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Il cocktail Negroni: ingredienti, preparazione e storia

Da Postpopuli @PostPopuli

di Virginia Boddi 

Il Negroni è un classico cocktail da aperitivo, per chi ama iniziare la serata con sapori decisamente forti!

STORIA. Siamo nei ruggentissimi anni Venti, molto probabilmente una sera di marzo del 1926, nella bellissima città di Firenze, per la precisione al Caffè Casoni, luogo storico di ritrovo dell’aristocrazia gigliofiorita (attualmente il caffè Giacosa). Il barman Fosco Scarselli che in realtà nella storia pare abbia un mero ruolo compilatorio, è abituato a servire al noto ed apprezzato Conte Camillo Negroni il solito Americano, drink col quale il bel mondo dell’epoca, e il conte Negroni, erano soliti iniziare le serate.

L’Americano è un semplice cocktail composto in parti uguali di vermouth, e all’epoca si usava il Carpano o il Cinzano, poiché il Martini non era ancora il mito che è nei nostri giorni (per intendersi il cocktail Martini gin con un poco di vermouth, non si chiama così dal nome del vermouth, semmai dovrebbe prendere il nome del gin, viste le proporzioni, ma dal Signor Martini, un barman sudamericano imbarcato su una nave americana, che inventando il mix gli ha dato il suo nome, quando il vermouth Martini non esisteva ancora) e di Bitter, quello sì che era il Campari!

Il COCKTAIL NEGRONI: INGREDIENTI, PREPARAZIONE E STORIA

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Al Conte Negroni, fiero ed incallito bevitore, che da ventenni iniziava le serate con un drink, questa bevanda marroncina cominciava a non garbare più: troppo delicato! Il conte, da buon uomo di mondo, propose al barman di rafforzare l’aperitivo, tanto togliendo il selz, poi aggiungendo qualcosa; alla fine aggiunsero del gin, liquore che il Negroni aveva scoperto nei suoi viaggi a Londra. Il nuovo aperitivo piacque molto al conte, e molto anche ai modaioli avventori del mondano Caffè Cassoni che cominciarono a chiedere l’Americano alla maniera del Conte Negroni, e poi definitivamente e semplicemente un Negroni!

Il cocktail Negroni negli anni ha ottenuto un successo sempre più vasto e ancora oggi è il cocktail da aperitivo per eccellenza! Vista la fama ottenuta si dovrebbe dedurre che trovare un buon Negroni dovrebbe essere facile in verità le cose non stanno così; vi assicuro che è raro trovare un Negroni che sia fatto a modo!

INGREDIENTI E PREPARAZIONE. Per un ottimo Negroni, prendo un bicchiere old fashioned, basso e largo, lo riempio di ghiaccio, fino a farlo traboccare e ce lo lascio dentro, per raffreddare il vetro, nel tempo che prendo le bottiglie degli ingredienti. Gin London Dry, possibilmente Tanqueray, al limite del Beefeater, certo non il Bombay (ideale per il Martini Cocktail), troppo delicato; vermouth rosso, il Martini rigorosamente e infine Bitter Campari. Svuoto il bicchiere, mi accerto che l’acqua di scioglimento del ghiaccio sia tutta fuoriuscita; ci rimetto cinque bei nuovi cubetti di ghiaccio; prendo i liquori nel rigoroso ordine che ho elencato sopra (e non è solo tradizione: il gin è il più alcolico, e quindi ideale per un’ottima soluzione degli ingredienti, mentre il bitter, che è l’ultimo, è troppo denso e non permetterebbe l’amalgamarsi degli altri liquori) e li verso direttamente in uguale dose: 1/3 di gin, 1/3 di vermouth, 1/3 di Bitter Campari. Dopo aver dato una mescolata con un cucchiaio, aggiungo mezza fetta di arancio.

Garanzia di buon Negroni dovrebbe essere una bandierina triangolare ed azzurra dietro il banco del bar, con ricamata una foglia ed il nome del barman, che viene rilasciata dall’A.I.B.E.S. ai suoi affiliati, che sono istruiti ed aggiornati. Le moderne varianti lo propongono in versione newfashioned, con aggiunta di selz, molto femminile; con vodka al posto del gin (Negroski), alcolico ma spersonalizzato e sciapo; con spumante al posto del gin (Negroni Sbagliato), secondo me imbevibile… interessante una versione londinese, con aggiunta di alcune gocce di angostura.

Ma ne esiste anche una versione antica: provate a chiedere l’utilizzo dell’originario vermouth carpano, il drink è più robusto e denso, buono e selvaggio.


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