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Il custode della luce /Anita Nair / Guanda Editore /Il libro del week-end

Creato il 13 settembre 2014 da Marianna06

 

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Con un prologo avvincente, come lo è quasi sempre tutta la brillante scrittura dell’autrice, s’apre l’ultimissima fatica letteraria di Anita Nair,”Il custode della luce”, edita da Guanda.

E' un romanzo che è un mix tra realtà e fantasia e temporalmente siamo nel lontano '600.

Protagonista assoluto del prologo è  lo Shaytan, un vento terribile, che gli autoctoni in India definiscono il vento di Satana e, in più, una carovana di 77 animali e 30 uomini, messi davvero a mal partito dall’evento atmosferico ingestibile.

Dopo trentaquattro anni,Idris, bambino a suo tempo, un bambino sopravvissuto alla tempesta di sabbia, oggi mercante arabo e quindi adulto,  s’imbatte per puro caso in un preadolescente di nome Kandavar, un figlio, un bambino, della cui paternità non sapeva nulla e la cui madre ha convinto ad accettare da subito un destino orribile.

Destino che include il suicidio in base ad antichi insegnamenti della propria comunità, che contempla, in nome della jihad, il concorso all’uccisione del sovrano del momento.

Conflittualità tra induisti e musulmani, insomma, nella travagliata storia  di sempre della penisola indiana.

Idris intende, però, salvare suo figlio e parte allora con lui per un lungo viaggio fino alle miniere di diamanti di Golkonda, passando per Ceylon,  itinerario affascinante per la dovizia di particolari, che possiamo leggere come un vero e proprio viaggio d'avventure e di formazione.

 

                  a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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