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Il delitto dell’Olgiata: la ricostruzione della morte della Contessa Alberica Filo Della Torre

Creato il 16 dicembre 2011 da Nottecriminale9 @NotteCriminale
Valentina Magrin
Il delitto dell’Olgiata: la ricostruzione della morte della Contessa Alberica Filo Della TorreCi troviamo in uno dei quartieri più esclusivi di Roma, l’Olgiata. Situata a nord della capitale, fuori dal Grande Raccordo Anulare, questa zona è famosa per le sontuose ville che vi sorgono dove risiedono politici, vip, uomini d’affari e personaggi con appellativi che richiamano mondi lontani, forse addirittura fantastici: conti, duchi, marchesi, principi ma anche, come in ogni favola che si rispetti, orchi. 
Fin dalle prime ore del 10 luglio 1991 c’è gran fermento in una di queste ville. I suoi proprietari, il costruttore Pietro Mattei e sua moglie la contessa Alberica Filo Della Torre, festeggiano il decimo anniversario di matrimonio e la sera daranno un ricevimento nel grande giardino, ai bordi della piscina. 
Alle 7 del mattino alcuni operai e la servitù di casa si stanno già dando da fare per sistemare tutto e rendere quell’evento indimenticabile. 
La padrona di casa e i suoi due bambini, Manfredi e Domitilla, si svegliano verso le 7.45. Pietro Mattei invece è già attivo e di lì a poco, intorno alle 8, uscirà per andare al lavoro.
La contessa si fa portare la colazione in camera dalla cameriera filippina Violeta Alpaga e subito dopo, ancora in vestaglia, scende in cucina dove trascorre un po’ di tempo con i figli e la baby sitter inglese Melanie. Alle 8.45 circa Alberica Filo Della Torre fa ritorno in camera. Mezzora più tardi la domestica Alpaga e la piccola Domitilla bussano alla stanza della contessa ma non ricevono risposta: c’è silenzio, forse la donna si è riaddormentata, non prima però di aver chiuso a chiave la porta. 
Il delitto dell’Olgiata: la ricostruzione della morte della Contessa Alberica Filo Della TorrePassano i minuti ma la signora resta chiusa nella sua camera, non torna dai suoi bambini, non scende a vedere come procedono i preparativi della festa… è strano, davvero strano. Intorno alle 11 è ancora la cameriera Alpaga a provare a bussare, ma invano. Questa volta, però, ha portato con sé una chiave di riserva e decide quindi di provare ad aprire quella porta, per accertarsi che vada tutto bene. 
La scena che le si presenta davanti agli occhi, purtroppo, rivelerà il contrario: Alberica Filo Della Torre è lì, ancora in pigiama, riversa nella moquette verde smeraldo accanto ai piedi del letto. 
Ha un’evidente contusione sulla tempia destra e non dà segni di vita. L’autopsia stabilirà che è morta per strangolamento mediante un lenzuolo, dopo aver ricevuto quel colpo alla tempia (sferrato probabilmente con uno zoccolo) che l’ha tramortita. La contessa Alberica Filo Della Torre aveva 42 anni e una vita apparentemente perfetta. Sul luogo del delitto giungono una serie di persone tra cui gli inquirenti, che subito interrogano le persone presenti. 
E così, la villa dell’Olgiata addobbata a festa si trasforma quel giorno stesso in una “centrale operativa” dove, nello sgomento generale, si cerca di dare un senso a una morte assurda. C’è un orco, come in ogni favola che si rispetti. Ma questa è la realtà e l’orco potrebbe essere già scappato lontano per non farsi più trovare. 
La paura, infatti, è che questo delitto si trasformi in un’altra via Poma: l’omicidio di Simonetta Cesaroni, avvenuto anch’esso all’interno di un appartamento aristocratico della capitale, risale ad appena 11 mesi prima e il suo assassino, pur tra molti sospetti, non ha ancora un nome.

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