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Il colore dell'erba, e gli effetti di questa sulla stampa

Creato il 19 gennaio 2016 da Blindsight

IL COLORE DELL'ERBA, E GLI EFFETTI DI QUESTA SULLA STAMPA

"IL PRIMO FILM PER NON VEDENTI": così è stato ignorantemente presentato "Il Colore dell'Erba", il documentario di Juliane Blasi Hendel, un'opera prodotta da Simone Catania per Indyca, e realizzata con il sostegno di Trentino Film Commission, Piemonte Doc Film Fund, Rai 3 (Doc 3) e con il patrocinio di UICI - Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti e I.RI.FO.R - Torino.
Insomma non è un'opera di certo autofinanziata, tale da non avere risorse per un ufficio stampa magnifico, che possa fermare chi scrive al pubblico come sopra. Non è il primo film.
Chi sono poi " i non vedenti", tanto per cominciare? Sono persone o cose inventate da qualcuno, forse per creare caos e allontanare l'armonia? Perché la stessa associazione per persone cieche e ipovedenti, prima si chiamava solo Unione Italiana dei Ciechi, e quando cambiò nome, perché non si chiamò Unione italiana dei non vedenti e degli ipovedenti? Rimase invece, ed è tuttora, Unione italiana dei Ciechi, e aggiunse giustamente anche degli ipovedenti. Chi ha inventato la parola "non vedente", che non vuol dire nulla e poco si avvicina alla cecità reale?
Non è il primo film per "non vedenti", ma è un documentario su persone con cecità, o persone cieche o ipovedenti, anche perché da anni ci sono addirittura festival del cinema accessibili a chi non vede o vede poco, sottotitoli compresi per chi non sente o sente poco (persone sorde, ipoudenti, cieche, ipovedenti, comunque persone e mai non vedenti).
Perché i giornalisti copiano e incollano senza documentarsi? Anche perché da alcuni uffici stampa partono comunicati con parole che nessuno comprende, e capire qual'è la differenza tra non vedente e cieco non interessa a nessuno quando scrive, semmai arriva la notizia che questo "è il primo film per non vedenti", e si copia e si incolla all'infinito, sommergendo di spam quelle notizie giuste, ad esempio questa: ci sarà un film al mese con MovieReading, pensate una app italiana che da anni consente alle persone (PERSONE) disabili visive o uditive, di fruire di una proiezione in piena autonomia. E ripeto, già da anni pionieri in questo tema rendevano accessibili film per tutti fornendo solo l'audio senza immagini, ma audiodescritto. Poi si arrivò alla proiezione dedicata in qualche sala, a quell'ora e quel giorno, col metodo dell'audiodescrizione ascoltata con cuffiette fornite all'entrata. Infine, dal 2009, questo cambiò: fu realizzato il primo festival (FESTIVAL) accessibile d'Europa, e in seguito ogni anno a Roma c'è un'edizione accessibile alle persone disabili sensoriali (SENSORIALI), cioè con sottotitoli e audiodescrizione per ogni film italiano in concorso, l'anno scorso con MovieReading per l'appunto, quindi pure senza cuffiette, ma solo col proprio smartphone o tablet, alcuni anche da soli in sala.
Leggere che è stato realizzato, grazie a tutti questi sostenitori, il primo film per "non vedenti", non fa sorgere qualche domanda a chi scrive articoli o sta in tv? Come mai se ogni anno il Festival del Cinema di Roma, uno dei più importanti red carpet del mondo, è accessibile a chi non vede, il colore dell'erba è il primo film? No, non ci si domanda nulla, si fa solo spam nella rete e tra i media, disinformando e, purtroppo, facendo perdere di prestigio ad un'opera che, a parte la disinformazione della stampa, apre qualche varco in questo mondo sconosciuto qual'è la cecità.
Per questo avrebbero dovuto pubblicizzarlo e lanciarlo in altro modo: leggere quanto si sta scrivendo è uno schiaffo a chi lavora da anni per arrivare a un film accessibile in anteprima al mese, più il resto che si spera sia accessibilizzato, visto che finora, probabilmente per non scrivere e documentarsi, si continua a non sapere cos'è l'accessibilità di una proiezione, come realizzarla, come e dove fruirne. Con MovieReading, da anni, ogni opera resa accessibile lo è ad ogni suo passaggio, dalla tv al pc, dal cinema al tablet, l'importante è che l'audio sia quello originale, e l'audiodescrizione scaricata da MovieReading si sincronizzerà in automatico con il film.
Blindsight Project, la onlus che presiedo e che ho fondato, anche per abbattere barriere nello spettacolo, dal 2006 realizza e chiede accessibilità, non solo al cinema ma anche a teatro e in tv, per ogni video, ecc. fino alle slide di un convegno: che tristezza leggere ovunque che è uscito "il primo film per non vedenti". Non è il primo, e semmai è fruibile da persone disabili visive.
Complimenti a chi ha impegnato il suo talento per realizzare quest'opera, e ha dedicato un po' del suo tempo da vedente per noi disabili sensoriali, un film che io ancora non ho visto, e non so nemmeno se è accessibile a tutti, cioè se ha anche sottotitoli. Se questi ultimi non fossero stati previsti, beh che dire se non "dividi et impera"?
Scrivere che è "il primo film per non vedenti" è un danno a chi lavora in questo campo, e ci metto tutti i professionisti che realizzano audiodescrizioni, sottotitoli, e lottano per farne tanti. A poco servirà realizzare ancora festival accessibili, o lottare per avere un film al mese da qualche distributore: è così che ci vuole l'immaginario collettivo italiano? Così come veniamo presentati da tutti? "I non vedenti", e mai persone?


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