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Il deserto nella Metropoli

Creato il 05 febbraio 2012 da Albino

Le domeniche pomeriggio d’inverno mi hanno sempre fatto tristezza. Sono i momenti in cui tutto e’ calmo, la gente sta in casa, non vedi un’anima per strada. In quei giorni perfino Tokyo sembra spegnersi. In giro trovi gente, certo, e anzi ci sono posti tipo Shibuya in cui sembra di essere a un concerto di Vasco. Ma le zone dove si lavora, tipo Marunouchi, Shimbashi, e perfino Gotanda, sono semideserte. Le scale delle stazioni, progettate per contenere la calca delle ore di punta, sembrano caverne. La gente si trascina stanca per le strade a fare lo shopping o le spese della domenica pomeriggio, le coppiette passeggiano per mano, le famigliole trascinano passeggini, il raro workaholic con la solita ventiquattrore e la cravatta slacciata, e perfino i viavai al pachinko sembrano essere piu’ lenti.

E’ un tipo di calma malinconica che mi ha sempre preso alla bocca dello stomaco. Non so come mai. Forse e’ il grigio, o forse perche’ l’ennesima settimana che muore. O il vento freddo che soffia tra i grattacieli deserti, le strade troppo grandi senza traffico, e il silenzio senza passi e senza brusio, come nei corridoi delle scuole dopo il suono della campanella d’inizio.

Certo, bisogna ammettere che le cose sono un po’ diverse quando uno a Tokyo ci vive. Non dico che se vivi qui al grigio e al vento e al silenzio non ci non ci fai piu’ caso, ma il residente medio le domeniche pomeriggio le passa o a riprendersi dal sabato sera, o a dormire dopo le fatiche della settimana. Altro che uscire… a far cosa poi?

Da quando sono arrivato, ho passato tutte le sere fuori coi vecchi amici. E vabbe’ si sa, come vivi la notte qui non la vivi proprio da nessun’altra parte. Ma le giornate… boh. Credo si debba essere residente per darci un senso. Avere una casa cui tornare. Non avere la fretta del turista o del businessman in trasferta che ha un tempo limitato per fare cose, vedere gente, andare in posti. O forse sono solo io quello fuori fare, boh.

Comunque sia: fra un po’ atterra il direttore, cosi’ da oggi pomeriggio inizio il tour de force di riunioni – cene – presentazioni. Finisco mercoledi, dopodiche’ avro’ un altro paio di giorni di liberta’ in cui potro’ tornare a girovagare e a incontrare gente

E’ forse questo che manca a chi non vive qui. Le occasioni di tenersi impegnato, l’uscita al pomeriggio con gli amici o con la giappina, il piano per la domenica sera, le bollette, la tintoria, le spese da fare. In fondo la mia domenica media a Tokyo cominciava dopo l’ora di pranzo (visto che un sabato si e uno anche tornavo a casa all’alba), e tra compere e uscite e magari il giro di telefonate in Italia via skype, il tempo volava.

Certo e’ che se inventassero il teletrasporto, credo che la domenica pomeriggio a Tokyo non ci resterebbe veramente nessuno.


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