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Il corbezzolo

Creato il 16 dicembre 2014 da Speradisole

IL CORBEZZOLO

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Sono anni che abito in questa casa, sono anni che percorro la stessa strada, ma solo pochi giorni fa mi sono accorta che in un giardinetto antistante un’abitazione poco lontana dalla mia, che si affaccia sulla strada, c’è un bellissimo albero di corbezzolo. E’ alto 8 – 10 metri circa, ma è poco visibile perché in parte rimane nascosto da un profumatissimo pitosforo (ora senza fiori, ma sempreverde), in parte anche da un grande abete molto alto e da un melograno (che ho sempre guardato con invidia).

Adesso che l’albero del melograno ha perso le foglie, il corbezzolo è abbastanza visibile, occorre però alzare gli occhi, soffermarsi un attimo ed ecco che i frutti rossi spuntano gioiosi e colorati dalle foglie sempreverdi.

E’ bellissimo.

Il Corbezzolo (Arbutus unedo L.) e’ originario del bacino del Mediterraneo e costa atlantica fino all’Irlanda. Appartiene alla Famiglia delle Ericaceae. Si dimostra una delle specie mediterranee meglio adatte agli incendi. Infatti sui terreni acidi l’incendio ripetuto favorisce il corbezzolo, capace di emettere rapidamente da terra nuovi turioni dopo il passaggio del fuoco, imponendosi sulle altre specie. Alberello sempreverde alto 5-6 m (a volte fino a 10 m), con portamento spesso arbustivo.
Il tronco presenta una scorza sottile, finemente e regolarmente desquamata in lunghe e strette placche verticali di colore bruno-rossastro.
Le foglie persistenti, alterne, coriacee, con breve picciolo, hanno una lamina obovato-ellittica. I fiori sono posti in racemi ramificati di colore bianco crema o rosato, provvisti di corolla lanceolata con 5 denti brevi; il calice ha denti triangolari. Fiorisce da ottobre a dicembre e fruttifica nell’autunno seguente. Il frutto e’ una bacca globosa di 1-2 cm, rosso scura a maturita’, edule, con superficie ricoperta di granulazioni; polpa carnosa con molti semi.

E’ una pianta che si riproduce facilmente sia per seme che per talea. La riproduzione per seme va effettuata verso la fine dell’inverno in un miscuglio di sabbia e torba. Il terriccio va mantenuto sempre umido e i contenitori vanno collocati in luoghi riparati e luminosi.
La moltiplicazione per talea va fatta in inverno. Le nuove piantine di corbezzoli vanno trapiantate in piena terra dopo circa due anni.

Raro l’utilizzo allo stato fresco.
La trasformazione prevede: marmellate, gelatine, sciroppi, succhi, creme, salse e canditi.
Se fermentati danno il vino di corbezzole e distillati con proprietà digestive.
Dai frutti, foglie e fiori si estraggono principi attivi con proprietà astringenti, antisettiche, antinfiammatorie, antireumatiche.
La corteccia contiene tannini utilizzati industrialmente, per la produzione di coloranti e per la concia delle pelli.
Data la rapidità di accrescimento, trova impiego nei rimboschimenti per scopi ambientali, protettivi e antierosivi. Viene utilizzato nel settore florovivaistico per scopo ornamentale. Poiché i fiori appaiono in autunno-inizio inverno, allorché i frutti dell’anno precedente sono maturi, il valore ornamentale della pianta e’ molto incrementato da tale particolarità’.

CURIOSITA’

Il suo nome “arbutus unedo” deriverebbe probabilmente dal celtico. Infatti “ar” in celtico vuol dire “acerbo, astringente” mentre “unedo” è il nome che veniva usato nell’antichità che probabilmente deriverebbe dalle tre parole latine “unu tantum edo” “ne mangio uno soltanto” per indicare che non bisognava esagerare e cedere in tentazione data la gradevolezza dei suoi frutti che se mangiati in quantità eccessiva davano senso di nausea e stitichezza.

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Corbezzolo fiori



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