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Il Cinema di Post Scriptum: “The Counselor – Il Procuratore” e tutte le altre proposte

Creato il 19 gennaio 2014 da Postscriptum

Il Cinema di Post Scriptum: “The Counselor – Il Procuratore” e tutte le altre proposte
Un cast stellare per il nuovo film di Ridley Scott, “The Counselor – Il Procuratore”, thriller dai risvolti drammatici e dai personaggi ambigui. In sala troviamo anche “C’era una volta a New York” di James Gray, “Nebraska” di Alexander Payne, che ha raccolto molte candidature tra i Golden Globes e gli Oscar, poi “Anita B.” diretto da Roberto Faenza, “Lo sguardo di Satana – Carrie” di Kimberly Peirce e altro ancora.
La Copertina della settimana

Locandina italiana The Counselor - Il Procuratore
“The Counselor – Il Procuratore” (The Counselor), diretto da Ridley Scott – USA 2013 – Thriller, Drammatico
con Michael Fassbender, Penelope Cruz, Cameron Diaz, Javier Bardem, Brad Pitt, Toby Kebbell, Rosie Perez, Dean Norris, Natalie Dormer, Goran Visnjic, Richard Cabral
Soggetto e Sceneggiatura: Cormac McCarthy
Fotografia: Dariusz Wolski
Montaggio: Pietro Scalia
Musica: Daniel Pemberton
Prodotto da Scott Free, Chockstone Pictures, Nick Wechsler Productions per 20th Century Fox

Un avvocato americano (Fassbender), avido e affascinante, vuole entrare nel giro d’affari del traffico di droga al confine tra Stati Uniti e Messico. Intanto si innamora della bellissima Laura (Penelope Cruz), ma il percorso a rischio è già cominciato. Conosce il vanitoso e ricco Reiner (Bardem), ma anche la sua amante Malkina (Cameron Diaz), aggressiva e misteriosa, e si servirà delle conoscenze dell’abile Westray (Pitt) per mettere a punto l’affare che potrebbe fargli fruttare molti soldi se riuscirà a trafugare il carico di droga che ha in mano. Ma tutto si rivelerà presto molto complicato.
La recensione di Post Scriptum: Una prima parte difficile da seguire e piena di dialoghi, una seconda parte più coinvolgente e serrata. Ma la pellicola alla fine sa più di occasione sprecata. Le interpretazioni restano di livello (Diaz e Pitt su tutte), ottima colonna sonora e fotografia notevole, ma il lavoro sui personaggi non va oltre l’apparenza e solo in parte ne conosciamo la vera natura. L’aria che si respira è davvero cupa, e Ridley Scott ci sbatte dentro un mondo di violenza senza senso, dove si apprezza di più il sapore della morte che vivere, cogliendo perfettamente l’atmosfera. Ma quando il film si concentra più sulle trame oscure tra i protagonisti non unisce questi a ciò che sta attorno. Ne diventano parte, ma chi più o meno inconsapevolmente, chi con estrema cattiveria, e chi per ambizione personale, spesso perdendone anche la dimensione.

Il Cinema di Post Scriptum: “The Counselor – Il Procuratore” e tutte le altre proposte

Le altre uscite del weekend

Locandina italiana C'era una volta a New York
“C’era una volta a New York” (The Immigrant), diretto da James Gray – USA 2013 – Drammatico
con Marion Cotillard, Joaquin Phoenix, Jeremy Renner, Dagmara Dominczyk, Angela Sarafyan, Jicky Schnee, Yelena Solovey, Ilia Volok, DeeDee Luxe, Gabriel Rush, Antoni Corone, Francine Daveta, Dylan Hartigan, Glenn Fleshler, Kevin Cannon, Susan Gardner
Soggetto e Sceneggiatura: James Gray, Ric Menello
Fotografia: Darius Khondji
Montaggio: John Axelrad, Kayla Emter
Musica: Christopher Spelman
Prodotto da Worldview Entertainment, Kingsgate Films, Keep Your Head Productions per BIM, colore, 120′

Ewa è una ragazza sbarcata ad Ellis Island nel 1921. Arrivata a New York, infatti, spera nell’aiuto della zia già sistemata a Brooklyn, ma viene separata dalla sorella, messa in qurantena per la tubercolosi. Da quel momento l’unico pensiero di Ewa è recuperare la sorella: conosce un’impresario, Bruno, un uomo complesso che sfrutta le ragazze che fa esibire negli spettacoli per poi obbligare le stesse alla prostituzione. Anche Ewa si piega pur di garantire i soldi necessari alle cure della sorella, mentre Bruno vive una rivalità forte verso il cugino Orlando, un illusionista anche lui stregato dal fascino della giovane donna. Film dall’ambientazione ben definita e che può vantare tre interpreti principali davvero eccezionali.

Locandina italiana Nebraska
“Nebraska”, diretto da Alexander Payne – USA 2013 – Drammatico
con Bruce Dern, Will Forte, June Squibb, Bob Odenkirk, Stacy Keach, Mary Louise Wilson, Rance Howard, Tim Driscoll, Devin Ratray, Angela McEwan, Glendora Stitt, Elizabeth Moore, Kevin Kunkel
Soggetto e Sceneggiatura: Bob Nelson
Fotografia: Phedon Papamichael
Montaggio: Kevin Tent
Musica: Mark Orton
Prodotto da Bona Fide Production per Lucky Red, bianco e nero, 114′

Woody Grant è avanti con gli anni, ha dei debiti ma anche la certezza di aver vinto un milione di dollari alla lotteria. Per ritirare la presunta vincita deve arrivare in un ufficio in Nebraska, così si avvia a piedi. Fermato dalla polizia, viene salvato da David, il figlio minore che, dopo aver cercato senza successo di dissuaderlo, decide di accompagnarlo. Contro il parere della madre e del fratello Ross, David comincia il viaggio, durante il quale, interrotto da soste anche nella cittadina natale di Woody, scoprirà i sogni del padre, gli amori avuti,  le esperienze vissute, le cose andate perdute.
Dopo aver convinto il Festival di Cannes, aver raccolto molte nominations tra Golden Globes e Oscar, arriva finalmente nelle sale anche in Italia il film di Alexander Payne. Storia di un padre e di un figlio alla riscoperta di loro stessi: un ritorno alle origini, uno sguardo sul futuro. L’interpretazione di Bruce Dern davvero notevole, per un film d’autore che è soprattutto un racconto di vita e di speranza.

Locandina Anita B.
“Anita B.”, diretto da Roberto Faenza – Italia, Ungheria 2014 – Drammatico
con Eline Powell, Robert Sheehan, Andrea Osvart, Antonio Cupo, Nico Mirallegro, Clive Riche, Guenda Gloria, Moni Ovadia, Jane Alexander
Soggetto e Sceneggiatura: Roberto Faenza, Edith Bruck
Montaggio: Massimo Fiocchi
Fotografia: Arnaldo Catinari
Musica: Paolo Buonvino
Prodotto da Jean Vigo Italia per Good Films, colore, 88′

Anita è una ragazza ungherese scampata al campo di sterminio durante la guerra. Viene accolta a Praga dalla zia Monika, col marito Aron e suo fratello Eli. La famiglia ebraica è uscita dal Nazismo e dall’Olocausto e vive adesso nell’Unione Sovietica, ma è preoccupata dalla presenza di Anita, che ricorda continuamente, suscitando la reazione degli altri, la terribile e tragica esperienza ma allo stesso tempo non può che ricevere affetto per la sua dolcezza.
Un film importante dal punto di vista tecnico e ben costruito, con il percorso emozionante della protagonista che deve liberarsi dalla paura, dall’angoscia di quanto subìto durante la deportazione e poter ritrovare la voglia di amare e guardare al futuro. Ma sono da notare pure le difficoltà della famiglia ebraica nell’affrontare il dolore che hanno vissuto, quasi a non voler neppure parlarne. Spunti di discussione molto interessanti nell’avvicinarsi alla Giornata della Memoria, che ci fanno riflettere sulla tragedia immane della Shoah.

Locandina La mia classe
“La mia classe”, diretto da Daniele Gaglianone – Italia 2014 – Documentario, Drammatico
con Valerio Mastandrea, Bassirou Ballde, Mamon Bhuiyan, Gregorio Cabral, Jessica Canahuire Laura, Metin Celik, Pedro Savio De Andrade, Ahmet Gohtas, Benabdallha Oufa
Soggetto e Sceneggiatura: Gino Clemente, Daniele Gaglianone, Claudia Russo
Prodotto da Axelotil Film, Kimerafilm, Relief, con Rai Cinema, con il contributo di MiBAC – Direzione Generale per il Cinema con il patrocinio del Ministro per l’Integrazione per Pablo, colore, 92′

Esperienza molto particolare: il film avrebbe dovuto raccontare la storia di un attore che interpreta un maestro in una classe di ragazzi extracomunitari, immigrati in Italia. Ma durante le riprese un problema burocratico stava per far saltar tutto: allora il racconto diventa reale, coi protagonisti a parlare di sè stessi e della propria esperienza di integrazione. Un docu-film che comunque va apprezzato per l’originalità, per come è stato completato e perché, oltre al sempre eccezionale Mastandrea, persone reali portano sullo schermo storie realmente vissute, superando il copione pensato dagli sceneggiatori.

Il Cinema di Post Scriptum…in breve!

“Lo sguardo di Satana – Carrie” è un film horror diretto da Kimberly Peirce con Chloe Moretz, Judy Greer, Portia Doubleday, Alex Russell, Gabriella Wilde, Ansel Elgort, Julianne Moore. Remake del film di Brian De Palma, tratto dal romanzo di Stephen King, e che racconta la storia di Carrie, sottomessa da una madre possessiva, ma è pure timida e in difficoltà con le compagne a scuola. La professoressa Desjardin cerca di prendersi cura di lei, ma la ragazza è in continuo conflitto con la madre e non riesce a emancipare la sua posizione. Carrie, però, non è una ragazza come le altre: i suoi poteri telecinetici la rendono davvero unica.

“The Unknown Known” è un documentario-intervista diretto da Errol Morris che pone delle domande a Donald Rumsfeld, sui punti più ambigui e delicatissimi della sua esperienza governativa negli Stati Uniti, a partire dal suo ruolo nella presidenza di Nixon per arrivare alle sue dimissioni dopo gli insuccessi della guerra in Iraq durante l’amministrazione discutibile di Goerge W. Bush.

“Angry Games – La ragazza con l’uccello di fuoco” (The Starving Games) è un film diretto da Jason Friedberg, Aaron Seltzer. Parodia della saga di Hunger Games ma non badate troppo al pessimo titolo italiano, quanto al titolo originale. Gli “Starving Games”, infatti, sono i giochi per coloro che hanno davvero fame, in senso reale, come chi vive nel povero Distretto 12 di una non meglio identificata nazione del prossimo futuro. In palio un vecchio prosciutto, un buono per un panino e un cetriolo smangiucchiato. I due protagonisti dovranno lottare, ovviamente. Non mancano certo le battute scontate e volgari, ma non è tra i peggiori film di questo genere.

Il Cinema di Post Scriptum: “The Counselor – Il Procuratore” e tutte le altre proposte

Giuseppe Causarano
Twitter @Causarano88Ibla


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