Magazine Diario personale

Il curriculum vitae

Da Chiara Lorenzetti

Andrebbe istituito e reso obbligatorio, un curriculum vitae come accade per lavoro, nei fatti della vita.
Per creare relazioni, che siano d’amore, amicizia o solo passione; che sia lavoro, convivenza, matrimonio; che sia il vicino di casa, d’autobus o di volo; che sia un figlio, madre, nonno.
Un curriculum in cui si scriva il vero e non l’inventato, che non sia la bella copia che vogliamo che gli altri leggano di noi, come accade vivendo, d’altronde; ma un resoconto veritiero dei fatti, senza sipario, senza manomissioni.

Se si è riso dietro ad un collega, se si è rubato al supermercato, se si è donato un anello e l’hanno rifiutato.
Se si è mentito per stare sereni, se si è inventato per ingelosire, se si è convinto per ingannare.

Una mappa attenta e precisa, redatta per ogni evenienza, così da scegliere il faldone che serve all’uopo. Da sfogliare come una rivista di moda o un’enciclopedia, una bibbia.
O decidere da sé ch’è meglio la sorpresa e l’ignoranza, talvolta paga più di mille verità.

Ma se ci fosse, e fosse obbligatorio, si potrebbe premunirsi, proteggersi, ribadire, ribaltare, spingersi oltre, costruire, non frenarsi.
Perché chi è umile resta tale, chi è sorridente, sorride; chi mente mentirà sempre; chi invidia invidierà.
Chi è  imbranato non si disimbranerà; chi sa suonare il piano lo suonerà, chi amerà il calcio lo amerà.
Chi è leale lo resterà, chi crede sarà fedele al suo credo.
Io non credo ai cambiamenti radicali nelle persone. Certi tratti son nostri, nati con noi, costruiti con l’esperienza e cementati co la stessa.
Un manualetto d’istruzioni sarebbe utile, talvolta, per chi non ama, alle volte, troppe sorprese e colpi di scena.

Conosco un altro modo per leggere il curriculum vitae: si chiama confidenza e complicità.
Il modo che più preferisco.

Chiara



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