, ma accetta. E sarà l’inizio dei problemi per lui. Siamo vicini alla “Giornata della Memoria” per ricordare la tragedia dell’olocausto, ed ecco un film importante che racconta una storia particolare di un uomo che rivaluterà sè stesso e compie un percorso rischioso che però può salvare delle vite in pericolo, come quelle degli ebrei di Leopoli perseguitati senza fine.

Quartet
Quartet, di Dustin Hoffman, GB 2012, Commedia
con Maggie Smith, Tom Courtenay, Albert Finney, Billy Connolly, Sheridan Smith, Michael Gambon, Pauline Collins
Sceneggiatura: Ronald Harwood, dall’opera teatrale
Prodotto da BBC Films, Headline Pictures per BIM Distribution, colore, 93′

Nella campagna inglese c’è Beecham House, casa di riposo per musicisti e cantanti. Ogni anno, in occasione dell’anniversario della nascita di Giuseppe Verdi, gli ospiti si esibiscono davanti a un pubblico pagante per sostenere Beecham ed evitarne la soppressione. Un giorno la vita di Reggie, Wilf e Cissy viene sconvolta dall’arrivo alla pensione di Jean Horton, artista di punta del loro leggendario quartetto, e ex moglie di Reggie. Dustin Hoffman fa il suo debutto alla regia con una storia di amicizia e amore a dispetto degli anni. Ottimo cast di grande livello.

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Giuseppe Causarano


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