Magazine Società

Il delitto di "tentata evasione"... dalla televisione

Creato il 08 luglio 2011 da Luciusday

delitto

WiFi, una sigla ormai nota

Mi sembra sia in atto un tentativo di evasione dalla televisione da parte della maggior parte delle persone, per il fatto che la possibilità di documentarsi, informarsi e - perché no? - divertirsi tramite Internet e le reti sociali si offre a flessibilità mai viste prima, giacché la rete offre a tutti la possibilità di visualizzare le sue informazioni in ogni luogo e momento della giornata, oltre che attraverso molteplici modalità: gli smartphone sono ormai reperibili a prezzi stracciati, la rete Wifi è una realtà in continua espansione e il tempo richiesto per collegarsi al Web è ormai ridotto al minimo.

delitto

La conduttrice di un noto programma culturale

Oltre a queste considerazioni di carattere formale e strumentale, ne possono essere fornite altre, se vogliamo, di carattere sotanziale e materiale, che attengono dunque non alle modalità di reperimento dell'informazione, ma all'informazione stessa in sé e ai contenuti che essa offre. La situazione è ormai chiara a (quasi) la maggior parte delle persone: lo standard qualitativo televisivo è ai "minimi termini", intendendo con questa espressione l'offerta al pubblico di programmi che, lungi dal contribuire alla formazione culturale e sociale della persona, offrono un piacere e un divertimento effimero, tale da non costituire realmente un "arricchimento" per la persona nel lungo periodo. A fronte di questa forme (informi) di informazione (non-informazione), ve ne sono altre, nelle quali si può ben riconoscere l'intento di costituire per le persone una reale funzione educativa e istruttiva, ma che, bene o male, sono "pilotate" da persone celate dietro allo schermo, o interessi mascherati finanche alle menti stesse dei conduttori dei programmi: fenomeno presenti  e comune a entrambi gli "orientamenti", dal momento che il business televisivo offre ai propri azionisti inestimabili fonti di guadagno per sé, prima che di informazione per gli altri.

delitto

Web 2.0: Key Words

Proprio con altre fonti di informazione si è costretti a - passatemi il gioco di parole - fare i conti: ognuno può cercare ciò che preferisce, alla ricerca di quell'oggettivizzazione ormai persa nell'epoca del Web 2.0 di cui, seppur incidentalmente, parlai nel post riguardo al terremoto dell'11 maggio. L'utente è libero di ricercare i contenuti che vuole, alla ricerca di elementi oggettivi o soggettivi, ma comunque è garantito un approccio migliore e più diretto alla fonte, così dell'utile (informazione) come del dilettevole (divertimento), dal momento che la Tv, come si è detto, è ormai un palcoscenico di "strutture e sovrastrutture" (Carlo), ombre nella caverna (Pluto) e immagini riflesse (Davidino Copperfield).

delitto

L'affermazione della TV fai-da-te

Non solo l'informazione è suscettibile di esser cercata nel web, bensì anche il divertimento, che ormai spesso è tornato ad essere ad essa strettamente legato. Ognuno può scegliere film, telefilm e anime che preferisce da vedere in streaming, non solo sui siti delle reti televisive ufficiali - che, vista la situazione, si sono dovute adeguare al "sorpassone" della rete nei confronti della TV (vedi anche NET-TV) - ma tramite il cosiddetto "streaming" anche su altri siti, noti come "movie database" o con molti altri nomi e ormai facilmente reperibili tramite una ricerca sul Web.

delitto

Privacy o informazione?

Se allora quanto affermato è corretto, cioè che molti, fuggendo dalla TV, cercano il proprio divertimento-informazione, vuoi per esigenze di oggettività, vuoi invece di "maggiore parzialità", ma comunque sempre tentando un approccio senza devianze con le fonti, è anche vero che il mercato della TV è in crisi profonda (basta guardare, oltre alle trasmissioni, che di essa sono la manifestazione più evidente, anche altri dati meno palesi, come le "rivoluzioni" all'interno delle maggiori aziende televisive italiane, con l'intento di "salvare il salvabile". E allora, diciamo che non stupisce constatare le reali finalità di una manovra legislativa che, sotto il pacifico intento di voler sindacare fonti di informazioni dubbie e non confermate, vuole in realtà togliere libertà di espressione (art. 21 Cost.) a coloro che sono non già privi di "legittimazione", ma di "accredito" nei confronti di chi detiene lo scettro del (tele)comando, pronti a disubbidire alle sue direttive, nell'ottica medievale di un'informazione imposta dall'alto e non sorta "dal basso". 
Insomma, ciò che ci manca è giusto la creazione del reato di "tentata evasione dalla... televisione"

delitto

Vecchie memorie...

La realtà italiana già da tempo mostra riluttanza nei confronti della potenza (ancora) non completamente contaminata di Internet, come testimonia un vecchio disegno di legge, comunemente noto come "legge antiblog", ancora in "cura" presso una commissione parlamentare, che testimonia che entrambi le parti politiche non sono inclini a lasciare gli aurei fili delle loro marionette.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine